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                     Le discariche 
					solide e non solo, della fabbrica Solvay hanno portato con 
					gli anni, alla elevazione di una collinetta che si estende 
					oggi ricoperta da verde, dietro la spiaggia e in destra 
					della Bocca di Fine, in pratica a chiudere trasversalmente 
					tutti i depositi alluvionali di questo fiume. Questa 
					località, considerata ormai altamente degradata, dai primi 
					anni ‘60 fu adibita anche a discarica delle spazzature 
					comunali, in continuo aumento per la crescita della 
					popolazione e per l’esplosione consumistica. Fu una scelta 
					non certo felice per il pericolo che le acque di piena del 
					Fine erodessero in parte i materiali di questi accumuli, 
					trasportandoli in mare dal quale sarebbero in gran parte 
					stati ridistribuiti sulle spiagge con conseguenze facilmente 
					immaginabili. A questo grosso pericolo l’Amministrazione 
					Comunale ha iniziato a prendere rimedio con l’individuazione 
					di un’altra località più adatta per le discariche e il 
					trattamento “controllato” delle immondizie (Discarica dello 
					Scapigliato in impermeabili argille azzurre del Pliocene 
					aperta nel 1982). La discarica di Bocca di Fine è stata poi 
					completamente abbandonata nel 1987 e bonificata 
					seppellendola con altri materiali non di rifiuto oltre che 
		piantumata per intero. 
		
					(Da: "La scienza della 
					terra nuovo strumento per lettura e pianificazione del 
					territorio di Rosignano Marittimo" di Renzo Mazzanti CNR) 
                                                                                  
		Il recupero delle “Spiagge 
		Bianche” 
		Con il primo di Febbraio 1987, è stata chiusa al conferimento del 
		Rifiuto Solido Urbano, la discarica delle Spiagge Bianche. Tale 
		intervento è stato mantenuto con un ingente impegno da parte del 
		servizio N.U. che si è visto, privato di un comodo luogo di conferimento 
		e l’insorgere di evidenti problemi logistici. 
		Da tale data infatti, tutti i rifiuti che vengono prodotti sulla fascia 
		costiera, prendono la via della discarica dello Scapigliato, aumentando 
		quindi l’onere dei trasporti ed il tempo che questi richiedono. 
		Purtroppo i mezzi e le attrezzature che sono state individuate per 
		affrontare e risolvere tale problema, a causa di decreti legge che 
		decadono a catena, dai tempi lunghi di reperimento dei finanziamenti, 
		non potranno entrare in servizio in tempo sufficiente per affrontare la 
		stagione estiva. 
		Il processo di recupero della zona che era sito di discarica e che non 
		provocherà più quei grossi inconvenienti verificatisi negli anni 
		precedenti, come gli incendi e i problemi igienici derivati dalla 
		gestione di una discarica che non era assolutamente da considerarsi 
		controllata. Ultimo atto, per il recupero igienico della località 
		“Spiagge Bianche”, da parte dell’Amministrazione conseguente alla 
		chiusura della discarica e giunto ormai alla fase finale, è stata una 
		massiccia campagna di derattizzazione che ha visto impegnati specialisti 
		dell’A.A.M.P.S. e personale del Comune e che permetterà di procedere 
		alla ricopertura di quei punti in cui affiorano ancora residui di 
		rifiuti, dopodiché ogni altro intervento sarà volto al solo scopo del 
		recupero ambientale della zona, quindi potranno essere conferiti in 
		sito, sotto il controllo dell’Amministrazione solo materiali inerti per 
		la profilatura delle scarpate e terreno vegetale per una eventuale 
		ripiantazione di essenze arboree che si integrino nel paesaggio e siano 
		capaci di resistere all’ambiente marino. Questi ultimi interventi 
		faranno parte di un piano preordinato che dovrà curare in fase di 
		progettazione tutti gli aspetti, sia sotto il profilo paesaggistico, sia 
		sotto quello della norma di legge che detta indirizzi per la fase di 
		bonifica della zona. La chiusura della discarica delle “Spiagge 
		Bianche”, è un segno di un indirizzo della gestione del settore igienico 
		territoriale cha fa capo all’Assessorato omonimo e che sta muovendo i 
		primi passi verso una risoluzione dei problemi legati al cosiddetto 
		“mondo dei rifiuti”. Nel prossimo futuro tale capitolo dovrà impegnare 
		forze considerevoli per stare al passo di quelle che sono le 
		problematiche legate alla produzione del rifiuto ed ai sistemi di 
		smaltimento conseguenti. Il conferimento indiscriminato di chiunque 
		volesse smaltire, l’assenza di controllo e l’approssimazione di messa a 
		dimora del rifiuto, l’accesso di chiunque avesse voglia di frugare tra i 
		rifiuti che difficilmente poteva essere regimato, le scorribande 
		notturne, da safari casereccio a caccia di topi che erano liberi di 
		riprodursi senza alcun controllo, gli incendi appiccati per ignoranza o 
		dolo, tutto questo è cessato. L’Amministrazione ha voluto voltare pagina 
		su un modo di gestire i rifiuti che ormai ha fatto il suo tempo. 
		Tocca ora al cittadino cominciare a capire che il tempo dell’abbandono 
		incontrollato del rifiuto è finito e che la velocità di crescita di tale 
		prodotto aumenta a tal punto, da mettere in ginocchio anche strutture 
		ben più organizzate della nostra. Se l’impegno sarà totale, da ambo le 
		parti, la chiusura della discarica delle “Spiagge Bianche” potrà essere 
		interpretata come il segno che è giunto il momento di cambiare metodo 
		sull’uso e la gestione del territorio. 
		
		(Rosignano oggi maggio 1987)  |