Castiglioncello oggi

Caletta. Villa Berti-Mantellassi vista lato Crepatura, oggi suddivisa in 9 appartamenti in parte venduti ed in parte ancora proprietà della famiglia Berti-Mantellassi.

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  Riassumiamo le notizie disponibili sulla famiglia Berti-Mantellassi, una delle più antiche della zona, presente a Caletta fin dai primi decenni dell'800.
1822 - Il Comune dopo regolare gara, cede l'oratorio di S.Antonio abate a Rosignano M.mo. per L. 446, soldi 14 e denari 4, ad Alessandra Mantellassi che ne aveva fatto richiesta, per la tumulazione del cadavere del marito Giuseppe Berti. (Vedi)
1841 - All'inizio di via della Cava lato Aurelia, si festeggia in pompa magna il crocifisso voluto da Baldassarre Audibert, sul cui piedistallo viene apposto l'epitaffio ancora presente. (Vedi foto 10 su Rosignano Solvay ieri/Case Poderali)
1861 - Il Sig. Giovanni Berti Mantellassi fa domanda di ottenere una terza rivendita di sale, spostandola da Caletta a Rosignano, ma la domanda non viene accolta.
1874-1880 e 1885-1902 - L'avv. Luigi Berti è Sindaco del Comune di Rosignano.
1891 - Il Sindaco Luigi Berti scrive: La legge sulle circoscrizioni giudiziarie mandamentali e il "Mandamento di Rosignano Marittimo". Appassionata battaglia in favore della conservazione della Pretura, ultimo ufficio rimasto dei molti del Mandamento di Rosignano, attraverso l'esame storico, le prerogative economiche, turistiche e sociali del Comune e in particolare di Rosignano, Castiglioncello e Vada a fine ‘800 (Scaricabile dal sito).
1913 - Il 28 marzo l'ing. Alessio Herzen è nominato direttore dei lavori di costruzione della nuova fabbrica Solvay e prende alloggio a Villa Berti a Caletta.
1923 - La Società Solvay & C.ie formalizzava l’atto di compravendita con i Berti Mantellassi per £. 45.000 di “un appezzamento di terreno in luogo detto ‘La Fine’ avente sopra di se una fornace da vari anni fuori uso ed in parte in rovina, con casetta annessa composta di quattro vani a terreno..“ La manifattura, già esistente fino dal 1908, era così descritta al Catasto: “Fabbricato ad uso fornace da laterizi a sistema Lanuzzi con 16 forni, tettoia per deposito materiali e annessi”.
(Vedi "Antiche manifatture del territorio livornese" scaricabile dal sito).
Anni 20-50 -
Monte alla Rena. La grande duna di sabbia alta fino a 30 metri che partiva dallo Scoglietto, per arrivare fino al Pantanello (attuali Bagni Trieste) interamente di proprietà dei Berti Mantellassi viene pian piano venduta ai barrocciai per la costruzione del Paese Nuovo.
Anni '30 del 900 -
Caletta si ingrandisce. Il Comune prende accordi con la famiglia Berti-Mantellassi per risolvere il problema dell'attraversamento del fosso di Crepatura, realizzato a lungo con una passerella in legno e migliorare il collegamento con il Monte alla Rena attraverso il Viale Trieste realizzato nel 1935 con una spesa di 53.000 lire.
Anni 60 - La casa Guerrini al Monte alla Rena di proprietà Berti-Mantellassi abitata fino agli anni '60 viene demolita nel 1968 per far posto alle scuole elementari "Europa".

Riportiamo la sintesi del colloquio telefonico avuto nel gennaio 2011 con l'avv. Giovanni Berti Mantellassi (classe 1949) residente a Pisa, che molto cordialmente ha risposto ad alcune domande sulla famiglia.
D. Perché il doppio cognome?
R. Posso riferire ciò che ho sempre sentito dire dai miei, ma non ho prove certe. Un prete di nome Berti che aveva diversi beni lasciati dai fedeli, propose ai Mantellassi che erano poveri, ma prolifici, di nominarli eredi dei suoi beni, se avessero accettato di anteporre al loro cognome, il nome Berti affinché non si perdesse. Così quando tutti mi dicono, sei nobile? Rispondo no, non lo sono, ed ero povero.
D. Cosa può dire dell'oratorio di S.Antonio, vostro dal 1824?
R. Ci sono stato anni fa a causa di certi danni vandalici ricorrenti e perché quando morì mio padre nel 2000, mia madre parlò di metterlo in questa cappella, ma io che non ero d’accordo a causa della lontananza, preferendo Pisa, mi informai e seppi che non si poteva più seppellire nella cappella.
D: E' stata costruita prima la fattoria a Caletta o il Villone?
(La villa dietro la Coop ndr)
R. Penso che il Villone sia stato il primo intorno al 1850, poi un Berti si sposò e costruì la villa con il parco dove abito anch’io con mio fratello in estate. La fattoria, oggi appartamenti estivi, è successiva e la zona fu piantata a pini dai miei, seminando direttamente i pinoli perché nella zona non c'era nulla. Noi avevamo tutta l’area dai Pungenti fino al fiume Fine, compresa l'area del Monte alla Rena con la montagna di sabbia venduta ai barrocciai nei primi decenni del '900, per la costruzione del Paese Nuovo.
D. Ha documenti che possono essere interessanti per risalire alle origini della famiglia?
R. Come documentazione storica ho solo due documenti, uno del 1892 firmato dal Prefetto di Pisa e inviato a Luigi Berti Consigliere Comunale a Rosignano, l’altro del 1902 viene dal Ministero dell’Interno ed è la nomina da parte del Re a Cavaliere all'Ordine della Corona D'Italia sempre per Luigi Berti eletto Sindaco per la seconda volta dal 1885 al 1902. Il primo mandato andava dal 1874 al 1880. (Foto 22-23 su Oratorio di S.Antonio su Rosignano M.mo./Chiese e oratori)

Dal volume "Monte alla Rena: fra storia, arte e memoria" di Roberto Branchetti e successive ricerche di Luca Luperini(grafica del sito)

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