La magnesite ieri

1918 - Miniera di magnesite di Castiglioncello. Descrizione catastale relativa alle particelle costituenti il complesso industriale.

  L’impianto di Castiglioncello si estendeva su due aree collegate fra loro da una filovia di 1400 m. La miniera era posta in località “Massaccio” mentre lo stabilimento per la lavorazione della magnesite e la fabbricazione dei mattoni si trovava al “Miglio 11”, odierne “Forbici” (Castiglioncello era al “Miglio 12”), da dove partiva una seconda teleferica di 1750 m, che trasportava il materiale alla stazione di Castiglioncello.
Sez. H
n. 770 = Fabbricato per forno verticale per cottura della magnesite inerte, con motore elettrico di 100 HP per ventilatori. Tettoia per deposito magnesite. Locale per officina riparazioni con motore elettrico di 3 HP e locale per mulino di macinazione della magnesite azionato da due motori elettrici di 30 HP: uno di 20 HP, uno di 10 HP e uno di 3 HP. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 4.
n. 771 = Fabbricato per forno con 4 camere per cottura mattoni di magnesite: locale per forno a muffola, camera di essiccazione e due locali per presse idrauliche e due magazzini con un motore elettrico di 20 HP. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 10.
n. 772 = Fabbricato composto da un vasto locale per magazzino a piano terreno per magazzino e 4 al 1° piano per uffici della direzione. Consistenza catastale: Piani 2, vani 5.
n. 773 = Casa per alloggio del Chimico. Consistenza catastale: Piani 2, vani 9.
n. 774 = Tettoia per stazione della filovia (funicolare) che dalla miniera va ai primi forni di m 1.400 e dai forni alla stazione di Castiglioncello di m 1.750, con due motori elettrici uno di 20 HP e uno di 12 HP. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 1.
n. 775 = Piazzale.
n. 776 = Locale per miniera per alloggio degli operai. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 5.
n. 777 = Officina per riparazioni in miniera. Consistenza catastale: Piani 1. Vani 1.
n. 778 = Ufficio in miniera. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 2.
Gli immobili individuati alle particelle nn. 770, 771, 772, 773 furono venduti nel 1933 a Mascagni Edoardo, figlio del grande musicista livornese Pietro Mascagni che vi costruiva le motociclette "Junior" nel periodo fra le due guerre.
(Da "Segni storici del paesaggio rurale" di Roberto Branchetti" e da "Antiche manifatture del territorio livornese" di Taddei-Branchetti-Cauli-Galoppini, scaricabile dal sito)

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