Castiglioncello oggi

 17 maggio 2008 - Inaugurazione di Villa Celestina che dopo la ristrutturazione diventa sede distaccata della Facoltà di Biologia Marina dell'Università di Pisa e apre per uso locale.

Novembre 2013 - Il centro di Biologia Marina dell'Università di Pisa appare un locale inutilizzato. Quasi dimenticato. Computer ammassati, microscopi inutilizzati. Il tutto immerso nel silenzio. Il piano seminterrato dell’edificio simbolo di Castiglioncello, con una delle viste più belle dalla pineta Marradi, non è certo utilizzato come i cittadini si aspetterebbero. Per capire quanto le potenzialità dell’edificio siano poco sfruttate basta dare un’occhiata agli spazi riservati ai laboratori, quelli appunto che si trovano nei seminterrati: mucchi di microscopi abbandonati sui tavoli da lavoro con i relativi cappucci bianchi a ripararli dalla polvere. Non solo: computer ammassati su altri tavoli, con hardware e video abbandonati uno sull’altro. E quello che sembrerebbe essere un acquario lasciato vuoto e sporco. Attorno tra scrivanie e sedie blu, qualche chiazza di umido e crepe in qua e là. Tutto apparentemente abbandonato, sospeso nel tempo.
E pensare che per il restauro dell'intero immobile, inaugurato nel maggio del 2008, furono spesi 2 milioni e 590 mila euro divisi tra ministero, Comune e Università di Pisa. Un restauro che fu presentato in pompa magna, soprattutto perché collegato allo “sbarco” dell’ateneo pisano sulla costa castiglioncellese che poteva rappresentare, come allora fecero notare in molti, una possibilità lavorativa e di promozione non indifferente per la zona. Peccato che quei laboratori, almeno ad oggi, appaiano quasi intonsi. O comunque utilizzati solo sporadicamente.
I motivi che sembrano aver causato questa fase di stallo nell’attività universitaria della villa non sono chiari, evidentemente alla base vi sono delle incomprensioni tra i soggetti co-gestori dell’edificio. L'assessore Margherita Pia ha fatto sapere che dopo sollecitazioni e lettere da parte dell'amministrazione, il prossimo 5 dicembre si incontrerà con l'Università di Pisa «per fare il punto della situazione e far firmare loro nuovamente la convenzione, laddove ci siano le condizioni per proseguirla nel rispetto delle relative esigenze. Tuttavia – prosegue - il fatto che la convenzione fosse scaduta da un anno non precludeva, né limitava loro la possibilità di utilizzare la parte di propria competenza. Essendo un luogo dove si svolge la ricerca, il Comune avrebbe piacere a saperlo utilizzato».
(Il Tirreno 28/11/2013)
Lettere e inviti ma alla fine tutto si è rivelato un flop. L'Università di Pisa è fuori dalla partita per la gestione di Villa Celestina. Ormai l'addio dell'ateneo pisano è una delle poche, amare certezze. Quello che doveva essere un centro di biologia marina d'avanguardia all'interno dello storico edificio nella pineta Marradi, altro non è stato che un fallimento. I suoi laboratori, con circa venti postazioni di lavoro che non hanno mai lavorato a pieno regime, adesso sono totalmente abbandonati. Così computer e miscroscopi, che già negli ultimi anni sono stati usati in maniera quanto meno parziale, restano imballati e coperti di povere, nei locali seminterrati dell’edificio.  La convenzione tra l'ateneo e l'amministrazione per il loro utilizzo è scaduta da quasi due anni e nonostante lo scorso inverno il rettore dell'Università, su invito dell'assessore Margherita Pia, sia venuto più volte per effettuare dei sopralluoghi, facendo ben sperare per una rapida soluzione dell'inghippo, tutto si è arenato. E adesso che sarà dell’edificio? Per il momento i laboratori che si trovano nei seminterrati rimangono abbandonati a se stessi. Microscopi, pc e altri macchinari scientifici tra i quali un acquario, coperti da teli per evitare la polvere mentre le pareti si coprono sempre più di chiazze di umido e di crepe. Si tratta infatti di un edificio le cui potenzialità negli anni sono state sfruttate a malapena. Da quasi un anno l'amministrazione ha chiesto all'Agenzia del demanio la proprietà di tutto il comparto della villa che comprende anche il cinema e il minigolf, attualmente in locazione agevolata fino al 2017. Ciò consentirebbe di pensare ad usi più liberi rispetto ai vincoli attuali. Intanto la grande villa rimane chiusa.
(Il Tirreno 23/9/2014)
A fine 2014 si prospetta l'uso come caserma per la Guardia di Finanza.
                   2016 - Villa Celestina, rebus sulla proprietà

Proseguono le trattative per l’acquisizione dell’immobile - Difficile trovare una sede per la Guardia di finanza.

Sono trascorsi sei mesi dall'assemblea durante la quale un centinaio di cittadini dettero il mandato al sindaco Alessandro Franchi e alla sua giunta di presentare un progetto per acquisire una volta per tutte villa Celestina, in pineta Marradi a Castiglioncello.

Sei mesi durante i quali, nonostante gli incontri che sono intercorsi tra amministrazione comunale e Guardia di finanza, ancora non si può mettere la parola fine a questa vicenda che dura dal 2014.

«In questi mesi - dice il sindaco Franchi - abbiamo avuto diversi incontri con la Guardia di finanza; il problema rimane quello che abbiamo già detto durante l'assemblea di giugno. Ossia trovare una sede idonea per l'intendenza di finanza. Per quanto riguarda l'amministrazione comunale supportata dai cittadini - continua - la posizione è la stessa. Non abbiamo assolutamente niente contro la Guardia di finanza ma riteniamo che villa Celestina dovrebbe passare al Comune per venire utilizzata a fini turistici e culturali; fini più idonei all'ambiente in cui è inserita la stessa struttura ossia la pineta Marradi. Il lavoro sta procedendo in tal senso ma c'è da tenere di conto che su Villa Celestina insistono più istituzioni».

Non si sbilancia il sindaco nel dire quando e come il percorso potrà avere una fine. Attualmente la struttura non è ancora nelle disponibilità dell'amministrazione ma appartiene allo Stato. Per questo l'Intendenza di Finanza, che deve lasciare la sede di Cecina, ha chiesto di utilizzarla. Nel giugno scorso il Comune aveva chiesto di acquisire la villa attraverso una permuta.

Il valore di villa Celestina era stato valutato attorno ai due milioni di euro Un milione e 300 mila euro, disse Franchi durante l'assemblea pubblica, erano già stati accantonati. Mancavano 700 mila euro. Un cifra importante. Per questo l'amministrazione comunale aveva proposto alla Guardia di finanza di cedere un immobile di proprietà del Comune di pari valore o di costruire una caserma completamente nuova del valore di Villa Celestina. Un percorso che, a quanto detto da Franchi, è ancora in corso. Tuttavia è bene ricordare che è dal 2014 che il destino di dello storico edificio in pineta Marradi è in forse.

A metà del marzo scorso l'Agenzia del demanio chiede al Comune di restituire le chiavi della struttura, che di fatto appartiene appunto allo Stato, per trasformarla in sede tecnica della Guardia di finanza. Una richiesta pervenuta pochi giorni prima dell'approvazione del bilancio all'interno del quale il Comune di Rosignano ha previsto uno stanziamento di un milione e trecentomila euro da destinare in parte all'acquisto della villa e, in parte, alla costruzione della nuova caserma della Guardia di finanza su terreno messo a disposizione dal Comune di Cecina.

Nel giugno scorso il sindaco Franchi chiede che anche i cittadini si esprimano sulla vicenda, vista l’importanza strategica dell’edificio, immerso nel verde della pineta castiglioncellese.

Durante l'assemblea pubblica pochi i tentennamenti: secondo i cittadini e i rappresentanti delle associazioni villa Celestina deve essere acquisita dal comune, che a sua volta sottolinea la volontà di portare avanti un progetto legato allo sviluppo turistico del territorio. «Villa Celestina - aveva chiesto la Pro Loco castiglioncellese, per bocca del presidente Massimo Avunti - deve trovare finalmente una destinazione d'uso turistica chiara, solida». In una nota condivisa avevano espresso lo stesso concetto anche il Ccn, rappresentato da Vanessa Guidi e l’associazione benefica Giacomo onlus, con il fondatore Giovanni Cruschelli. Dopo sei mesi, però, tutto rimane ancora in sospeso. E la situazione non sembra destinata a sbloccarsi in tempi brevi. (A. Bernardeschi per Il Tirreno

26/6/2018 - Abbiamo firmato con l'Agenzia del Demanio il protocollo d'intesa per avviare un percorso di valorizzazione di Villa Celestina. L'immobile viene così inserito nel progetto nazionale "Fari, torri ed edifici costieri" finalizzato alla riqualificazione di immobili pubblici di pregio, molti dei quali - grazie a questa modalità - hanno già avuto una destinazione socio-culturale.

Dopo che il trasferimento della Villa al comune attraverso il federalismo demaniale si è rivelata una strada non percorribile, avevamo due scelte: o rinnovare il contratto di affitto, senza però un progetto definito e con importanti oneri a carico del comune, o avviare un rapporto con l'Agenzia del Demanio per raccogliere nuove proposte nazionali e internazionali. Questo permetterebbe di utilizzare l'immobile con finalità turistiche ricettive e culturali, nel pieno rispetto del contesto storico e ambientale della pineta Marradi.

Per illustrare i dettagli del percorso a luglio organizzeremo un incontro pubblico con l'Agenzia del Demanio.

Villa Celestina affidata al Cardellino srl. Previsto un investimento di 1 milione, la società deve presentare il piano economico. Nel progetto un centro benessere.

Assegnata al Cardellino Srl la gestione per quarantaquattro anni di villa Celestina a Castiglioncello. Un investimento pari ad un milione di euro per il recupero dell’immobile inserito nella prestigiosa pineta Marradi. Il progetto presentato all’Agenzia del demanio che il 29 luglio scorso mise a gara la gestione della villa, porta la firma dello studio “Filippo Rak architetti" di Firenze e prevede la realizzazione di una struttura di supporto a tutte del attività del territorio. «Il progetto - spiega Niccolò Vestrini, amministratore della società Cardellino - si chiama “Open Villa” proprio perché vogliamo che la struttura si apra al territorio». In particolare l’offerta dei servizi si articola su differenti tipi di valorizzazione. Il piano seminterrato, con l’affaccio esterno fronte mare, sarà dedicato al benessere con servizi di talassoterapia, percorsi termali, massaggi e yoga. In pratica si tratta del piano fino a qualche anno fa occupato dai laboratori del Dipartimento ambientale dell’Università di Pisa. Le sale del piano rialzato, ossia quello di maggiore interazione con la pineta, si apriranno invece a collaborazioni con soggetti privati, associazione, circoli, creando uno spazio polifuzionale dove si potranno incrociare congressistica, esposizioni, presentazioni, premiazioni e ricevimenti. Con un occhio anche all’enogastronomia. L’idea è quella di sviluppare un luogo di incontro e di promozione enogastronomica riferita al territorio. L’ultimo piano, ossia quello con terrazza vista mozzafiato sulla baia di Castiglioncello, sarà destinato ad un piccolo bar. Per quanto riguarda al talassoterapia, un’idea che da oltre trent’anni circola su Castiglioncello, «devo dire - spiega Vestrini - che, seppur non semplice da realizzare, è un progetto al quale noi crediamo molto». Un progetto sicuramente ambizioso ma che sembrerebbe cogliere gli obiettivi dell’Agenzia del demanio. Il percorso per la società che si è aggiudicata Villa Celestina non è terminato: «Come è previsto nell’avviso di gara - dicono dall’Agenzia del demanio - per finalizzare l’aggiudicazione, la società dovrà presentare l’asseverazione del piano economico finanziario prodotto per la partecipazione alla gara. A quel punto la miglior offerte sarà sottoposta alla verifica di convenienza economica da parte della commissione di congruità e contestualmente saranno avviate le consuete verifiche di legge nei confronti dell’operatore». Se tutto andrà bene, potrà essere messo un punto sulla gestione di villa Celestina. «Le proposte di qualità arrivate all’Agenzia del demanio per Villa Celestina - commenta il sindaco Alessandro Franchi - ci danno ragione sul percorso attivato. Mi sembra che il progetto risponda alla filosofia e alle richieste pervenute anche dalla cittadinanza, come ad esempio, la talassoterapia. Sono contento che la gestione vada ad un imprenditore locale conosciuto e apprezzato». Il Tirreno A. Bernardeschi.

7 aprile 2021
- Villa Celestina, tutto da rifare

 Il percorso amministrativo per l'affidamento della struttura simbolo di Castiglioncello, che dal 2018 è passata dal Comune allo Stato, si è arenato. Un'altra volta. L'ennesima. Non è andata a buon fine, infatti, l'aggiudicazione alla società Il Cardellino (prima classificata del bando che l'Agenzia del demanio aveva emesso nel 2018). Una aggiudicazione che già era andata incontro a vari ritardi e che adesso, come fa sapere il Demanio stesso, «ha avuto il parere negativo della commissione congruità». Si tratta di un organo che valuta appunto che il prezzo di affitto ipotizzato nel progetto presentato dai partecipanti ai bandi del Demanio sia congruo, ossia non si configuri un danno erariale a carico dello Stato. «Il Cardellino - fa sapere l'Agenzia del demanio - aveva offerto un affitto di 61mila euro all'anno, con una durata di 44 anni e un investimento dichiarato di oltre un milione di euro per la ristrutturazione sulla base del progetto presentato». Una cifra evidentemente valutata troppo bassa. Ecco che il Demanio ha inviato alla società, titolare dell'omonimo locale in pineta Marradi, un atto ufficiale in cui viene chiarito il parere sfavorevole della commissione congruità. Che di fatto non solo blocca definitivamente l'aggiudicazione al Cardellino, ma implica l'apertura di un nuovo percorso amministrativo per arrivare all'affidamento della villa. Impossibile, infatti, che il Demanio prenda in considerazione la graduatoria dei progetti presentati. «Non è possibile - fa sapere ancora l'Agenzia - andare a scalare in graduatoria perché gli altri partecipanti avevano offerto cifre di affitto anche minori rispetto al primo classificato». In pratica l'edificio è destinato a restare chiuso, di certo per la prossima estate, ma chiaramente fino a quando non andrà a buon fine un nuovo iter per definirne la gestione. Il primo bando. Il bando del Demanio riguardante la valorizzazione di fari, torri e edifici costieri risale al 2018. «Si tratta di una procedura - ricorda l'Agenzia del demanio - tramite cui sono state assegnate oltre trenta strutture in Italia». Otto i partecipanti, dei quali cinque ammessi al bando. «La scelta - fa sapere l'Agenzia del demanio - risale al 2019, quando la struttura è stata preaffidata alla società Il Cardellino, che aveva presentato l'offerta considerata migliore». Il ricorso. L'iter per l'affidamento definitivo si è bloccato poco dopo, quando la GV Investments, seconda classificata, ha presentato ricorso. «Dopo mesi - prosegue il Demanio - il Tar della Toscana si è espresso a favore del Cardellino». Che quindi è tornato ad essere l'aggiudicatario della struttura. Offerta bassa. Il Demanio fa sapere che il progetto del Cardellino è poi stato sottoposto alla Commissione congruità, che valuta appunto l'entità dell'offerta economica. «C'é stato parere negativo - spiegano dal Demanio - e la graduatoria non può essere scorsa dato che gli altri partecipanti avevano offerto anche meno». Verso un nuovo bando. Il Demanio garantisce «la massima attenzione nei confronti di villa Celestina. Verranno valutate tutte le strade possibili per una valorizzazione nel prossimo futuro e intanto stiamo valutando come definire il nuovo bando e l'eventuale passaggio in commissione congruità». Anna Cecchini.
 

4 Ottobre 2022 -Chiusa l’asta per la vendita di Villa Celestina, il Demanio ha individuato i nuovi proprietari.
È stato individuato il soggetto che, dopo il necessario iter di verifiche amministrative, sarà il nuovo proprietario di Villa Celestina a Castiglioncello. Si tratta di una società che fa capo alla famiglia Spinnato-Baldini, titolare della nota pasticceria lungo la via Aurelia a Rosignano Solvay e degli hotel Costa Verde e Guerrini a Castiglioncello. Era in programma per la mattina di martedì 4 ottobre, negli uffici del Demanio di Livorno, l’apertura delle buste relative alla procedura di vendita a un soggetto privato dello storico edificio immerso in pineta Marradi. L’avviso del Demanio per aggiudicarsi la proprietà della villa prevedeva che i soggetti eventualmente interessati offrissero una cifra minima di 1 milione e 900mila euro. Due le offerte pervenute all’Agenzia demaniale, che ha provveduto all’aggiudicazione provvisoria, sulla base dell’offerta economica più alta.

L’Agenzia del demanio ha deciso di vendere l’edificio nel luglio 2022, dopo due anni durante i quali l’immobile è di fatto rimasto inutilizzato. Adesso, dopo l’aggiudicazione provvisoria alla società che fa capo alla famiglia Spinnato-Baldini, è chiaro che il Demanio dovrà provvedere a verificare i vari documenti presentati dall’offerente. Nelle prossime settimane l’Agenzia del Demanio dovrà chiaramente fare le necessarie verifiche e poi formalizzare la procedura di acquisto da parte della società che ha presentato l’offerta economica maggiore. Tra alcuni mesi, quindi, lo storico edificio tornerà di proprietà privata. Anna Cecchini

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