Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 10-01-2012 Dino Dini

Dal fuorisacco al colore, che avventura!

Caro Tirreno, il 12 gennaio cambierai pelle e ti presenterai ai lettori con una nuova grafica tutta a colori e in linea con le più moderne tecnologie dell’informazione. Questo evento mi porta inevitabilmente a ricordare quando le notizie si trasmettevano al giornale con il “fuorisacco”, una busta nella quale i corrispondenti delle varie zone dovevano infilare i loro pezzi da pubblicare. La busta poi, a mezzo ferrovia, si mandava in viale Alfieri a Livorno. Anch’io andavo alla stazione di Rosignano Solvay, aspettavo il treno delle 15,20 e consegnavo all’addetto al vagone postale il prezioso “fuorisacco”. Per quel giorno avevo finito il mio lavoro e solo per un fatto molto importante, che poteva sopraggiungere nella giornata, avrei dovuto telefonare la notizia alla redazione. Tutto ciò avveniva sessant’anni fa quando ero molto giovane. Ma io conservo ancora con molta cura la tessera di corrispondente da Rosignano Solvay de “Il Tirreno”. Nella stessa tessera c’è una nota che dice: “Si ringraziano le Autorità che vorranno concedere al titolare di questo documento le possibili facilitazioni”. In calce c’è la data del 10 ottobre 1952 e la firma autografa di un mitico direttore che si chiamava Athos Gastone Banti e che ogni domenica pubblicava il suo famoso editoriale dal titolo “Cinque minuti di fermata cinque”. Fra i direttori degli anni successivi mi piace ricordare in particolare l’ottimo e originale Lucio De Caro e il grande Carlo Lulli, amico carissimo. Tempi indimenticabili. La mia collaborazione con il giornale non si è praticamente mai interrotta e ancora oggi qualche pezzo viene gentilmente ospitato sulle sue colonne. E così in occasione dell’inizio di questa nuova importante fase, desidero fare alla famiglia de “Il Tirreno” i miei più sinceri auguri di buon lavoro e buona fortuna. Ad majora. Dino Dini

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