Vada la torre
1900 - Torre e chiesa viste dal mare. Notare come in generale le costruzioni in muratura prive di ogni tipo di pitturazione protettiva ed impermeabilizzante, assumessero con il tempo un aspetto cupo e invecchiato dovuto all'umidità assorbita dalle mura che consentiva la nascita di muffe e muschi (borraccina) tipici degli ambienti umidi.

 
A.S.F., Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi, n. 2001.

Protocollo dello Scrittoio delle Reali Fabbriche del dì 31 luglio 1786.

Meritano a sentimento della Scrittoio dopo la Visita, che ne ha fatta sul luogo una riduzione le Fabbriche inerenti al Presidio della Torre di Vada nel Littorale a Levante della Città e Porto di Livorno. E' situato questo Posto in un Luogo dei più infelici attesa l'insalubrità dell'Aria. Per altra parte è lo Scalo dei più frequentati, e senza dubbio deve considerarsi il Porto migliore di quel Litorale. Sembra perciò che si debba procurare una sufficiente, e sana abitazione a quelli che ivi sono destinati, come pure tutti quei comodi, che possono riguardare la salute dei medesimi e di quelli, che per altre ragioni vi abitano, e sono obbligati di trattenervisi. Il Quartiere del Castellano è basso, umido, assai angusto, ed è a tetto; ritiene per ciò per il suo Servizio qualche Stanza nella Torre. La Caserma pure non è sufficiente per gl'Individui che ivi sono destinati. Manca l'Elemento più necessario per la Vita, e specialmente in Luogo di aria insalubre, cioè una buona acqua da beversi. Il Governatore di Livorno nel caduto marzo passò allo Scrittoio l'annesso disegno, con il quale si propone quello potrebbe farsi per alloggiare ragionevolmente il Castellano ed il Presidio, e procurare al Posto l'acqua della quale è privo. Questo progetto fu dato dallo Scrittoio ad esaminarsi dall'Ingegner Giovanni Caluri, che in quel tempo trovavasi alla Real Fattoria di Cecina non molto distante da Vada. Si propone nel Progetto la demolizione delle Stanze FF, che formano una parte del Quartiere del Castellano, poco sane, e di cattiva costruzione.
La demolizione della Stanza per il Corpo di Guardia segnata di Lettera E, e della contigua Stanza segnata di Lettera G per uso del Caporale, per i quali ricorrono i medesimi inconvenienti delle sopraenunciate del Castellano. Con ciò viene ad ingrandirsi il Cortile di estensione troppo limitata in proporzione alle Fabbriche, che sono attorno al medesimo.
E si acquista spazio per costruire sotto di Esso la Cisterna, portando in questa le acque dei tetti di tutte le Fabbriche che lo circondano.
Quanto ai comodi perduti con la demolizione suddetta e per procurare l'abitazione sufficiente e sana per il Castellano si propone di occupare una parte del Fosso secco attorno alla Torre per costruirvi di nuovo una Fabbrica dimostrata per il Piano Terreno dalla Pianta di N. I e sopraposta a quella in cui è delineato lo stato vecchio, e per l'altro a palco della Pianta di N. II come sopra. Nel Piano Terreno si ottiene sotto la Lettera X la Stanza per il Corpo di Guardia, e accanto a questa per una parte il Luogo delle Scale per andare al Piano Superiore. Una Stanza sotto la Lettera Z per il Cannoniere con due piccoli stanzini di comodo. Due Stanze sotto le lettere y-y per l'abitazione del Caporale. E tutte queste Stanze riescono sanissime, dovendo essere in volta, e superiori al Terreno per l'altezza dal Fondo del Fosso Secco, fino al piano delle vecchie Stanze, o sia del Cortile. Il Piano Superiore composto dalle quattro Stanze segnate con le lettere b b b b compresa la cucina formerebbe il Quartiere per il Castellano. Alle due Stanze segnate di Lettera a a in Pianta di n.II, che servono presentemen­te di Caserma per il Presidio si aumenterebbe la terza segnata pure di Lettera a, della quale ve n'è necessità, che ora si gode dal Cannoniere.
Le Stanze nella Torre, delle quali si prevale il Castellano potrebbero destinarsi per qualche soldato ammogliato.
Le tre vecchie Stanze segnate H H resteranno poco sane, ma saranno sufficienti per tenervi Legna da ardere, ed altro per comodo del Castellano, e del Presidio, o sivvero per qualche altro basso servizio. Quanto alla Cisterna ha trovato che nelle dimensioni espresse nel disegno non può contenere barili 12000 d'acqua, conforme si asserisce. Che dalla superficie dei tetti di tutte le Fabbriche adiacenti non potrebbe raccogliersi la quantità suddetta d'acqua, ma soltanto Barili 8580. Che volendo avere un vaso capace per contenere i Barili 8580 converrebbe allargare la Cisterna disegnata braccia cinque in tutta la sua lunghezza.
Dopo avere descritta la maniera per eseguire la progettata Fabbrica e Cisterna calcola la spesa per i Lavori da farsi in Scudi tremila dugento cinquanta. Lo Scrittoio è di sentimento che debba darsi esecuzione ai sopra descritti Lavori per la ragione espressa in principio, e conviene che debba demolirsi il vecchio Forno per costruirlo di nuovo nel posto immaginato dall'Ingegner Caluri, come pure che debba costruirsi la cisterna braccia cinque più larga in tutta la sua lunghezza per averla di quella tenuta d'acqua, che può raccorsi dai Tetti delle adiacenti Fabbriche.
Ma siccome nel Littorale si debbano riprendere al prossimo Novembre quattro Fabbriche non indifferenti, anzi più tosto assai costose, e sono la costruzione di quattro Magazzini alla Torre di San Vincenzo, di un Porte al Posto di Castagneto nel Littorale Volterrano, di altro allo Scalo dei Marmi nel Littorale Pietrasantino, e di una nuova Torre per sostituirsi a quella pericolante del Cinquale che deve demolirsi. Per i quali Capi di Lavori è stato di già spedito ai rispettivi Posti la massima parte dei materiali per rendere finite le Fabbriche predette nell'Inverno. Crederebbe per ciò conveniente che dovesse darsi esecuzione ai proposti Lavori alla Torre di Vada al Novembre del venturo Anno 1787, e che a tale effetto dovessero provvedersi nel Maggio di detto Anno, e successivamente spedirsi nel Luogo i materiali, Legnami per che vi possono abbisognare.
Incaricò inoltre lo Scrittoio il detto Ingegner Caluri di esaminare, se fosse potuto convenire di fare una piccola Cisterna al Posto detto di Capo Cavallo, ove esiste un pozzo, la di cui acqua è andata male a segno, che non vogliono beverla i Cavalli. Mancando l'acqua comoda al Posto non può pretendersi un esatto servizio da quei Cavalleggeri, e dovendo abbeverare le loro bestie in molta distanza, ne segue specialmente nell'Estate, che dopo tornate alla Stalla nuovamente sono nel bisogno di dissetarsi. Trova per ciò più economico e di migliore servizio lo Scrittoio di costruire una Cisterna, e raccogliervi le acque dei tetti di quella Fabbrica, anzi che fare la detta spesa in un Pozzo. Il vaso della Cisterna conforme reflette l'Ingegner Caluri sarebbe sufficiente, tenendo i suoi lati uno della lunghezza di Braccia 10, l'altro di Braccia 8, l'altezza di Braccia 5. La spesa per costruirla con più due bottini, e purgatoi, le doccie da porsi al tetto della Casa e magazzino, ascenderà in tutto a scudi 350 circa. Trattandosi di una spesa di piccola conseguenza propone lo Scrittoio di fare questo Lavoro al prossimo Novembre.
Avendo la sorte d'incontrare il Sovrano assenso le sopra esposte proposizioni dello Scrittoio potrebbe risolversi il presente affare con la formula di Rescritto. Approvansi i Lavori dei quali si tratta nella maniera proposta dallo Scrittoio delle Reali Fabbriche.
Questo progetto fu approvato con Rescritto del Granduca in data 5 agosto 1786.
(Da: "Vada-Le bonifiche del Granduca" di Gabriele Paolini scaricabile dal sito)

Vada la torre, il porto, il fanale