Castiglioncello ieri/Circolo Nautico

 

1957 - Il Circolo Nautico Castiglioncello al termine della costruzione con un solo piano visto dall'interno del parco di villa "La scogliera". A metà settembre 1955 sono iniziati i lavori di sbancamento per la costruzione del fabbricato, grazie alla munificenza del sig. Enrico Budini-Gattai che ha donato un angolo del suo parco ed ha dato incarico al geometra Piero Marcacci socio del Circolo, di realizzare il progetto.

                               Il Circolo Nautico
Nel 1949 un gruppo di appassionati velisti, fra i quali il dr. Giancarlo Baggiani e l'ing. Carlo Samuelli danno vita al Circolo Nautico Castiglioncello (CNC). Trova sede provvisoria nella villa Samuelli, e successivamente viene ospitato nei locali dell’Azienda Autonoma locale. Inizia subito l'attività con alcuni giovani che sono presenti in varie regate nazionali ed estere. Nel 1949 partecipano al campionato Italiano a Sestri Levante con lo snipe “Pazzetto” timoniere Enzo Gavazzi e poi al campionato mondiale di Montecarlo. Il Circolo organizza successivamente i campionati nazionali (classe U e nel 1952 il campionato Italiano Snipe) Restava la necessità impellente di una sede adeguata che arriverà nel 1957 ed è quella attuale sopra il porticciolo. L'attività per motivi di spazio è rivolta alle piccole imbarcazioni per ragazzi come gli Optimist e altre con derive mobili facilmente carrellabili. Tra gli anni ’50 e ’60 il Circolo organizza gare veliche di prestigio come i Campionati Italiani di FD (Flying Duchman) nei quali gli atleti locali ottengono ottimi piazzamenti. Con l'aumento del turismo nautico e la richiesta di posti barca, il Circolo decide di ottenere la concessione del sottostante “Golfetto” da usare per l’ormeggio di imbarcazioni a vela ed a motore di modeste dimensioni. Un'attività che fornisce anche un importante aiuto economico per la sopravvivenza del Circolo e contribuisce allo sviluppo turistico del territorio.
                        13 agosto 1953 - Gran Premio Scira

Vi è stata a Castiglioncello una regata a punti su tre prove per l'assegnazione del Gran Premio Scira, Flotta di Castiglioncello. Ecco l'elenco dei beccaccini partecipanti e dei relativi equipaggi. Flotta Cral Solvay: "Maestrale" (Guglielmi-Montagnani), "LIbeccio" (Faucci-Gianpaolo).
Flotta Lillatro: "Kurikkalò" (Porciani-Franchi), "Bau 7" (Migone-Gianfaldoni), "Gigolò" (Bigazzi O.-Favilli).
Flotta Castiglioncello: "Galantuomo" (Monti-Biagioni), "Birbone" (Becuzzi-sig.na Millo), "Yader" (Pizzi-X), "Battifacca" (Russi-Osti), "Pazzetto" (Castiglioli-Naldini), "Estella" (Calbiani-X), "Menefrego" (Bigazzi E.-Pellegrini), "Mucky" (Cidonio-Maltini).
La prima prova si è svolta nel pomeriggio di sabato con un leggero vento di ponente su percorso a triangolo con il seguente risultato:
1°) "Bau 7" punti 13,25; 2°) "Kurikkalò" punti 12; 3°) "Maestrale" p. 11; 4°) "Birbone" p. 10; 5°) "Battifiacca" p. 9; 6°) "Yader" p. 8.
La seconda prova su un percorso a boe a vento prendeva il via nella mattinata di domenica con un leggero scirocco, ma dopo il primo giro con "Kurikkalò" in testa, la giuria annullava la gara perchè il poco vento era completamente caduto. Nel pomeriggio terza prova su un percorso a triangolo con leggero vento di maestrale. Questi i risultati:
1°) "Maestrale" punti 13,25; 2°) "Birbone" p. 12; 3°) "Kurikkalò" punti 11; 4°) "Yader" p. 10; 5°) "Galantuomo" p. 7; 6°) "Battifiacca" p. 5.
La classifica finale vede vincitore "Maestrale" con punti 24,25.
La giuria è formata dai sigg. Salvestrini, Baggiani e Porciani.
(Da: Il Telegrafo Livorno)
                        12 settembre 1953 - La coppa Millo

Si è chiusa a Castiglioncello la stagione velica. La manifestazione che ha posto termine alla lunga serie di belle gare disputate quest'anno, è stata la "Coppa Millo", che ormai da otto anni rappresenta il confronto più interessante ed il premio più ambito. Questo l'ordine di arrivo: 1° "Bauf" (Migone-Gianfaldoni), 2° "Battifiacca" (Rossi-Asti), 3° "Kuricalò" (Porciani-Franchi), 4° "Yader" (Pizzi-X), 5° "Maestrale" (Bigazzi-E.Gugliemi), 6° "Voltolino II" (Bientinesi-Garfagnoli), 7° "Galantomo" (Monti-X), 8° "Birbone" (Becuzzi-X), 9° "Ghibli" (Gavazzi L.-Spinelli), 10° "Menefrego". Ritirati: "Pazzetta", "Mucky" e "Eugfal II". Bauf ha saputo così chiudere con una regata magistralmente condotta, la sua brillante stagione. La coppa è stata consegnata ai vincitori, personalmente dal Conte dott. Eugenio Millo di Casalgiate, nel corso di un "vermouth" offerto dallo stesso conte a tutti i partecipanti presso il Circolo Nautico di Castiglioncello.
(Da: Il Telegrafo Livorno)
                     12 novembre 1955 - L'ing. Samuelli racconta...
Prima che l'ing. Samuelli lasciasse Castiglioncello per Roma, dove abitualmente trascorre i mesi invernali, gli abbiamo chiesto che ci parlasse di questo circolo di cui è presidente. Volentieri ha aderito all'invito ed ha iniziato a raccontare con quella passione che è propria di chi parla di una sua creatura. Ne è stato infatti il promotore nel 1949 ed ha tenuto a sottolineare che volle fosse chiamato Circolo Nautico anziché Velico perché esso è aperto a tutti gli sport del mare. Nacque come tutte le associazioni sportive: pochi appassionati di mare (14 per la precisione), pochissimi i soldi in cassa, nessuna attrezzatura, nessun aiuto, ma una volontà indomita di affermarsi da parte dei partecipanti. Non potendo esistere una anche piccola flotta senza un rifugio sicuro, venne per prima cosa cercata la maniera di rendere più sicuro il porticciolo almeno con la costruzione di una diga frangiflutti, impresa che naufragò subito per varie ragioni. Intanto i cinque "beccaccini" che formavano tale flotta si prodigavano nel partecipare alle regate fra Livorno e Piombino; i dirigenti da parte loro indicevano competizioni nello specchio d'acqua antistante il porticciolo, dove si è svolta la sfida "Coppa Triennale Ammiraglio Millo". La sede del Circolo, le spiagge di Castiglioncello, i "cantieri" nei quali i velisti forgiavano le loro imbarcazioni, locali di fortuna, di solito garages, questo lo scenario. In questo scenario è nata per opera di un noto sportivo, Rino Rossi, la barca "Battifiacca" che ha partecipato a gare nazionali e internazionali piazzandosi spesso ai primi posti. Lo "Yader" che ha partecipato a gare nazionali ed estere, campione di flotta 1955, vincitore delle Regate Internazionali Solvay, è stata costruita da un giovane socio, il Pizzi. Il "Galantuomo" che ha vinto numerose regate è uscito dalle mani di due giovani studenti, i fratelli Monti, che stanno ora ultimando un'imbarcazione di categoria "Flaying Dutchman". Il beccaccino "Birbone" oggi del Conte Millo non è stato costruito dal giovane Beccuzzi? La passione, la tenacia di questi giovani non poteva passare inosservata alla U.S.V.I. (Unione Società Veliche Italiane) che fu ben lieta di iscrivere il Circolo fra i suoi affiliati e da allora è cominciata una nuova era: tutti i circoli, tutti i mari, tutte le regate nazionali ed internazionali si sono aperte ai nostri velici aumentando così sempre più il loro entusiasmo. L'ing. Samuelli ricorda con legittimo orgoglio che nelle acque di Castiglioncello nel 1933 sono state disputate le regate della Selezione Campionati Italiani per le classi U. e S., i Campionati Italiani Snipes nel 1954, le regate internazionali F.D. e Snipes nel 1955. D'altra parte le nostre imbarcazioni hanno partecipato a numerosissime regate, portando ovunque alto l'onore del loro azzurro guidone: sono da ricordare le regate internazionali di S.Margherita L., San Remo, Intra, Marina di Forte dei Marmi, Cannes e Luino nel 1955. Il presidente aggiunge con aria soddisfatta che al Congresso Nazionale dei Circoli Nautici tenutosi nello scorso aprile a Trieste, gli fu fatto aperto elogio per il comportamento da perfetti marinai e gentiluomini tenuto in ogni circostanza ed in ogni luogo dai componenti gli equipaggi del nostro Circolo. Oggi la forza è di sedici imbarcazioni categoria "beccaccini" che formano due flotte: la "Castiglioncello" e la "William F. Crosby" (la stessa vedova di Crosby, primo ideatore di questo tipo di barca, dalle lontane Americhe ha acconsentito che il C.N. così chiamasse una sua flotta) e di tre imbarcazioni di categoria F.D. Per la prossima stagione altre numerose imbarcazioni si affiancheranno a queste. Si è poi parlato della nuova sede del Circolo che sarà aperta nella prossima primavera, dovuta alla munificenza del N.H. Enrico Budini Gattai, ed all'estro del progettista e direttore dei lavori Piero Marcacci che è un autentico tifoso degli sport del mare. Sarà una degna sede quale si conviene ad un Circolo Nautico, ad uno sport di classe, nel quale si potranno ricevere con la dovuta proprietà i partecipanti alle varie manifestazioni. Ma la voce dell'ingegnere ha cominciato a vibrare quando ci ha parlato dell'evento del porto che dovrà sorgere in Castiglioncello presso i Tre Scogli. Lo studio del progetto, anzi dei progetti, è a buon punto ed è fatto da un tecnico di chiara fama in materia: l'ing. Martigli, Capo Ufficio della sezione Porti del Genio Civile di Livorno. Da sperare che Governo e Amministrazione Comunale approvino il progetto più conveniente e provvedano con opportuni stanziamenti alla esecuzione dell'opera, poiché come noto può dare maggiore sviluppo alla nostra Stazione turistica permettendo l'attracco ad imbarcazioni da diporto e con il suo fondale di sei metri potrà ospitare anche barche di un certo tonnellaggio, potrà avere interesse commerciale e quel che più conta renderà più tranquilla e sicura la navigazione lungo questo tratto, invero infido, della costa tirrenica. Il presidente parte, ma rimane a Castiglioncello a seguire con passione ed interesse il progredire degli studi e di tutta la pratica, il vice-presidente, l'ing. Alberto Michetti, Capo dell'Ufficio Tecnico del Comune, che è moralmente interessato al compimento dell'opera. Ci sono state poi mostrate alcune riviste italiane di mare, dove si parla a lungo del Circolo locale, compreso una rivista americana, la "Snipe Bulletin" dell'Ohio. 
 Di Luigi Pancaldi Il Tirreno Livorno
                                                             
Ultimato lo studio del nostro porto
Da qualche tempo ci mancavano notizie nei riguardi del futuro porto che si dovrebbe costruire qui a Castiglioncello. L'opinione pubblica è piuttosto scossa e più di una voce allarmante sulla sospensione dello studio del progetto circolava. Abbiamo indagato in proposito e da Livorno ci giunge notizia che lo studio del progetto curato dallo stesso ingegner Martigli dirigente dell'Ufficio porti del Genio Civile di Livorno è stato ultimato e che già da qualche tempo è stato inviato al sindaco del comune di Rosignano. Com'è noto il progetto prevede diverse soluzioni ed è compito dell'Amministrazione Comunale scegliere quella che riterrà più soddisfacente agli interessi di Castiglioncello e non solo, ma di tutto il comune in quanto è stato dimostrato che la costruzione di un porticciolo può avere influenza su una maggiore espansione commerciale oltre che turistica di una larga zona territoriale. Sarà opportuno che l'Amministrazione Comunale solleciti da parte sua il disbrigo di questa pratica in quanto prima di essere portata a compimento dovrà fare anche numerose soste in uffici statali e l'esperienza ci insegna come la burocrazia sia molto lenta, anzi lentissima quando è lo Stato che deve mettere mano alla borsa.
(19/1/1956 Il Tirreno)
                  La conclusione della vicenda "Porto ai tre Scogli"

Negli anni '60 fino al 1967, ci fu una iniziativa promossa dal dott. Fazzi, allora presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Castiglioncello, per la costruzione di un porto turistico di lVa classe a Castiglioncello nello specchio d’acqua “Porticciolo Tre Scogli”. Fu presentato il relativo progetto con promessa di finanziamento da parte della Cassa Depositi e Prestiti con concessione di mutuo al Comune di Rosignano M.mo che ne doveva sopportare l’intero costo. L'iniziativa era sostenuta e caldeggiata dal Comitato per il Comune autonomo di Castiglioncello, che aveva alle spalle un gruppo si pressione formato da personalità della politica, dello spettacolo e di ambienti ministeriali romani. Il Comune contrappose al porto, la priorità della costruzione della rete fognaria di Castiglioncello, opera che fu costruita utilizzando il finanziamento promesso per la costruzione del porto dalla Cassa DD. e PP. Della costruzione di un porto turistico non ne fu più parlato ufficialmente fino agli anni ‘80, cioè fino all'inizio degli studi per l'attuale porto di Crepatura.
(Da "Porto di Crepatura - Vent'anni di lotte contro una speculazione vergognosa" di M. Marchi, scaricabile dal sito - Intervista a Leno Carmignoli, ex Sindaco di Rosignano sul porto di Crepatura)
                                                                             
Le meraviglie del Porticciolo
(Foto 2) Benito e Danilo (il primo proprietario del Ristorante il Porticciolo a Castiglioncello) hanno veramente fatto « pesca grossa ». Al rientro del loro gozzo infatti si è avuto sul moletto del circolo nautico uno spettacolo veramente insolito: ben trentadue aragoste erano impigliate nelle reti. E veramente, quel giorno al Porticciolo è stata una vera sagra dell’aragosta con la signora Rita intenta a sbizzarrirsi a cucinare in mille modi questo prelibato piatto. Del resto però, al ristorante dei Giunchini non c’è bisogno di queste rare pescate per gustare dell’ottimo pesce preceduto dai primi piatti marinari che la chef prepara con amore ed ormai con duratura esperienza. «Il Porticciolo» è situato indubbiamente in un punto tra i più suggestivi della Perla del Tirreno. La caratteristica vista sul porticciolo del circolo (non per niente il ristorante ha questo nome) abbagliato la sera dal grosso riflettore, che parte dalla sede nautica, crea un atmosfera da favola, di quelle che poi nei grigi pomeriggi invernali non puoi non ricordare con rimpianto.
Gastronomicamente parlando a Rita Giunchini, dirigente lo staff di cucina, c’è ben poco da insegnare. Lo testimoniano i numerosi riconoscimenti che sono stati attribuiti all’accogliente ristorante. Giusto tra pochi giorni un rappresentante del porticciolo dovrà recarsi a Roma a ritirare un attestato del CIPEM. E poi a Castiglioncello «il Porticciolo» riesce a creare un mondo a se, con i suoi personaggi, i suoi aneddotti. All’ora di pranzo, quando ai tavoli del ristorante i clienti si apprestano a gustare gli invitanti pranzetti marinari, sotto la fresca pergola dinanzi al bar ci sono i veri protagonisti dell’estate castiglioncellese. In primo piano spicca la figura di Vincenzo con il suo toscano che offre vino a chiunque si avvicini, poi c’è « nonno» che fa parte della famiglia Giunchini e che, blaterando e riprendendo chi si lascia un po’ andare aldilà della norma, preferisce poi abbandonarsi al suo solito pisolino pomeridiano.
E poi tutti i ragazzi del Circolo che ormai al Porticciolo sono di casa da Giugno a Settembre e nonostante gli immancabili rimproveri, la signora Rita non saprebbe veramente come fare senza di loro. Quindi sia per una luculliana scorpacciata di pesce e di piatti marinari, oppure soltanto di una schiacciatina (come soltanto Nadia e Gavina sanno preparare) al Porticciolo si trova di tutto. Senza dimenticare la sera, su in terrazza da Lucilla, di gustare i suoi caratteristici gelati.
(Stefano Filucchi per "La Riviera Etrusca" n°5 settembre 1979)
                            Demolite le baracche abusive

Circolo nautico. Delle baracchine verdi che da decenni si trovavano sul lungomare che dalla pineta Marradi arriva sino a Punta Righini, non rimangono che due sediole in plastica, impilate una sopra l’altra, e terra rimossa. Le due strutture sono state demolite. Al loro posto sorgerà un pergolato in legno ricoperto da piante rampicanti.
Il mezzo meccanico con una piccola gru è giunto attorno alle 9,30 di ieri; una delle due baracche è stata sollevata da terra e portata via, mentre l’altra è stata praticamente smontata pezzo per pezzo. Data l’ora, l’operazione è avvenuta senza la presenza di troppi curiosi; qualche socio del Circolo nautico che si trova proprio a pochi metri da dove erano le due baracche e gli operai della ditta. Il problema delle due baracchine, ritrovo da anni di pescatori e amanti del mare, ma anche di turisti e anziani del luogo che vi svolgevano piccoli lavori sulle imbarcazioni, fu sollevato in consiglio comunale in seguito alla presentazione di una interpellanza a firma di Giorgio Mazzoni di Alleanza nazionale. In effetti, come ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Luca Arzilli, le baracchine sorgevano in terreno comunale in un’area non edificabile. «Dopo la segnalazioni pervenutaci in consiglio, abbiano provveduto ad effettuare approfondite ricerche sul patrimonio (la vicenda risale a tanti anni fa) per controllare se esistessero proprietari delle due strutture. Dalle ricerche è emerso che le due baracche sorgevano appunto in territorio comunale in una zona non edificabile». Da qui la decisione dell’amministrazione di abbattere le due strutture; una operazione il cui costo è a carico dello stesso Comune.
Nel frattempo, uno dei fruitori (che ieri mattina era presente durante la demolizione) evidenziò il fatto che la baracchina, oltre ad essere punto di ritrovo, veniva utilizzata dalla moglie invalida per recarsi al mare, chiedendo pertanto di non abbatterla. Una vicenda durata alcuni mesi; ma, assicura Arzilli, «nelle prossime settimane al posto delle baracchine sorgerà un pergolato in legno lungo undici metri e largo tre che verrà ricoperto di piante rampicanti verdi e dove verranno poste panchine così da assicurare il punto di ritrovo a tanti pensionati e turisti abituati a frequentare la zona». Nei prossimi giorni la ditta incaricata dovrà demolire ciò che rimane del piccolo molo che parte proprio dalla spiaggetta antistante il Circolo nautico; molo danneggiato da tempo e dalle mareggiate e del quale rimangono solo dei pilastri arrugginiti, la cui pericolosità è stata più volte segnalata al Comune.
(Il Tirreno - Alessandra Bernardeschi 30 maggio 2003)
             2019 - Il circolo nautico spegne 70 candeline fra aneddoti e amori
Il Circolo nautico di Castiglioncello compie 70 anni. Era la primavera del 1949 quando un gruppo di amanti della vela lo costituì. Ma a ben vedere, testimonianze ce ne sono: le vecchie fotografie in bianco e nero scattate nel 1920, il piccolo golfo di Castiglioncello dal quale si affaccia villa Celestina, già era raduno di barche a vela grosse e pesanti. Poi gli anni bui della guerra. A ricordare la fondazione del Circolo nautico «ormai siamo rimasti in tre - dice Bruno Osti, 87 anni portati alla grande - oltre me, anche Enzo Lami e Aldo Monti. Quando lo fondammo avevamo solo una barca a vela il "beccaccino" (nome italiano dell'imbarcazione Snipe); esplose l'interesse ed aumentarono le barche; il circolo si iscrisse all'Unione società veliche italiane, oggi Fiv. Erano barche di legno, molto pesanti. Qualcuno, come Lami, Monti, e Franco Becuzzi, la barca se la costruì da solo. Quando andavamo a fare le regate fuori Castiglioncello dovevamo far salire le imbarcazioni sui treni e sopra i camion». Verso la metà degli anni '50 il circolo si ingrandisce, ottiene la concessione demaniale ed apre anche al diportismo nautico. «Anche se - dice Giorgio Montagnani, il cui padre Luciano assieme all'ingegner Carlo Samuelli è stato tra i fondatori - ancora oggi gli ormeggi sono in funzione dell'attività velica». Gli introiti servono per sostenere le spese dell'attività velica. E delle regate di allora si ricorda Enrico Fiorentini, scenografo, che ha curato anche gli arredamenti del film "Il Sorpasso" girato da Dino Risi proprio a Castiglioncello: «Mi ricordo ancora l'ingegnere Samuelli che dava le partenze delle regate dal balcone di villa Celestina con lo scoppio di un cannoncino».E sempre Fiorentini ricorda «il pescatore Filippo, napoletano, che aveva abitato per un certo periodo in America e parlava il "puro broccolino", slang tra italiano e americano tipico dei nostri immigrati. Era arrivato a Castiglioncello durante la guerra e ha sempre vissuto in una baracca in riva al mare, sulla spiaggetta libera». Un circolo nautico che ha fatto una parte di storia del luogo, voluto e frequentato sia dai residenti che dai turisti che allora avevano qui case e ville dove passavano l'intera estate. Tra coloro che tenevano la barca anche Paolo Panelli e Bice Valori: «Avevano una barca - racconta Bruno Osti - che avevano battezzato "Uso di mare" e noi una notte aggiungemmo la scritta "... e di cucina". Non sto a raccontare come Panelli si arrabbiò quando la mattina giunse al circolo e vide che cosa avevamo fatto». Tra i frequentatori anche la famiglia Pontello e il produttore cinematografico Jacopo Capanna. Tanti i ricordi che si intrecciano tra di loro. «Io, Bruno e Aldo Monti - racconta Valerio del Favero, uno dei primi soci del Circolo - eravamo usciti in barca con il libeccio. Al rientro le onde si erano fatte più alte e ci fermammo all'inizio della diga per aspettare di entrare nel golfo. Aldo era al timone e aspettavamo il suo via. Alla fine andammo a finire direttamente sugli scogli della Lucciola. Al momento tanta paura...dopo grasse risate per l'avventura». --A ricordare quegli anni anche Gianluca Giunchini, che gestisce il ristorante "Il porticciolo", prima del padre Benito. «Mio babbo - racconta - vi ha lavorato a lungo come capo marinaio. Erano tempi diversi, senza le norme sulla sicurezza di oggi». Poi nel '75 rilevò il ristorante che si trova sopra. Il circolo è un punto di aggregazione intergenerazionale. A unire tutti è l'amore per il mare. Ogni giorno, da aprile a ottobre, davanti a quel portone verde si fermano decine di persone a commentare i fatti del giorno e l'ultima battuta di pesca. «Un ruolo aggregativo che mantiene ancora oggi - dice Giorgio Montagnani - qui sono nati i grandi amori, qui i giovani i meno giovani parlano, si ritrovano. E da qui sono usciti i campioni di vela come Marco Savelli, tanto per citarne uno, una delle colonne di Mascalzone Latino. Io stesso, partendo da qui, sono arrivato a fare i campionati del mondo di altura». Qui ha iniziato a veleggiare anche Filippo Nogarin, l'ex sindaco di Livorno. Un'attività che dura nel tempo visto che ogni fine stagione sono un centinaio i bimbi e i ragazzi che si avvicinano alla vela».

               I
l futuro - Oltre 150 soci e corsi di vela anche in inverno
Il Circolo nautico, che oggi conta circa 160 soci, guarda al futuro. «Abbiamo corsi settimanali di scuola vela - dice la presidente Nicoletta Rossi - aperti ai bambini dai 6 anni in su. Si tratta di corsi per far avvicinare i più piccoli a questa attività, con tre istruttori della Fiv, Dario Marazzini, Serena Ceccanti e Lorenzo Raffaelli. Nel pomeriggio ci sono i corsi preagonistici e poi i corsi per gli adulti con lezioni private». Ciclicamente, molto dipende dagli iscritti, vengono tenuti anche corsi di vela invernali. «Adesso l'impegno primario - continua Rossi - è formare una squadra agonistica per i ragazzi». Il circolo ha aperto alle scuole: «Abbiamo un progetto "Vela scuola" che portiamo avanti e quest'anno, in occasione del settantesimo anniversario, abbiamo sviluppato un progetto con le insegnanti, rivolto alle classi terze, quarte e quinte del plesso Fucini.
4/8/2019-Alessandra Bernardeschi

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