Nibbiaia le allivellazioni di fine '700

Aia alla Vecchia Casa Alberelli Case di sassogrosso Case Sovitone Case di Nibbiaia alta
Il materiale fotografico di questa sezione è pubblicato per gentile concessione del Prof. Roberto Branchetti autore del lavoro su CD "Aspetti storici e ambientali in ambito rurale"
che ringraziamo per la collaborazione.


Per vedere le costruzioni realizzate fra il 1785-1793 come
nucleo iniziale del paese clicca sui numeri 3-7-10-13-15, nella cartina qui sopra

"Lettura" odierna delle allivellazioni in Nibbiaia Campi coltivati sul versante
sud di Nibbiaia

                 Tutto comincia nel 1785 ...
La prima organizzazione urbanistica di questa zona è da attribuirsi all'opera del Granduca Pietro Leopoldo, il quale con una legge del 1782 impose alla Pia Casa della Misericordia di Pisa proprietaria di queste terre l'allivellamento forzato di alcuni dei suoi terreni e la costruzione in loco di case coloniche. La Pia Casa decise la costruzione di ventuno nuove case
 sulla sommità del poggio della Tenuta di Guerciviveri ossia Nibbiaja in distanza da Castelnuovo circa miglia quattro.  Tutti gli edifici, si affacciavano o erano posti nelle immediate vicinanze dell'antica "Strada dé Cavalleggieri che dalla Marina conduce a Nibbiaia" (l'odierna strada del Vaiolo). I lavori per la costruzione delle ventuno case risultano iniziati il 13 marzo del 1785 e finiti il 13 maggio del 1793. Le case furono distribuite in sei gruppi e localizzate in località diverse. Il primo gruppo composto da tre case contigue una all'altra con ingresso preparato a ciascheduna  furono poste in località detta il Poggetto (oggi Nibbiaia Alta). Il secondo gruppo era composto sempre da tre case simili poste in detto luogo ed a poche braccia distanti dal primo gruppo suddetto. Il terzo gruppo composto da sei case era un po' più distante rispetto ai precedenti in luogo detto il Sovitone.  Il quarto gruppo composto da tre case, anch'esso distante dai precedenti in luogo detto il Sasso Grosso. Il quinto gruppo posto in luogo detto gli Alberelli ossia Fornello della Cascina  era composto sempre da tre case. L'ultimo gruppo di tre case fu costruito in luogo detto l'Aia della Vecchia Tutte le case di Nibbiaia avevano lo stesso schema tipologico composto da due stanze al piano terreno e due al primo piano, mentre sul retro per tutta la lunghezza dell'edificio era posta la stalla per le pecore. La distribuzione delle terre interessò il versante di N-O che guarda la valle del Chioma. I livellari ai quali erano stati assegnati appezzamenti rettangolari che dalla strada di crinale (Via dei Cavalleggieri) arrivava fino al torrente Chioma, iniziarono la messa a cultura delle terre, delimitandone i confini con siepi frangivento. Ancora oggi il risultato di quella operazione sopravvive nel paesaggio locale e per questo assume il significato di "segno storico". Nonostante le modifiche apportate nel tempo, conservano ancora la caratteristica forma "allungata" ben visibile nel plantario sopra riportato. Il risultato di queste operazioni,  è ancora visibile sul territorio, dove restano leggibili i campi allungati e le siepi vive che univano gli antichi "termini confinari". Sulla facciata di ogni casa la Misericordia aveva fatto apporre una formella in "pietra serena" con sopra inciso il numero della stessa (R. Branchetti, 1999, p. 21). Un solo edificio, tra quelli menzionati (Aia della Vecchia), mostra una di queste formelle, ma il numero non è più leggibile. In un arco di tempo molto lungo, certamente più di centocinquanta anni, le diverse località nate isolate tra loro hanno formato, con il successivo disporsi dei nuovi edifici lungo le direttrici viarie principali, l'odierno aspetto del paese di Nibbiaia. Contemporaneamente iniziò anche l'attacco al manto forestale, con disboscamenti e dissodamenti per la messa a coltura di nuove terre, che proseguirono per tutto l''800 e si arrestarono ai primi decenni del '900.