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      CASTELNUOVO E LA PIA CASA DELLA MISERICORDIA 
      Il borgo di Castelnuovo è rimasto legato alla Pia Casa di Misericordia per 
      tutta la durata della sua secolare storia: il comprensorio di Camaiano è 
      stato uno dei primi possedimenti ad entrare a far parte del patrimonio 
      dell'ente pisano e vi è rimasto fino alla soppressione di esso, avvenuta 
      negli anni '70 del '900. La Fattoria di Castelnuovo è rimasta attiva fino 
      agli anni '40 del '900, svolgendo il suo ruolo di raccolta dei prodotti 
      agricoli fino a quando i cambiamenti nella distribuzione della proprietà 
      fondiaria e nella tipologia delle relazioni agrarie, hanno determinato una 
      profonda evoluzione economica e sociale del paese. Nonostante le 
      trasformazioni, Castelnuovo ancora oggi conserva le sue antiche e profonde 
      tradizioni agricole poiché la sua economia in gran parte è basata su 
      questa attività. Le tracce del secolare "governo" della Misericordia 
      sopravvivono tutt'oggi nella memoria dei paesani, che fino a pochi anni fa 
      hanno versato annualmente il censo simbolico dovuto per la gestione in 
      livello dei terreni. Tuttavia, la storica presenza della Pia Casa si legge 
      soprattutto nelle strutture materiali: in primo luogo nella chiesa 
      parrocchiale, ma anche nel castello e in molte delle case coloniche fatte 
      costruire dai Governatori, lo stemma della Domus (una M maiuscola 
      sormontata da una croce) sta a ricordare lo stretto legame tra l'istituto 
      pisano e il paese. La storia dell'uno è anche storia dell'altro, poiché se 
      per la Misericordia Castelnuovo è stato per secoli il cuore dei suoi 
      possedimenti e ha rappresentato la principale fonte di reddito dell'ente, 
      per il territorio dell'antico piviere di Camaiano, il legame con la Pia 
      Casa ha dettato per secoli scelte economiche e linee evolutive, 
      contribuendo a cristallizzare quelle tradizioni contadine su cui ancora 
      oggi si basa l'identità di Castelnuovo. 
		
		(Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado 
      pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X-XIX ) " di 
      Alessandra Potenti) 
		 
		                         
		Il barone Patrone dona il terreno per i macelli 
		10 novembre 1901 - 
		Ill.mo Signor Sindaco. Ella può benissimo prendere possesso del mio 
		terreno di Castelnuovo destinato alla costruzione del macello di cui mi 
		fa cenno nell'ultima sua e secondo i progetti dell'ing. Guerrini, fermo 
		restando la convenzione pattuita che il terreno viene donato purchè gli 
		spurghi dei pozzi neri siano di mia proprietà. Con perfetta stima. 
		Fausto Patrone. 
      
		  
      18 novembre 1901 - 
		Ill.mo Signor Sindaco. In risposta alla sua ultima lettera accetto la 
		Deliberazione della giunta Comunale del 10 novembre dell'anno corrente, 
		cioè la cessione per anni trenta dei prodotti dei pozzi neri dei 
		pubblici macelli di Castelnuovo. Ella può prendere possesso per parte 
		del Comune dell'appezzamento di terra indicatomi dal rilievo dell'Ing. 
		Guerrini quando meglio lo crederà. Colgo l'occasione per salutarla 
		distintamente. Fausto Patrone. 
		  
      
                1902 - Gara di asta per la 
		costruzione dei Macelli della frazione di Castelnuovo. 
		Il sottoscritto Sindaco del Comune suddetto, inerendo 
		alle deliberazioni del Consiglio Comunale del 29 luglio 1901 e della 
		Giunta Municipale in data 29 novembre u.s. rende noto: che la mattina 
		del dì 6 febbraio prossimo a ore 10 antimeridiane in questa sala 
		comunale avrà luogo un pubblico esperimento di Asta col sistema della 
		candela vergine per l'accollo dei lavori di: 
		                   Costruzione dei pubblici Macelli della Frazione di 
		Castelnuovo. 
		da eseguirsi nella località detta Del Poderino di 
		proprietà del Sig. Barone Fausto Patrone in conformità delle perizie e 
		disegni dell'Ing. Sig.Arturo Guerrini in data 3 dicembre 1901 
		debitamente bollate. L'Asta formata di un unico lotto verrà aperta dal 
		prezzo di stima di lire millesettecentotrentatre e centesimo trentino 
		(1733,31) e le offerte di ribasso non potranno essere minori ciascuna 
		dell'uno per cento. I concorrenti all'Asta per esservi ammessi dovranno 
		produrre alla Presidenza un certificato di idoneità in data non 
		anteriore a sei mesi, rilasciato da persone tecniche e confermato dal 
		Prefetto; una ricevuta di deposito cauzionale rilasciata dalla 
		Segreteria Comunale per un versamento provvisorio di lire cento (L.100) 
		ed altra ricevuta rilasciata come sopra per il deposito della somma di 
		lire ottanta (L.80) per le spese. Le condizioni dei lavori, la qualità 
		dei materiali, il termine dei lavori medesimi, stabilito in giorni 
		sessanta da quello della consegna, risultano dettagliatamente dal 
		Capitolato d'Appalto redatto dall'Ing.Sig.Arturo Guerrini in data 3 
		dicembre 1901, il quale Capitolato insieme alla Perizia e Disegni 
		rimangono accessibili nella Segreteria Comunale in tutte le ore di 
		ufficio per chiunque voglia prenderne cognizione. Il pagamento dei 
		lavori suddetti verrà operato dall'Amministrazione Comunale per due 
		terzi della somma risultante dal conto finale detratto i ribassi di Asta 
		non appena approvato il conto stesso e l'altro terzo che rimarrà 
		infruttifero nella Cassa Comunale sarà pagato all'appaltatore all'epoca 
		del collaudo, rimanendo nel frattempo obbligato l'accollatario alla 
		manutenzione dei lavori eseguiti. Non si procederà all'aggiudicazione 
		provvisoria se non si otterranno almeno le offerte di due concorrenti ed 
		avvenuta l'aggiudicazione si consegneranno seduta stante ai signori 
		aspiranti all'asta i quali non siano rimasti aggiudicatari, i documenti 
		prodotti e le ricevute dei fatti depositi che saranno loro restituiti. 
		Il deposito campionale dell'aggiudicante definitivo completato nella 
		stabilita somma di lire trecento (L.300) sarà versato all'atto del 
		contratto nella locale Cassa Postale di Risparmio con libretto intestato 
		all'accollatario, vincolato a favore del Comune fino all'epoca del 
		collaudo. Dopo otto giorni dal dì dell'incanto alla stessa ora, spirerà 
		il termine utile per la presentazione delle offerte di ribasso, la quale 
		non potrà essere inferiore al ventesimo del primo resultato della 
		provvisoria aggiudicazione. In assenza di tale offerta l'aggiudicatario 
		provvisorio diverrà definitivo ed entro tre giorni potrà stipulare il 
		relativo contratto di appalto con la comminatoria che decorso 
		inutilmente detto termine, oltre a perdere il deposito cauzionale che 
		cederà a vantaggio dell'Amministrazione Comunale, questa rimarrà libera 
		di procedere a nuovo incanto e provvedere altrimenti alla esecuzione dei 
		lavori. Le spese d'incanto, bolli, copie, registri, diritti e quanto 
		altro saranno a carico dell'aggiudicatario definitivo e verranno 
		liquidate sul deposito eseguito presso la segreteria comunale la cui 
		rimanenza sarà restituita all'appaltatore dopo eseguito il controllo 
		finale. Dal Municipio di Rosignano Marittimo 19 gennaio 1902. Il Sindaco 
		(Conte Teodoro Mastiani-Brunacci) 
		
		  
		
      1902 - Verbale di consegna del lavoro di 
		costruzione dei Macelli da parte della ditta. 
		Castelnuovo della Misericordia (C.ne di Rosignano M.) li 
		20 marzo 1902. In questo giorno è stata fatta la consegna del lavoro di 
		costruzione dei Pubblici Macelli di questa frazione accollati al Sig. 
		Leopoldo Priami a forma del contratto 20 febbraio 1902. reg. a Cecina 
		l'11 marzo 1902 ed alla presenza dell'accollatario è stato eseguito il 
		tracciamento relativo a detta costruzione dimodochè si intende da oggi 
		occorrere il tempo stabilito per il compimento del lavoro ed è stato 
		ordinato di dar subito principio ad esso come è fissato dall'articolo 6 
		del Capitolato d'Appalto. L'accollatario Leopoldo Priami - L'Ingegnere 
		Comunale Arturo Guerrini. 
		
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