Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Ansa.it" del 20-06-2012 di Eugenia Romanelli

              In vacanza a Castiglioncello. Prima che i russi la finiscano di comprare

Castiglioncello merita una visita, meglio se a luglio, prima che la calca diventi eccessiva. Merita la spiaggia del golfo – piccola e attrezzata – aperta a strapiombo da un sottile scorcio tra due rocce, e' uno degli scenari migliori per riconciliarsi con il mondo,capace di incantare chiunque. Chi cerca un angolo più appartato invece, puo' dirigersi oltre i Bagni Nettuno, oltre gli scogli dove non c’è nulla, a parte, il mare mare. Alla sera, verso l’ora del tramonto, i più romantici avranno pane per i loro denti: la luce e la vista, proprio dal Bagno Nettuno, sono straordinarie.
Da visitare subito, battendo sul tempo le agenzie immobiliari che stanno trattando per venderle,e probabilmente ai Russi, sono un pugno di ville storiche, primo tra tutti l’ex albergo Godilonda: a picco sul mare tra la Baia del Quercetano e Punta Righini, proprio sopra la caletta (oggi degradata) della Cianciafera, si dice che sia stata battezzata con questo nome dal Dannunzio durante una delle sue gozzoviglie erotiche (dopo essere stata acquistata dalla famiglia Bulgari, è diventata un hotel, oggi chiuso).
Villa Libeccio a Punta Righini, nelle cui sale per anni Suso Cecchi D’Amico scriveva, è appena stata ceduta ma, almeno da fuori, può ancora essere ammirata. Come pure Villa Corcos, l’ex residenza di Alberto Sordi, e Villa Bianca (Mastroianni), a strapiombo sul mare tra Godilonda e la ferrovia. Mentre la vista di Castiglioncello adesso appassiona anche i fanatici del pop (indimenticabile il panorama artificiale della Solvay con le ciminiere fumanti e le spiagge bianche di carbonato di calcio), una volta, nell’Ottocento, era considerato il non plus ultra dai Macchiaioli, il cui lavoro decollò proprio qui (Castigliuncello proponeva agli occhi uno scenario incontaminato, visto che c’erano pochissime costruzioni): Diego Martelli infatti - che qui possedeva una proprietà di oltre 800 ettari estesa dal golfo fino alle colline di Nibbiaia, oggi Castello Pasquini - ospitava Abbati, Fattori, Sernesi, Borrani, Cabianca, ecc, e creò un importante cenacolo artistico, appunto la “Scuola di Castiglioncello”.
La storia del posto è in realtà molto più antica: ebbe infatti origine nel IV a.C. come avamposto pisano a guardia della Via Aurelia ed era un centro importante per molti traffici. Con la costruzione della Via Aemilia Scauri però fu tagliato fuori dal commercio e durante l'età romana divenne principalmente sede di villeggiatura (da vedere i resti delle lussuose ville dell'epoca, oltre alle trecentocinquanta tombe della necropoli). Nel Medioevo i Conti pisani Del Porto costruirono un castello, e da qui il nome di Castiglioncello.
La bellissima torre di avvistamento è invece medicea (XV° secolo), costruita per fortificarsi contro i Saraceni. Da non mancare è sicuramente il Castello Pasquini dove si svolge il tradizionale Festival della Danza e il Premio Letterario Castiglioncello Costa degli Etruschi (vedi articolo correlato): organizzato dalla Provincia di Livorno, dal Comune di Rosignano Marittimo e dalla Camera di Commercio di Livorno, anche quest’anno va in scena tra luglio e agosto e propone una casacata di importanti appuntamenti letterari (negli anni sono stati qui premiati autori come Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio, Francesca Duranti, Giorgio Montefoschi, Andrea De Carlo e molti altri autori di fama internazionale). Anche la Chiesa dell’Immacolata Concezione (1922), la chiesa di Sant’Andrea (1864, sui resti di un oratorio del XVII secolo), la Torre di Castiglioncello (XVII secolo), la Villa Celestina, in perfetto stile razionalista, e il Museo Archeologico Nazionale, da poco riaperto, sono un buon motivo per una passeggiata, mentre il Monte Pelato, per chi all’alba preferisce fare un po’ di sport, offre vari itinarari, sia di trekking sia di turismo responsabile (miniere di magnesite). Di Eugenia Romanelli

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