Castiglioncello ieri/Caletta

1960 - Bella vista panoramica con tutte le scogliere in primo piano, compresa la prima in basso oggi soppressa dal porto turistico. Non ci sono ancora i viadotti della variante Aurelia.

                         Parliamo un po' di Caletta
Caletta si trova confinante con la sorella maggiore, alla frazione di Rosignano Solvay, ed è un bellissimo, frequentatissimo luogo di bagnature, ma fa parte integrante della stazione turistica di Castiglioncello. Qualche mese fa ha perduto qualcuna delle sue penne maestre perché l'Amministrazione Comunale le ha tolto per aggregarlo a Rosignano Solvay, quel magnifico viale che  è il viale Trieste, nonché buona parte della spiaggia di Crepatura e l'ha costretta ad arretrare i suoi confini al botro omonimo. Mutilazione dolorosa, ma legittimata dall'Amministrazione Comunale dal fatto che in Consiglio non si levò la voce di un solo consigliere fosse di maggiorana o di minoranza a difendere l'integrità di Caletta. Che una nuova sistemazione dei confini della frazione di Castiglioncello si rendesse necessaria può anche darsi, ma arrivare ad una vera e propria mutilazione è stata una misura troppo draconiana. Forse l'Azienda Autonoma avrebbe potuto cercare di evitarla, però se ne è ben guardata "quaeta non muovere" è sempre cosa prudente. Solo la Commissione Provinciale per la tutela delle bellezze naturali si è opposta allo sganciamento di questo territorio, che così rimane sotto il suo patrocinio, speriamo che l'appetito non venga mangiando... Ormai vecchi abitanti di Caletta abbiamo voluto in questi giorni fare una passeggiatina per vedere progressi di questi ultimi anni e siamo rimasti davvero maluccio quando l'abbiamo rivista pressappoco come l'avevamo lasciata cinque anni or sono. Neppure il "Vespasiano" ha trovato dove essere collocato! Se abbiamo visto tutto, all'infuori del ponte del Casalino e dell'illuminazione del viale Marradi, altri progressi non abbiamo trovato. Le fognature nere sono fra le promesse di una realizzazione ventura. In Crepatura esistono ancora baracche di legno, residuo di uno stabilimento balneare, il ponte sul botro che dovrebbe unire via Trieste con Caletta e che tornerebbe di grande comodità agli abitanti delle due frazioni, va avanti a singhiozzi, ma a singhiozzi molto lunghi.. Cominciata questa piccola opera fra il giugno e luglio dello scorso anno  furono fatte subito le testate, poi un lungo periodo di inattività, verso l'inverno furono fatte le armature di ferro trattandosi di un ponte in cemento, poi altra sosta che non si sa fino a quando durerà. Col cattivo tempo, con la salsedine, col mare vicinissimo le armature metalliche oggi hanno formato una ruggine che tutto sembra un ferro vecchio, noi e quelle piccole cognizioni tecniche che abbiamo ci domandiamo quale presa farà il cemento sulla ruggine dell'armatura. Dando a Cesare quello che è di Cesare, non possiamo dare la colpa di quanto sta succedendo all'Amministrazione Comunale perché trattasi di un'opera fatta direttamente dal Genio Civile, però se è lecito ci sia consentito chiedere ad essa, se si sia mai fatta parte diligente prospettando al Genio Civile gli inconvenienti da noi segnalati. Strade mai pulite, in cattivo stato di manutenzione, come la via Marradi, la via di Crepatura ed altre più secondarie ve ne sono a iosa. Fra tanti guai antituristici abbiamo notato con vivo piacere che il Cantiere Scuola per la pulizia delle spiagge ha cominciato a funzionare a Caletta, bonificando quel tratto di spiaggia che va da via Marradi al botro di Crepatura. La stazione turistica di Castiglioncello difetta di spiagge e l'opera di risanamento che si sta ora facendo è cosa molto ben fatta. Ma vi è di più, abbiamo visto compiere un'opera che raggiunge pressoché la realizzazione dell'impossibile, quel mucchio di pietrame e di rottami che da decine di anni si andava accumulando fra il botro Grande e l'ex villa Uzielli è sparito ed ora in quel luogo vi è una bella spiaggia ricca di morbida e fine sabbia. La fatica non comune occorsa per trasportare centinaia e centinaia di metri cubi di materiale pesante è stata compiuta tutta da un operaio, il Rossi Emilio che, se non nativo di Caletta certo è figlio d'adozione. Il Rossi ci mostrava il lavoro eseguito e ci illustrava i lavori che intende compiere per consolidare la sua opera così che quest'altra stagione sia un accogliente stabilimento balneare. Ci diceva che se potesse avere qualche aiuto, qualche spinta, potrebbe fare più e meglio. Noi ci siamo vivamente congratulati con questo vecchio lavoratore e gli abbiamo promesso che avremmo segnalata l'opera sua, che accrescere il patrimonio delle spiagge della nostra stazione turistica, al Sindaco e ai dirigenti dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e con questo scritto assolviamo l'impegno preso. Luigi Pancaldi
(Il Tirreno 18/5/1956)

Sempre Caletta 30/06/2021
Eh! Beh! Un po' di libeccio ci voleva!
Anzi no per ora è ponente, e dove porto il cane, il cane? La Zelda a fare la giratina? Ma nel viale Trieste, è ovvio. Così m' incamminò. Esco dal mio cancellino in via Dario Nicodemi, la mia è l'ultima villetta rimasta com'era 70 anni fa, tutte sono state soppiantate da palazzotti di tre o quattro piani, non ha resistito neppure il villino delle suore!
Poi svolto in via Sabatino Lopez, e anche lì sulla sinistra, dove c'erano i campi del Galletti, ora ci sono maxi appartamenti, sulla destra ancora le case dei Borghi, quante volte andavo nel giardino della signora a vedere i suoi gattini, e poi la casa dei Balzini, mi ricordo di quando il nonno o lo zio di Ida suonava la fisarmonica. Oh! La pensione "Stella Azzurra"? Un casamento anche lì!
Ah! Ecco, sempre sulla destra le casine del "capitano" dei "gemelli" del biondo Glauco, e dirimpetto i bagni "Caletta"! O quelle scale le avrò consumate a forza di salirci e scenderci! Sempre abusivamente, mi ricorda ancora Danilo!
Passo il ponte sul botro......un parcheggio? O non c'era il parco di Villa Berti? O non ci si giocava a guardie e ladri? E questa proprio non c'era...ah.. è la strada che porta al porto.
L'attraversò, e sulla sinistra, la "sinistra"casa del professor Marzi, che risate ci siamo fatte a leggere tutte le lapidi che vi erano attaccare. E sulla destra la villa di Cristina, che campo di spighe e " topini" ha invaso il giardino e pensare che 60 anni fa ci ballavamo, e mi ricordo che dalle finestre aperte nella siepe si vedeva il mare! Ora è oscurato dal porto. Poi al primo vicolo sulla destra costeggiando villa Baldi Papini, (che cocomerate a Ferragosto ci siamo fatti da Giovanna), eccomi al porto. Bello sì è vero, ma ai miei tempi non c'era.
Oggi raccontavo, ( ormai sono diventata vecchia e vivo di ricordi) di quando dalla cala si vedeva all'orizzonte il faro, di quando hanno costruito il molo di Delfo dei bagni Graziella, e di quando venivano le chiatte da Livorno con i massi per costruire la diga, di quando c'erano le barche ormeggiate nella cala, è di lì che partivo con la mia barchetta a vela, una Zef ( ora non la fanno più) e con due bordi via in mare aperto, non c'erano le vie d'acqua....c'era solo il mare! (
Isabella Turchi su FB)

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