Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 2-07-2013 di Dino Dini

     ”PERSONAGGI" -  «Nati qui i primi amori e amicizie» - Enrico Vanzina ricorda le vacanze a Castiglioncello con la famiglia.

A colloquio con Enrico Vanzina sulle poltrone del giardino dell'Hotel Martini a Castiglioncello. Lui è arrivato da Roma in compagnia della moglie per presenziare alla consegna del Premio Suso Cecchi d'Amico per la sceneggiatura originale. Vanzina non ha voluto mancare a questo appuntamento prima di tutto perché è presidente della giuria di questo premio ma anche perché, in un certo senso, si considera un castiglioncellese d'adozione avendo trascorso sempre le sue vacanze giovanili in questa località: aveva sette anni lui e cinque il fratello Carlo quando ci vennero per la prima volta e anche allora, con la famiglia, ospiti dell'Hotel Martini. Figli del mitico Stefano Vanzina che con lo pseudonimo di Steno è stato il genio comico gentile del cinema italiano, i due fratelli formano oggi senza dubbio la coppia più rilevante dell'industria cinematografica italiana. Enrico, capelli lunghi anni '70, sorriso scanzonato e due lauree una in scienze politiche ed una in sociologia, ha sceneggiato più di cento film, la maggior parte dei quali realizzati dal fratello Carlo che fa il regista. Anche se la critica ufficiale non è troppo tenera con loro, i Vanzina fin dagli anni '80 ottengono strepitosi successi di pubblico trionfando ai botteghini di tutte le sale cinematografiche tanto che vengono appellati i "fratelli del buonumore all'italiana". Insomma per quanto riguarda la loro specifica attività non si può proprio parlare di crisi del cinema. Hanno fatto film con tutti i nostri più grandi attori e posseggono una casa di produzione che lavora anche per la televisione. «A Castiglioncello ho vissuto il mio romanzo di formazione giovanile - racconta Enrico - con le mie prime tenere esperienze d'amore e le mie grandi amicizie». Fin da giovanissimo frequentava la casa di Suso alla quale era molto affezionato. Era amico della figlia di lei Caterina e di Marco e Claudio Risi, figli di Dino. Il suo primo travolgente e delicato amore di ragazzo è stato Barbara Mastroianni e il padre Marcello era entusiasta di questo "filarino". Enrico studiava pianoforte e si incontrava spesso con Armando Trovaioli anch'esso vacanziere assiduo di Castiglioncello che gli faceva ascoltare le sue splendide musiche e anche tanti brani di jazz. Inoltre con Nino Rota, che sovente era ospite della famiglia d'Amico, faceva un giochino molto simpatico e originale. Rota sedeva al piano e suonava una melodia, Enrico ad un certo punto diceva Verdi o Mozart o Gershwin o Puccini. mentre Nino passava con grande naturalezza da un compositore all'altro. «Era proprio un fenomeno», dice Enrico. Un'altra grande coppia di amici, anche se con un po' di differenza di età, era quella formata da Paolo Panelli e Bice Valori con cui trascorreva indimenticabili e spassose giornate balneari. Vanzina ha pubblicato già vari libri e nei prossimi giorni, edito dalla Newton Compton, uscirà il suo primo romanzo intitolato "Il gigante sfregiato" che - dice lui - è una "detective story". Il discorso scivola sulla attuale crisi turistica di Castiglioncello che, come si sa, non è più quella d'una volta. «Sto cercando anch'io di risolvere questo problema - dice - perché sono presidente della pro-loco di Fregene che ha le stesse difficoltà a risalire ai fasti di un tempo». Poi passiamo al nuovo film dal titolo "Sapore di te" che con il fratello Carlo sta girando a Forte dei Marmi e la domanda è: «In questi ultimi giorni circola voce che avreste voluto girare questo film qui, ma che avete incontrato qualche difficoltà con l'amministrazione comunale. E' vero?». E la risposta: «Ci tengo a precisare che questa è una voce senza fondamento. Già da tempo Carlo ed io avevamo deciso di girare la pellicola a Forte dei Marmi dove trenta anni fa, esattamente nel 1983, realizzammo "Sapore di mare"». La conversazione è quasi terminata, ma lui continua con la sua marea di ricordi. E si entusiasma davvero quando parla delle bellezze nascoste di Castiglioncello, della pineta, degli scogli, delle ville e delle strade che sono stati luoghi della sua felice gioventù. E conclude dicendo: «Ritornare qui per me è sempre una grande emozione». Dino Dini

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