Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 12-07-2006 di  Dino Dini

D’Amico, regista e affabulatore  
Da Pirandello a De Chirico, i racconti di un grande del cinema
. Da oltre 70 anni trascorre le vacanze estive a Castiglioncello  

Da qualche giorno è tornato a Castiglioncello Luigi Filippo D’Amico, un personaggio notissimo da queste parti perchè qui trascorre da oltre settant’anni le sue vacanze estive.  Il giornalismo, la letteratura, la pittura, la televisione, ma soprattutto il cinema, sono stati e sono tutt’ora i campi che Pippo (così è chiamato dagli amici) ha frequentato con grande successo. Sono andato a trovarlo l’altra mattina, nella sua bella casa arrampicata sul promontorio di Castiglioncello, per fare una chiacchierata. Luigi Filippo D’Amico è un grande affabulatore; si starebbe tutto il giorno ad ascoltarlo senza annoiarci. Ma certo mettere insieme tutto ciò che racconta non è semplice. Troppe e tutte interessanti sono le notizie che snocciola una dietro l’altra. Comincio dall’età.
 82 anni ma non li dimostra. Nell’ottobre prossimo compirà 82 anni portati egregiamente e praticamente da sempre è stato immerso nella grande cultura italiana. Ha cominciato giovanissimo a scrivere di ippica e di critica cinematografica. In teatro è stato aiuto di Visconti. Nel cinema, agli inizi, ha lavorato come aiuto di Soldati, Pagliero. Lattuada, Franciolini, quindi Blasetti. Ha debuttato come regista, nel 1955, dirigendo “Bravissimo” con Sordi.
 Regista di successo. Sempre come regista ha diretto “Noi siamo le colonne”, “Akiko”, “Mariti a congresso”, “Il dentone” e “Il marito di Roberta”, questi ultimi due con Sordi, “Quattro notti con Alba”, “Il presidente del Borgorosso FC” sempre con Sordi, “Amore e ginnastica” con Senta Berger. Più tardi fa la regia di tre films con Lando Buzzanca, “L’arbitro” con Joan Collins, “Il domestico” e “San Pasquale Baylonne, protettore delle donne”.
 I suoi film. Una curiosità che non molti conoscono riguarda una sua partecipazione come attore nel film “Bellissima” con Anna Magnani. Pippo faceva la parte dell’aiuto regista di Blasetti che interpretava se stesso e nei titoli di testo, nell’elenco degli attori, compare come Filippo Mercati, anziché con il suo vero nome.
 Per quanto riguarda il lavoro in televisione, nel 1967 scrive e dirige “Il mondo di Pirandello” in cinque puntate di 90’ l’una. Nel 1979 ha realizzato “Vestire gli ignudi” e nel 1981 “In silenzio”, sempre di Pirandello. Ancora per il piccolo schermo ha fatto un film omaggio a Flaiano, poi tre ore di intervista a Mastroianni e quindi successivamente due ore di interviste agli allievi e ai registi (Gassman, Celi, Squarzina, Ronconi, Pani, M.Vitti, O. Costa) in commemorazione dei cinquant’anni dell’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” che era zio di Luigi Filippo.
 L’amore per Pirandello. Nel campo letterario ha pubblicato il libro “Cento (e più) storie straordinarie di bridge”, Mursia editore e più recentemente il romanzo breve “Il cappellino”, edito da Sellerio. Nel giugno appena trascorso Luigi Filippo D’Amico ha riportato un grosso successo, con dieci puntate di mezz’ora ciascuna trasmesse sul terzo canale della radio, il canale culturale, dal titolo “Pirandello visto da vicino”. La sua conoscenza dell’opera del grande commediografo siciliano è capillare, ma soprattutto Pippo può raccontare una quantità di episodi inediti avendo conosciuto Pirandello da giovanissimo e avendone sposato la nipote Lietta Aguirre.
 Affabulatore a RadioTre. Ho ascoltato tutte e dieci le puntate e mi sono entusiasmato perché in esse D’Amico ha presentato l’opera e la vita di Pirandello molto strette e collegate tra di loro utilizzando brani di commedie recitati da attori famosi e lettere autografe del maestro. Nelle dieci puntate radiofoniche, Castiglioncello è rammentato spesso perchè, come molti sanno, Pirandello negli anni trenta trascorreva qui le sue vacanze estive. Infatti mi ha raccontato Luigi Filippo che quando aveva otto anni, nell’estate del 1932, conobbe per la prima volta Pirandello che aveva preso dimora al villino Conti proprio di fronte alla pensione Guerrini.
 Ospiti del grande scrittore frequentavano la località balneare la famosa attrice Marta Abba e personaggi come Nicola De Pirro, il pittore Giorgio De Chirico, lo scrittore Massimo Bontempelli, il regista teatrale e scrittore Corrado Pavolini e il pittore Orfeo Tamburi.
 In bici con De Chirico. Un’altra curiosità: all’età di 14 anni Luigi Filippo D’Amico insegnò ad andare in bicicletta a Giorgio De Chirico. Luigi Pirandello era ghiotto di ricci e il bagnino di nome Delago, dai capelli rossi, con il patino glieli andava a raccogliere. Al commediografo piacque moltissimo il nome di questo bagnino, tanto che lo dette ad un personaggio di una sua commedia. Pirandello in una lettera del 1934 scriveva a Marta Abba: «Quà il posto è veramente delizioso; un paradiso. Un silenzio! Una quiete! Bellezze naturali incantevoli... Ti dico un vero paradiso. Io sto tutto il giorno a lavorare a cospetto del mare..». Continuando nel suo racconto Luigi Filippo D’Amico ricorda che Pirandello odiava la modernità e con essa tutte le nuove invenzioni. Una vera e propria idiosincrasia la nutriva per il telefono che, forse, non ha mai usato e anche nelle sue commedie è completamente ignorato. Amava molto le auto e la velocità.
 Con l’Astura a Castiglioncello. Arrivava con un’Astura che gli aveva regalato la Lancia, guidata dal suo autista Francesco, con tanto di stivali e spolverina e il maestro si arrabbiava molto quando veniva superato da altre macchine. Questi e altri episodi ancora sono tutti contenuti nella bella conversazione radiofonica citata più sopra.
 Forse varrebbe la pena organizzare delle replica della trasmissione stessa, in modo che anche coloro che non l’hanno potuta ascoltare via radio, possano apprezzarne il valore e gustarne gli aspetti aneddotici e culturali di straordinario interesse. (D.Dini è titolare della casa editrice “Il gabbiano” con sede a Castiglioncello)

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