Rosignano Marittimo  oggi

Busto di Pietro Gori "Il Cavaliere dell'Ideale" (Messina 1865-Portoferraio 1911) nella piazza omonima dal 7 ottobre 1995 dopo rifacimento dell'arredo urbano. A sinistra il monumento nel cimitero durante la celebrazione del Centenario della morte.

     Con Pietro Gori poeta, giurista, scrittore anarchico, personaggio di notevole spicco, che qui visse periodi della sua vita e qui fu sepolto, Rosignano acquisì un posto importante nella storia del pensiero a cavallo dell'800.  Profondamente legato a Rosignano così lo ricorda in uno dei momenti meno lieti della sua milizia:
"O Rosignano, giù dai poggi cari onde ai primi anni miei tanta dolcezza arrise, 
e tanta fede ai giorni amari de la mia giovinezza,
mi vedesti, soavissimo paese, trascinar via con le catene ai polsi 
e nel fremer del tuo popolo cortese il tuo saluto accolsi". 

E' noto anche per aver scritto le parole dell'inno anarchico "Addio Lugano bella".
"Col menzognero pretesto della ferocia dei così detti anarchici sanguinari, si sono promulgate nuove leggi, speciali o no, contro la libertà del pensiero; e aumentano il numero dei proscritti e gettando in questo modo nella miseria e nella fame centinaia di famiglie, si è riusciti solo a spargere l'odio ed alimentare i più intensi rancori" (P. Gori 16 agosto 1894).
Strano destino quello dell'avvocato Gori, ricordato, esaltato, dimenticato, poi di nuovo ricordato: un ciclo senza fine come se non riuscisse a trovare un posto stabile e definitivo nella memoria collettiva della comunità, come se il poeta-filosofo non fosse mai completamente ritornato dai suoi lunghi e forzati peregrinaggi. In questo senso ben si adattano a Gori le parole di un altro anarchico, Francesco Barbieri (1895-1937): "L'utopia accende una stella del cielo della dignità umana, ma ci costringe a navigare in un mare senza porti".
(Da
"Il fondo P. Gori" di A. Porciani e F. Tamburini scaricabile dal sito)  
      TORNA NELLA SUA PIAZZA IL CAVALIERE DELL’ANARCHIA IN OCCASIONE
                           DELL’ INAUGURAZIONE DEL NUOVO ARREDO DELLA PIAZZA

1995 - La giornata di sabato 7 ottobre a Rosignano Marittimo è stata dedicata a Pietro Gori. L’occasione è stata offerta dalla inaugurazione del nuovo arredo urbano della piazzetta del capoluogo intitolata al grande anarchico. Alle 16.30 alla presenza della banda del gruppo filarmonico Solvay, il Sindaco ha scoperto quello stesso busto in bronzo che venne inaugurato nel 1960, quando l’allora Piazzetta Libero Turchi venne intitolata a Pietro Gori, oggi ricollocato dopo i lavori che hanno portato alla riapertura del loggiato del palazzo che fu degli Arcivescovi di Pisa. In realtà Rosignano Marittimo fu il primo paese toscano a dedicare una piazza - la piazza centrale del paese - al cavaliere dell’anarchia, a pochissimi giorni di distanza dalla sua morte. Ma l’avvento del fascismo cancellò ben presto quel nome, preferendo intitolare quella piazza con il più neutrale nome del Santo patrono. E solo a molti anni di distanza dalla fine del fascismo e della guerra, Pietro Gori ebbe di nuovo, nel luogo dove è sepolto e dove trascorse molto tempo della sua breve vita accanto ai familiari, un luogo alla memoria. Ripercorrendo in qualche modo il percorso del 1960, è stata inoltre riaperta ufficialmente al pubblico un’ala di Palazzo Bombardieri ove è raccolta una parte del patrimonio documentario, librario e di cimeli che a Pietro Gori sono appartenuti o che la tradizione gli ha attribuito. I materiali, tra cui si segnalano alcune fotografie di particolare pregio quale quella del comizio tenuto da Pietro Goria Porto Longone e l’unica copia completa presente in Italia della rivista Criminologia Moderna fondata dal Gori a Buenos Aires, sono stati di recente restaurati e ricollocati in tre stanze della nuova sede museale, grazie alla stretta collaborazione con la Soprintendenza Archivistica della Toscana. Infine, a chiudere la giornata, alle ore 18.30 il prof. Maurizio Antonioli dell'Università di Milano e il prof. Umberto Sereni dell’Università di Udine hanno presentato ad un pubblico numeroso ed attento il volume “Pietro Gori il cavaliere errante dell’anarchia” di M. Antonioli, della Biblioteca Serantini di Pisa. Il libro si colloca nell’attuale panorama bibliografico su P. Gori in una posizione particolare. Oltreché offrire un quadro della complessa cd articolata figura di Pietro Gori, avvocato, anarchico, poeta, aiuta infatti a capire - anche attraverso una rassegna dei suoi scritti e di un inedito bozzetto teatrale - la genesi del mito goriano, il fascino che la sua semplicità, la sua ingenuità, le aspirazioni ad un mondo migliore, egualitario e libertario esercitarono sulla gente. Aiuta a comprendere l’accorata, talvolta disperata, partecipazione di migliaia di persone ai suoi funerali durati tre giorni e la laica “sacralizzazione” che ne venne fatta subito dopo, nelle vie e nelle piazze d’Italia, l’odio cieco dei fascisti che si accanirono persino sulle sue statue, l’immediata ricollocazione di lapidi e monumenti quando la dittatura venne spazzata via, il suo ricordo ancora ben desto nella memoria popolare. Rosignano non poteva mancare questo appuntamento.
(Rosignano oggi 10/95)

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