(Foto 7-8)
Il progetto di allestimento
del Centro per l'Arte Diego Martelli cerca di creare un rapporto
nuovo con il pubblico, ad interagire in modo più formativo
attraverso la lettura di riferimenti storici e citazioni
sintetizzate su pannelli fotocomposti. Tali pannelli illustrano,
anche in maniera approfondita, l'intera situazione di un epoca, in
cui i riferimenti artistici di personaggi di cultura e di arte si
sono intrecciati negli stessi luoghi ed hanno intrapreso percosi
culturali diversi o paralleli. I percorsi culturali, ideati da
Francesca Dini, sono stati realizzati attraverso i pannelli
dell'allestimento, sono orientati verso sistemi museografici in
funzione del pubblico in modo da suscitare l'interesse e
facilitare la comprensione dei prodotti artistici attraverso la
conoscenza approfondita dei luoghi, dei personaggi, della cultura
artistica espressione di una intera epoca. L'esposizione del
Centro per l'Arte Diego Martelli, inizia il suo percorso
attraverso il primo spazio espositivo che è rappresentato dal
corridoio, destinato ad una galleria di personaggi, presentati
attraverso gigantografie e fotografie con testi originali di
lettere di illustri scrittori che si incontravano o vivevano a
Castiglioncello in quel periodo. Dal corridoio, poi, si accede
alla prima sala dedicata a Diego Martelli, una volta visitata, si
rientra nel corridoio fino ad arrivare alla sala multimediale.
Questo tipo di percorso intrecciato è stato suggerito, sia dalla
struttura del fabbricato sia dalla necessità di interrompere e
alternare, i contenuti visivi con altro materiale esplicativo da
percepire in altre forme, video e compact disk multimediali.
(Da: Arte e storia
a Castiglioncello: dai Macchiaioli al '900, scaricabile dal sito )
(Foto 7-8)
I lavori della Virgola, sono terminati a marzo 2000. Tanti gli
spazi ricavati all’interno della ex-casa del casiere del
castello, dove
risiedeva la famiglia Tomei con i suoi due figli Aldo e Franco,
molto prima che il complesso passasse al Comune per la
realizzazione del “Centro per l’arte dell’800 e del
‘900”, allo scopo di far conoscere la storia di Castiglioncello e del suo
territorio dal 1860 ai giorni nostri, un Centro di
documentazione per studiosi ed appassionati ed un “Osservatorio
critico permanente della comunicazione, un luogo di raccolta,
analisi e valutazione delle informazioni, qualitative e
quantitative che afferiscono alla comunicazione, con particolare
riferimento alle innovazioni tecniche e metodologiche proprie di
questa area di attività. L’edificio è composto da cinque stanze
al piano terra, tutte intercomunicanti e collegate ad un unico
corridoio, anch’esso utilizzabile per esposizioni, nonché da
quattro stanze situate al piano superiore, anch’esse
intercomunicanti. Tutte le sale sono climatizzate, protette da
antifurto e servite da ascensore.
Assai articolato il progetto di destinazione d’uso
dell’immobile, che nei locali posti al piano terra accoglie la reception ed il bookshop, una sala dedicata ai
Macchiaioli e alla “Scuola di Castiglioncello” (con pannelli
esplicativi, foto d’epoca, riproduzioni di dipinti a grandezza
naturale), una sala dedicata alle manifestazioni artistiche e
alle presenze illustri del Novecento, una sala multimediale ed
una riservata all’archiviazione e alla consultazione di
materiale documentario. Nei locali posti al piano superiore
invece, oltre all’Osservatorio per la Comunicazione, trovano
posto anche esposizioni temporanee estive ed in inverno
esposizioni documentarie permanenti, nonché piccoli convegni di
studio inerenti la storia del territorio, dei quali dovrà
rimaner traccia nel centro di documentazione.
(Foto 5)
Mimmo di Cesare è nato a Palermo
nel 1938, vive e lavora a Castiglioncello. L'opera è stata
eseguita durante il "Simposio di scultura" che si è tenuto nel
luglio 1981 nel parco del castello Pasquini, che è sede della
Galleria Comunale di arte contemporanea. In essa
l’Amministrazione comunale, unitamente alla Casa della Cultura,
organizza importanti manifestazioni nel settore delle arti
visive. Uno dei principali obbiettivi del Simposio è stato
quello di consentire un rapporto continuo fra gli scultori e la
popolazione per permettere uno scambio diretto e discutere le
motivazioni estetiche ed i processi tecnici da cui sono nate le
opere. Nove enormi blocchi di travertino di Rapolano sono stati
collocati nel bellissimo parco del castello Pasquini e, tra i
pini secolari, hanno, sotto i colpi degli scalpelli preso forma
fino a diventare nove sculture per la città, nove sculture da
vivere, come si leggeva nei manifesti di presentazione alla
manifestazione. Quale il significato di queste iniziative è
presto detto: il contatto dei cittadini con l’artista, l’aver
offerto la possibilità a migliaia di persone di veder nascere,
grazie alla febbrile operosità degli artisti, le sculture che
giorno dopo giorno prendevano forma; poi ancora trattandosi di
un simposio internazionale per la presenza dell’artista tedesco
Axel Otterbach, e del giapponese Joshito Fujibe, il confronto
quotidiano tra culture diverse, che ha collegato per un mese,
Rosignano all’Europa a riconferma di una volontà
precisa di sprovincializzazione.
(Estratto in parte dalla presentazione del
volumetto"
Nove scultori a Castiglioncello" 1981)
Biografia di Mimmo Di Cesare nella sezione
PERSONE
 |