Rosignano S. ieri/Gruppo Sportivo    
La formazione del 1923 1928 - La formazione che ha perso con la Portuale 1-0. Mancano Corsini e Foca II 1928-29 -  Mario Carocci è il primo accosciato a dx accanto al portiere. (Arch.S.Bianchi) 17/12/1933 - Battuta la Fiorentina 3-1 a Firenze La formazione del 1934 31/3/1946 - La formazione che ha battuto il Cecina per 4-1 La squadra del campionato 1948-49 La squadra del campionato 1950-51 La squadra del campionato 1952-53 La squadra del campionato 1954-55 Neri Corsini alla fine degli anni '50. Si riconoscono Tancredi e Lazzerini. 1959-1960 - La formazione che vinse il campionato toscano juniores Livorno 1961 - Gynnasium prima di Solvay-Merlo persa dominando. In piedi: allenatore Neri, Chellini, Baldacci, Dal Canto, Benetti, Mecacci, Bartolini, Volpi, massaggiatore Fiaschi Tirreno. Accosciati: Pizzi, Volpi, Fattori, Mannari, Mantovani. Anni 60 - Mario Carocci barista alla Sportiva e mitico allenatore  (Arch.S.Bianchi) 1945 - Prime tessere del dopoguerra Tessere 1946-47 e 1947-48 Tessere 1948-49 e 1950-51 Tessere 1951-52 e 1952-53 Tessera 1957-58 Dieci anni di vita del gruppo dopo la ricostruzione Organici e classifiche dal 1945 al 57 Classifica anno 56/57
 

1923 - Inizia l'attività del Gruppo Sportivo biancoblu    (Arch. R.Pardini e S.Bellucci)

   Nel periodo fra le due guerre il G.S. Solvay gioca nei campionati di II e III divisione interregionale. Nel 1928-29 conquista il titolo nel proprio girone vincendo tutte le partite e poi anche il girone interregionale tosco-ligure ottenendo la promozione in II° Divisione. Dal 1934-35 al dopoguerra campionati sospesi per riservare il campo alla "Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale". Nel dopoguerra il G.S. Solvay riprende l'attività con il campionato di Prima Divisione (vedi in basso)Dal 1947-48 al 1951-52 milita in Serie C. QUI la storia del Gruppo Sportivo Solvay fino ad oggi.
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TE SPORTIVE     La Nazione del 29/9/1945
Rosignano Solvay ha finalmente il suo Gruppo sportivo. Dopo lunghi anni di inattività calcistica e non senza sacrifici di tutti i «tifosi» di Rosignano è stata riorganizzata la squadra «biancoblù». Lo spirito sportivo che per quanto sopito, mai è venuto meno, si è risvegliato più forte di prima per infondere ai nostri giocatori quell’aiuto necessario a chi, come loro, si prepara al cimento delle future competizioni.
Tutto si può dire ormai pronto. E’ di ieri l’inizio degli allenamenti di Giannini il classico centromediano su cui sono appuntati gli occhi dei tecnici della palla rotonda. A dire la verità si presume che qualche altra cosa bolla in pentola in tema di acquisti, ma nulla sappiamo di preciso per cui è conveniente tacere.
La squadra è alle cure del noto ex-terzino Corsini Gino, che alle qualità tecniche unisce una passione veramente ammirevole. La rosa dei giocatori è così composta:
Portieri: Bertocchi (Collesalvetti), Moschini, Bientinesi (S. Vincenzo) Lupi.
Terzini: Corsini, Provinciali (Vada), Porciani.
Mediani: Perfetti, Di Paco, Giannini, Carrai (Pro Livorno), Carmignoli.
Attaccanti: Campani (Massese), Garzelli (Stella Rossa), Valerio (Aullese), Quaglierini (Castglioncello), Provinciali B. (Vada), Chiellini (Carrarese).
Un plauso incondizionato vada ai dirigenti tutti che con encomiabile spirito di sacrificio si sono prodigati e si prodigano per il buon nome dello sport rosignanese.
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Ranieri Corsini
, Solvay, Rosignano. Conosciuto come Nèri, con la e aperta, come vento. Solvay Rosignano, vuol dire non solo stabilimento, ma anche squadra di calcio, che una volta si chiamava proprio così, con il nome dell’azienda, che tra le sue opere sociali aveva anche quel sodalizio sportivo.
Neri Corsini è uno di quei personaggi in cui molti si identificano, in un paese che vive di una industria e di quel che le accade intorno. E una squadra di calcio può diventare simbolo, soprattutto se il ricordo arriva fino a noi filtrato attraverso la nostalgia di giovinezze p
assate. Ma Neri Corsini è sempre qua, tra noi, in stabilimento: reparto elettrico, impianti esterni. Da quarantasei anni, perché c’è entrato per la prima volta quando era un ragazzo, nel novembre del 1934, per il corso di tirocinio pratico dopo la scuola di avviamento professionale. Solo la guerra lo ha tenuto lontano dal suo reparto, dove è tornato nel 1945: e sono già 36 anni. Questa è la vicenda nella fabbrica, ancora in corso. Nella vicenda calcistica Neri Corsini è stato terzino, decisamente sinistro, alto, vigoroso, ossuto, sempre in battaglia, ma molto leale. Di qua non si passa, ali destre e attaccanti affini dovevano cercarsi altri itinerari nel campo. Però mai uno scontro cattivo, mai un incidente causato agli altri; tutt'al più qualche pallone portato via con un calcio deciso e sicuro, da gioco di prestigio, che confondeva un po’ le idee all’avversario che di quel contrasto fulmine a brevissima distanza avvertiva soltanto lo spostamento d’aria. Sono cose di trent’anni fa. Eppure sembra di essere appena usciti da quel campo sportivo dove una squadra chiamata Solvay e vestita di biancoblu aveva per capitano Neri Corsini, terzino sinistro la domenica ed elettricista tutti gli altri giorni. E sempre con lo stesso impegno, con la stessa partecipazione, allora e oggi.
Se ne parla perché Neri Corsini rappresenta un po’ tutti noi, e interpreta lo spirito di un paese, di una fabbrica e di chi ci lavora. E anche perché quella dei Corsini è una delle tipiche grandi famiglie di dipendenti; grandi nel senso che quasi tutti, da più generazioni, hanno lavorato o lavorano nello stabilimento Solvay, con una vicenda cominciata press’a poco dalla posa della prima pietra. Questo è il ramo dei Corsini (ce ne sono anche altri) che discende da Francesco, il quale cominciò a lavorare alla Solvay nel 1919; i Corsini abitavano allora in una delle prime case costruite dall’azienda per i suoi dipendenti, in via Roma. Gli altri Corsini della Solvay, tutti fratelli e sorelle o nipoti di Neri. Milziade, dipendente per quarantaquattro anni, primo capofabbrica a Monfalcone, nello stabilimento Adria che era diretto dall’ingegner Dolazza, poi a Rosignano capo del reparto imballaggio; una sua figlia, Franca, ha sposato Ivo Bellucci, dipendente Solvay, capo dell’ufficio spedizioni a Rosignano.
Letizia ha lavorato per quindici anni nel laboratorio di Rosignano e ha sposato un dipendente, Nazareno Filipponi; ha due figli, uno dei quali, Francesco, è impiegato nello stabilimento di Rosignano.
Gino, altro giocatore di calcio, terzino e allenatore, dipendente per oltre quarant’anni nello stabilimento di Rosignano, nell’officina meccanica e nel Polietilene. Rosina per dieci anni nello spaccio aziendale che si chiamava dispensa Solvay; ha sposato un dipendente, Francesco Cavallini, gruista nel reparto caustificazione e uno dei suoi due figli, Claudio, è responsabile dell’ufficio pratiche, ma eccoci a Ranieri Corsini: sposato con Denis Pacini, ha due figli, Elena, dipendente Solvay e sposata con un dipendente Solvay e Francesco, perito chimico che ha lavorato con la ditta 3E per la costruzione del Pontile Solvay.
Continuano così la tradizione e la presenza nella Solvay, cui Neri Corsini sta dando il suo contributo cominciato in quel novembre del 1934; aveva quattordici anni, giocava già al calcio, si interessava di elettricità e, in seguito, ha avuto anche il tempo e le qualità per esperienza e successi anche in un altro sport, il canottaggio.
Aveva già cominciato a fare il terzino sinistro nella formazione giovanile di un Solvay di quei tempi (una squadra che è già leggenda) quando la guerra lo ha tolto dalla casa, dal lavoro e dallo sport, mandandolo subito in Francia sul fronte alpino, in Jugoslavia e in Corsica. Tornato a casa, ha dovuto lasciare di nuovo Rosignano, per quello sfollamento che fa parte della storia drammatica di quegli anni. Ha potuto riprendere il suo posto nel 1945.
Il suo posto — s’intende —nel reparto elettrico e nella squadra di calcio, che nell’immediata ripresa aveva cambiato nome e campo: si chiamava Astra e giocava nel terreno degli impianti di atletica. Poi il calcio è tornato a chiamarsi Solvay. Campionato regionale 1945-46; allenatore Gino Corsini, il fratello di Neri che era terzino.
Campionato di prima divisione nel 1946-47, il primo del dopo guerra nella rinnovata federazione nazionale di calcio. Presidente l’ingegner Ugo Azzali, allenatore prima Gino Corsini e poi Scotti. Capitano Aldo Giannini, gran centromediano poi diventato medico. Ed ecco tutti i titolari di quella squadra della ricostruzione: Bertocchi, Moschini, Neri Corsini, Amulio Provinciali, Giannini, Carrai, Campani, Carmignoli, Chellini, Garzelli, Benetti, Di Paco, Silvestri, Valerio, Bruno Provinciali.
Fa piacere ricordare e nei ricordi c’è anche una partita con il Cecina, vicino di casa, con il quale c’è sempre stata una affettuosa, ma accanita rivalità calcistica, tale da dare interesse a un intero campionato: il Solvay vinse per 4-1. Era il 31 marzo 1946.
Neri Corsini è diventato capitano della squadra nel 1947, serie C girone O, presidente lng. Parchi, allenatore De Seegner, quarto posto in classifica. Gli altri della squadra biancoblu: Bertocchi, Babacci, Amulio Provinciali, Piombanti, Carrai, Campani, Franciosi, Carmignoli, Chellini, Garzelli, Perfetti, Di Paco, Silvestri, Valerio, Stoppa, Marchi, Ulivieri, Insignito.
Neri Corsini è stato terzino e capitano fino al 1949. Presidente del gruppo sportivo Solvay l’ingegner Rodolfo Rispoli, allenatore Del Bianco. Poi Neri ha giocato un paio d’anni nel Cecina, quindi è tornato nel Solvay per allenare a lungo, e molto bene, le squadre giovanili. Infine è arrivato il momento di lasciare i campi di gioco. Ma non si dica che Neri Corsini ora è soltanto elettricista. Perché chi è stato terzino sinistro lo rimane per sempre.
Nel 1938 Neri Corsini partecipò come rappresentante dello stabilimento di Rosignano nelle squadre italiane al torneo calcistico aziendale delle fabbriche Solvay di tutta l’Europa svoltosi a Bruxelles nei mesi di aprile e settembre.
(Solvay Notizie marzo 1981)
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Piero Colombaioni
vuol dire, anche, G.S.Solvay, squadra di calcio, maglie biancoblu. È stato uno dei giocatori della formazione aziendale più conosciuti, e che hanno partecipato alle vicende calcistiche con maggior impegno ed entusiasmo, e con bravura. Una generazione di sportivi non dimenticano quel periodo, perché fa parte della loro vita. Piero Colombaioni, che ha giocato anche per tre anni nel Castiglioncello, per una stagione nel Cuneo, è stato per tredici anni in maglia biancoblu. Centromediano del periodo migliore che abbia avuto il Solvay in tutta la sua storia. E' entrato a fare parte dei titolari nel campionato 1948-1949, in serie C: presidente del gruppo sportivo era l’ingegner Rispoli, allenatore Del Bianco. Gli altri titolari erano Volandri, Ferretti, Corsini, Porciani, Pelosini, Nistri, Piombanti, Mazzi, Gambarelli, Camilli, Chellini, Garzelli, Caramelli, Guidugli, Onida, Tagliamacco, Barale, Marchi, Ulivieri, Picchi. Piero Colombaioni si è affermato definitivamente nel campionato 1950-51: presidente sempre l’ingegner Rispoli, allenatore Berkessy. I suoi compagni di squadra: Papini, Catarsi, Corsini, Braccini, Bettini, Pelosini, Borasi, Mazzi, Bartolucci, Cammilli, Nardi, Beligni, Bai, Buda, Tossio, Lini, Marchi, Picchi, Bini, Ponzio, Onida, Grandi. Le altre squadre: Arezzo, Grosseto, Cagliari, Piombino. Carrarese, Sambenedettese, Colleferro, Pistoiese, Empoli, Maceratese, Fermana, lesi, Carbosarda, Prato, Latina. Siena. Pontedera, Signe, Perugia. Un bel campionato, anche questo di serie C. Piero Colombaioni ha continuato a giocare, in serie C, in quarta serie, ancora in serie C, in serie D: sempre in biancoblu. E quando non ha più giocato, ha allenato per sei anni la squadra giovanile del Solvay. Un po’ di nostalgia, si capisce: per Piero Colombaioni, che giocava, e per chi, allora, seguiva le vicende di una squadra di calcio. Che per molti rimarrà, sempre, «la squadra», quella che ha meritato passioni sportive indimenticabili.
(Solvay Notizie)

Rosignano Solvay ieri