Castiglioncello oggi

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                            La storia della Cianciafera...
Alla Cianciafera nacque l’amicizia tra la contessa e Umberto di Savoia. 
Francesco Franceschi ricorda: «Mio nonno Frontino portava con la carrozza fino al mare il figlio di Vittorio Emanuele»
  Della baia della Cianciafera, (
dal cognome della contessa Cianciafera Danieli, sorella del conte Danieli) oggi tornata alla ribalta per l’interessamento del Consiglio di frazione di Castiglioncello e di un gruppo di cittadini, non si parlava più da tempo. Decenni di silenzio su questo lembo di spiaggia, rimasto magicamente quasi intatto, incastonato tra le scogliere a strapiombo che contraddistinguono la costa tra Punta Righini ed il Quercetano, finché la Pro Loco, lo scorso anno, chiese al comune, attraverso uno studio cartografico, di rendere fruibile ed agibile a tutti questo lembo di costa, magari raccordandolo con la passeggiata di Punta Righini. Dopo un anno, con la chiusura del ristorante la Torre Medicea, è stato sbarrato anche l’unico passaggio pedonale rimasto. Da qui le proteste dei cittadini e del Consiglio di Frazione che chiedono l’intervento dell’amministrazione comunale per consentire che l’accesso al mare attraverso questo «storico» passaggio venga ripristinato il prima possibile. Così è stato fatto.  «Abbiamo fatto una ricerca portata avanti da Manfredi Potenti - ha detto Silvia Cerri presidente del Cdf - la concessione edilizia numero 63 rilasciata nel 1982 ha come oggetto la realizzazione di un passo pedonale pubblico di accesso alla Cianciafera. Chiediamo che l’amministrazione comunale verifichi gli adempimenti delle prescrizioni contenute nella concessione nonché la riapertura immediata del cancello che impedisce l’accesso al passo pedonale».
   Decenni di silenzio fino a poche settimane fa; eppure c’era un tempo in cui a Castiglioncello la Cianciafera era famosa. Gli storici, o meglio i collezionisti di ricordi, allora bimbetti, vi si recavano di nascosto per scrutare tra la fitta macchia mediterranea che avvolge la baia, la contessa che ha appunto dato il nome alla località. Tra questi Francesco Franceschi che inizia a raccontare la storia, davanti a tre libri fitti di fotografie e documenti d’epoca. «Per parlare della Cianciafera e della contessa - racconta - bisogna risalire all’inizio del secolo scorso e all’amicizia tra il conte Danieli ed il barone Patrone che possedeva praticamente mezza Castiglioncello. Danieli decise di costruire il castello adiacente alla Torre Medicea acquisendo la proprietà della torre stessa. La piazzetta, invece, rimase pubblica». «Al castello - continua Franceschi - veniva ospitata la contessa Cianciafera che amava recarsi a fare il bagno nella baia sottostante che ha appunto preso il suo nome. Sempre al castello, si recava anche Umberto di Savoia, il figlio di Vittorio Emanuele, conosciuto come il re dei cento giorni, amico di Danieli e della stessa contessa. Umberto di Savoia partiva da Roma per scendere alla stazione di Castiglioncello; lo andava a prendere mio nonno Frontino con la carrozza ed i cavalli». «Lo stesso Frontino - ricorda Franceschi - che andò a prendere Giuseppe Garibaldi quando sbarcò a Vada, per condurlo a Livorno. Mio nonno era una sorta di “tassista” di quei tempi; un lavoro che per un certo periodo, proseguì anche mio padre Archimede». La storia si dipana nei tortuosi giri di memoria e racconta di tempi andati fatti di briganti che assalirono la carrozza del nonno al servizio postale situato, a quei tempi, in quel di Sonnino, Una storia che via via si fa più recente. «Quando il conte Danieli morì - continua Franceschi - gli eredi vendettero il castello a picco sul mare; ed è così che la dimora estiva della contessa Cianciafera si è trasformata in tanti mini appartamenti. La stessa fine sarebbe toccata alla Torre Medicea; fortunatamente l’amministrazione comunale acquistò la torre oggi restaurata e restituita ai cittadini».
  (Da: Il Tirreno del 3 luglio 2004 di Alessandra Bernardeschi)

L'insenatura della "Cianciafera" in una foto
del 1954 con villa Godilonda sullo sfondo

In primo piano l'insenatura della "Cianciafera",
 dietro
villa Godilonda ed il Quercetano

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