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Rosignano
Marittimo ieri
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Via S. Martino oggi via Gramsci e Piazza delle Logge |
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Si deve supporre che prima del 1835 alla sera i paesi dovessero rimanere totalmente al buio, perché solo in quell’anno si trovano registrate L.608, soldi 13 e denari 4 per l’acquisto dei primi 4 lampioni a olio del capoluogo, seguiti poi dalle frazioni. L’olio fu poi sostituito dal petrolio e nel 1912 si passò alla luce elettrica sino a che si può dire oggi sistemata l’illuminazione pubblica e privata. Con l’energia elettrica della Società Ligure-Toscana, si sono avvantaggiate oltre all’illuminazione, alcune piccole industrie della zona, come il molino Ciampi, i frantoi Pieri ed Antonelli, oltre a quello dei Vestrini; i laboratori in legno Anguillesi, Guelfi e Bertini. Il laboratorio in ferro Fontanelli ecc. Della energia elettrica si valgono gli stabilimenti della Società Solvay e C., quelli della Magnesite di Castiglioncello, le stazioni ferroviarie, l’azienda agraria Vestrini per l’aratura meccanica, ecc. L’energia serve pure per l’illuminazione pubblica e privata dei paesi delle frazioni e cioè di Castelnuovo, Castiglioncello, Gabbro, Rosignano al mare e Vada. All'inizio del periodo
fascista, il 30 settembre 1923 il
Consiglio Comunale, all'unanimità, cambia il nome di Piazza
Pietro Gori (ex Piazza delle Logge fino al 1911),
in Piazza Libero Turchi, nato a Campiglia Marittima il 9 Aprile
1907. Avanguardista del Fascio di Venturina con pochi compagni,
si era recato da Venturina a Cafaggio. Di ritorno al paese
l’attendeva un'imboscata tesagli da giovani comunisti. Libero
Turchi rimaneva colpito gravemente alla spina dorsale.
All’Ospedale di Pisa, ove fu trasportato, la sua agonia durò 22
giorni fino al 9 Settembre 1922.
(Da "Fascisti a Livorno e
provincia " 1937)
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| Rosignano Marittimo - Ieri |
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