Castiglioncello ieri   

La villa 'La Cuccetta' che Fucini possedeva già nel 1900 Cartolina del 1907 con la villa. 'La Cuccetta' di Fucini nel 1914 1918 - Renato Fucini 75enne sulla spiaggia del Quercetano. Morirà a Empoli 3 anni dopo. Sul cancello della villa 'La Cuccetta' con la moglie e la signora Corcos. Fucini con la signora Corcos. Fucini con i familiari lungo la ferrovia. 'Tre mule, una mulina piccola e un mulo'. Fucini pesca al Quercetano. In pineta nel 1920.

Villa "La Cuccetta" che Fucini costruisce fra il 1894 ed il 1900 al termine dell'attuale via Godilonda (traversa di via Biagi) su terreno donato dal barone Patrone. Il 28 luglio 1937 versando £ 200 la figlia chiede l'allaccio all'acquedotto comunale che sarà inaugurato il 28 ottobre dello stesso anno.

A Castiglioncello veniva per le bagnature anche Renato Fucini. La sua dimora non era un castello; anzi, aveva tali caratteristiche di eccezione che il poeta la chiamò «la Cuccetta». Altra caratteristica della dimora di Neri Tanfucio era un enorme parafulmini piantato sul tetto. «Sembra un fegatello infilzato allo spiedo» commentava l'incorreggibile umorista. Cosa faceva Fucini a Castiglioncello?  Scriveva, naturalmente, ma più ancora pescava. O meglio, cercava di pescare, perché a quanto raccontano gli ancor vivi testimoni oculari, come pescatore aveva una maledetta sfortuna. Non ne faceva un mistero, il Fucini; anzi, un bel giorno decise di fondare e fondò l'Associazione dei Pescatori Sfortunati di Castiglioncello. Sembra che le adesioni siano state numerosissime. Fu eletto il Consiglio direttivo dell'Associazione, composto da un Presiniente e quattro Gonziglieri; e si adottarono come Inno Sociale i seguenti versi scritti espressamente dal Fucini:
« Non è vero che il Fucini
pigli sol tre pesci all'anno,
sono i pesci che non sanno
dal Fucini farsi pigliar! »
Voleva il rito dell'Associazione che il Presiniente intonasse l'Inno «a solo», mentre i Gonziglieri facevano coro, ripetendo in chiave di basso: « Sono i pesci che non sanno, sono i pesci che non sanno...» Insomma, una specie di Società per la protezione degli animali, che naturalmente godeva tutta la prudente simpatia dei pesci. Il Fucini aveva messo insieme, nella sua casa, anche un assortito Museo dei Fenomeni Marini. Raccoglieva pazientemente quella specie di torzoli che le mareggiate portano a seccarsi sulla riva, barbe di mare, alghe ed altre piante: completava questi...mostri con occhi artificiali fatti di spilloni colorati e disponeva il tutto in modo acconcio nelle sue stanze, con tanto di cartellini che dicevano: «Serpente di mare», «Cavallo marino», «Drago della Capraia », ecc. Il Museo serviva, se non altro, per farci le matte risate con gli amici. Tra questi amici, il Fucini ebbe anche e per lungo tempo Giovanni Fattori, il quale eseguì dello scrittore pisano un noto e bellissimo ritratto.
(Da "Castiglioncello" di Milziade Torelli, scaricabile dal sito)
Biografia di Renato Fucini nella sezione PERSONE

Vedi su Castiglioncello/Cronache/Un giorno con Renato Fucini

a Castiglioncello ieri

Vedi su Castiglioncello/Cronache/I settant'anni di R. Fucini
Vedi su Castiglioncello/Cronache/La morte di Renato Fucini