Rosignano Marittimo ieri   

Villa Mastiani (oggi Vestrini ) nel 1904 (Coll. L. C. Di Nucci) Villa Vestrini ex Mastiani-Brunacci

Villa Mastiani-Brunacci poi Vestrini dal 1914 - I Mastiani antica famiglia nobiliare pisana erano tra i maggiori possidenti del territorio, avendo nel 1832 nella comunità, una proprietà di circa 693 ha. con 29 edifici più che raddoppiata a fine secolo.

         Fallimento Mastiani-Brunacci
Nel 1914 trova conclusione il sofferto itinerario della vendita dell'ex latifondo dei Mastiani-Brunacci, ufficialmente in fallimento già nel 1909. Il 28 aprile 1914, appunto, ha luogo l'asta definitiva. Sono in aggiudicazione la vastissima fattoria del capoluogo e ben 1.300 ettari, suddivisi in 62 poderi sull'area compresa fra l'Acquabona, il Malandrone ed il pian della Fine e fabbricati per oltre 220 vani. La maggior parte dell'esteso territorio agricolo, compreso l'imponente fabbricato di Rosignano Marittimo, è appannaggio dei cinque fratelli Vestrini (i dottori Augusto e Gino, l'ing. Luigi, l'avv. Piero ed Enrico) mentre cinque lotti passano all'avv. Gennaro Zolli di Roma, quelli che, a grandi linee, si trovano tra il Botro del Gonnellino ed il Botro del Ricavo, ai due lati della Via Emilia e con al centro l'Osteria del Malandrone. L'operazione portata a compimento dalla famiglia Vestrini è quanto mai avveduta. I Vestrini hanno in corso, infatti, seri contatti con la Solvay, cui rivendono, nello stesso anno, la zona delle Cave dell'Acquabona e quella ubicata sul lato destro della via per Rosignano al mare ed anche in località «Pidocchio», con parziale e pronto sgravio delle spese sostenute.

(Vedi "Fallimento Mastiani-Brunacci: 1914 bando per vendita coatta dei beni immobili" scaricabile dal sito.)

Vedi biografia Mastiani Brunacci a Rosignano M.Mo fino al 1914
Vedi biografia Vestrini a Rosignano M.Mo dal 1914
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