Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 04-01-2004

Paolino, l’ultimo calzolaio
Chiude per sfratto la storica bottega in via Fucini. Pro-Loco e il consiglio di frazione mobilitati per trovare un altro fondo

Per i “vecchi” castiglioncellesi Paolo Busdraghi è semplicemente “Paolino”; il calzolaio che per 48 anni ha lavorato nella piccola bottega di via Fucini. Da pochi giorni la bottega è chiusa perché il contratto di affitto scaduto non è stato più rinnovato dal proprietario del fondo, e la frazione si sta mobilitando affinché a “Paolino” sia trovato un altro luogo dove poter esercitare. Oltre a tanti cittadini, sono scesi in campo anche il Consiglio di Frazione e la Pro Loco.  Al numero 7 di via Fucini c’è una porticina verde, quasi insignificante se messa a confronto alle vetrine illuminate dei negozi che negli anni hanno aperto lungo la via centrale della frazione; insignificante fino a quando non varcavi la soglia.  Poi, dentro, si apriva un mondo a parte. Un mondo inaspettato fatto di decine di quadri, tutti di artisti labronici, appesi ai muri; di storie raccontate dai tanti amici che giornalmente, come accadeva nelle botteghe artigiane, si ritrovavano per commentare i fatti del giorno.  Un mondo fatto anche di ricordi, dei tempi in cui proprio quella soglia veniva varcata dai “signori”, come vengono chiamati dallo stesso Paolo Busdraghi, che, giunti a Castiglioncello da Milano o da Roma portavano proprio a lui scarpe, borse ma anche selle (a testimoniare il suo amore per i cavalli) a sistemare; una soglia che hanno varcato anche Marcello Mastroianni e Paolo Panelli “anche solo per fare due chiacchiere” come dice Busdraghi. Adesso la bottega è chiusa: “lo sfratto è arrivato un anno fa” perché al proprietario occorreva il fondo; e a testimoniare l’affetto che circonda questo artigiano di 58 anni definito da tutti eccelso e dal carattere riservato e modesto, la frazione si è mobilitata per trovare un piccolo fondo, dove “Paolino” possa continuare il suo lavoro.  Un lavoro che lui stesso dice di amare ancora: «Venivo qui ad imparare il mestiere da Renzo Potenti (altro volto conosciutissimo dai vecchi castiglioncellesi) all’età di 10 anni; nel 1963 ho rilevato la bottega».  Una passione testimoniata da tutti coloro che lo conoscono anche se “il lavoro del calzolaio è fatto di sacrifici”; un mestiere praticamente quasi scomparso «e che i più giovani non vogliono più fare perché pensano sia un lavoro degradante. Da anni è impensabile trovare qualcuno che voglia impararlo» conferma Busdraghi.  E le botteghe di calzolai, su tutto il territorio comunale si possono contare sulle dita di una sola mano. «Sto cercando un altro fondo da prendere in affitto - continua l’artigiano - ma a Castiglioncello non me lo posso permettere visti i prezzi veramente troppo alti; ed anche a Rosignano non si scherza». Ma della possibilità che “Paolino” si sposti a Rosignano Solvay, a Castiglioncello non si vuol neanche sentirne parlare.  E appena saputa la notizia della chiusura, Cdf e Pro Loco si sono messi in moto interpellando direttamente il Comune: «È bene precisare - ha detto subito Silvia Cerri presidente del Consiglio di frazione - che Paolo Busdraghi, proprio per il suo carattere riservato, non è venuto a chiederci niente ed ha cercato di risolvere da solo il problema. Ma appena saputo che stava per chiudere per lo sfratto,  proprio per la particolarità del mestiere che lui svolge da così tanti anni, e della sua bottega luogo di socializzazione caratteristico, abbiamo chieste l’intervento dell’amministrazione comunale. Un intervento per cercare anche un piccolo spazio vicino alla piazza ed al centro, magari di proprietà comunale, dove Paolo Busdraghi, pagando regolare affitto, possa continuare con il suo lavoro. Alcune proposte sono già state avanzate, alcune scartate, ma c’è bisogno ancora di un po’ di tempo. Il Cdf comunque non si arrende e stiamo cercando, con l’interessamento del Comune, soluzioni idonee».  Assieme al Cdf si è mossa la Pro Loco: «Nei limiti del possibile - dice Francesco Franceschi membro dell’associazione - vorremmo che non venisse perso questo piccolo patrimonio storico ed artigianale di Castiglioncello; vorremmo che la bottega di Paolo rimanesse nella nostra realtà sociale. Per questo abbiamo chiesto al comune di reperire uno spazio dove Paolo possa continuare a lavorare».
Paolino si è trasferito a Rosignano Solvay e continua a lavorare in un fondo alle "5 strade" (ndr)

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