Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del  9-2-04 di Barbara Antoni

 I ragazzi delle quattro gomme lisce
 
Castiglioncello, l’amarcord dei fratelli Ciucchi sull’epoca d’oro

 Il regolamento l’aveva dettato Marcello Mastroianni in persona, uno dei fondatori: «Per entrare nel circolo delle quattro gomme lisce bisogna essere senza cravatta e possibilmente brutti». Detto fatto. Occhi spauriti, aria da ricercato: nel quadro appeso nel garage dei fratelli Ciucchi i 63 soci sono ritratti in foto stile segnaletico, sfuocatissime, che non renderebbero giustizia nemmeno al più bello del mondo. In quella cornice è racchiusa un’epoca - un’epopea, anzi, tutta castiglioncellese - che se la apri ci trovi le risate, i caffè e gli aperitivi al Centrale (poi diventato Ginori), le cene a casa di Walter e Ampelio (i Ciucchi proprietari del noleggio auto e taxi), i rinfreschini della domenica mattina davanti il garage (anche quelli un’idea di Marcello, l’amico fraterno) a disposizione di chiunque volesse favorire e scherzare insieme all’allegra brigata. «D’estate li facciamo ancora - dicono i fratelli - appuntamento alle 9,30, le 10 al più tardi».  Gomma liscia numero uno, Marcello Mastroianni (presidente onorario del circolo), Paolo Panelli la numero due, tre e quattro Walter e Ampelio, figli di quell’Alfredo Ciucchi che nel 1927 ebbe l’idea di aprire, in via Fucini a tre passi da piazza della Vittoria, un servizio taxi e autonoleggio rimasto negli anni una pietra miliare nella storia di Castiglioncello.  Sono stati suoi i clienti più vip del secolo scorso: Alfredo trasportava da Luigi Pirandello a Sergio Tofano a Vittorio De Sica; i figli, che hanno continuato l’attività, dai coniugi Panelli Paolo e Bice, ai Mastroianni Marcello e Clara, Michel Piccoli, Annie Girardot, Anouk Aimee, Franco Zeffirelli, la lista è lunga.  Ma quella con Marcello è stata l’amicizia con la A maiuscola. «Lo andai a prendere una volta al festival del cinema a Venezia - racconta Walter Ciucchi -, mi presentò come il suo procuratore. Altre volte come suo segretario, mai come il suo autista. Mi telefonava in media ogni cinque giorni. Una volta sono stato a trovarlo a casa sua a Roma. Dava poca importanza al successo; i premi che aveva ricevuto li teneva in bagno». La Mercedes grigio metallizzato con cui i Ciucchi trasportavano Marcello c’è ancora in garage.  L’amicizia con Mastroianni era nata per caso, per interposta persona, come spesso accade per i grandi incontri. Il trait-d’union fu Bice Valori. Il padre Carlo Valori, giornalista del Corriere della Sera, era cliente di Alfredo Ciucchi. Bice era un’amica d’infanzia per i fratelli Ciucchi. Fu lei che portò a Castiglioncello il fidanzato e poi marito Paolo Panelli, e anche l’amico Marcello Mastroianni, marito di Clara Carabella, il protagonista di quelle “Notti bianche” che avevano fatto piangere e sognare milioni d’italiani.  Con i Ciucchi, le coppie Panelli e Mastroianni strinsero un’amicizia vera. Marcello veniva ogni estate, andava e veniva; a Castiglioncello aveva comprato casa, anzi villa, villa Prora.  Nell’ ’89 i quattro amici cominciarono a sentirsi usurati dal tempo. Come le ruote di una macchina che macinano chilometri e chilometri. Da qui la voglia di riunirsi come fanno gli anziani nei bar di provincia, riunirsi in un circolo, per scherzare e giocare a tressette. «Macché club, meglio un circolo», disse Mastroianni. E Panelli, che come raccontano i Ciucchi amava il bricolage, prese lima e seghetto e costruì l’insegna.  Ovunque andasse, a Castiglioncello, Mastroianni suscitava attenzione. «Ma lui era schivo - racconta Walter Ciucchi - preferiva passare inosservato, stava accuratamente lontano dai giornalisti e si guardava bene dal dare adito a chiacchiere. Una volta entrammo nel Centrale per prendere un caffé, mentre Marcello aspettava una persona. Vediamo arrivare una bella ragazza con il fidanzato. Lei lo vede, si avvicina, lo riconosce e gli chiede un autografo. Poi anche la dedica: “con affetto”. Lui si risentì: “quante volte abbiamo dormito insieme?”, le disse. Con tutti i giornali scandalistici che gli stavano addosso voleva evitare qualsiasi azione che lo compromettesse». Mastroianni fece battere il cuore anche a Wilma Mattioli, proprietaria del bar La Piazzetta, davanti il Ginori: «Ero di spalle, mi chiese un caffè, riconobbi subito la voce. Gli dissi che mi ero emozionata. E lui: “ti emozioni per così poco?».

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