Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 9-8-03 di Alessandra Bernardeschi

Amarcord tra ciak e vacanze.
Quando gli attori erano di casa: Castiglioncello rivive gli anni d’oro

«Largo Marcello Mastroianni» e «Lungomare Alberto Sordi»; così con due targhe affisse ai muri alcuni giorni fa, il Comune di Rosignano Marittimo ha voluto celebrare e ricordare i due grandi attori che assieme a Paolo Panelli, Bice Valori, Vittorio Gassman, Sergio Tofano, Paolo Ferrari, Vittorio De Sica (la cui figlia aveva in affitto una casa in via Livorno, come ricordano i fratelli Ciucchi che dal ’23 sono proprietari del garage più noto di Castiglioncello ribattezzato da Panelli «Le Quattro Gomme lisce») e tanti, tantissimi altri volti noti del cinema assieme a scrittori, registi, giornalisti, sceneggiatori, politici, hanno soggiornato a Castiglioncello.  Era il periodo a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, gli anni dei «cinematografari», gli anni d’oro di una Castiglioncello che si avviava ad essere scoperta come una delle regine delle estati italiane; era la Castiglioncello del Concorso ippico nazionale, di villa Celestina, del Tennis e del Cardellino, dove si esibivano tutti i più famosi cantanti dell’epoca. Ma al di là dei tanti volti e nomi che hanno soggiornato nella località, a Castiglioncello, come ha ricordato solo pochi giorni fa Suso Cecchi D’Amico «si veniva non per villeggiare ma per lavorare».  Un lavoro che è una passione, consumata a villa Bologna, una splendida dimora nel promontorio castiglioncellese, dove sono stati ospiti i più grandi nomi della cultura e del cinema: da Ennio Flajano a Luchino Visconti, da Mario Monicelli a Franco Zeffirelli. Fu un momento storico particolare per Castiglioncello, perché alle prestigiose presenze di villa Bologna si unirono gli amici di Bice Valori, il cui padre, fiorentino, era proprietario del «Cantuccio», una villa a pochi passi dalla pineta Marradi e da piazza della Vittoria. Bice Valori frequentava l’Accademia d’arte drammatica e lì conobbe Flora Carabella che divenne poi la moglie di Marcello Mastroianni, a sua volta amico di Alberto Sordi. Bice Valori, sposata con Paolo Panelli, convinse Flora e Marcello e trascorrere le vacanze a Castiglioncello, dove acquistarono una bellissima villa a picco sulla scogliera del Quercetano. Alberto Sordi, invece, comprò, dalla figlia del pittore Corcos, una stupenda villa immersa nel parco a Punta Righini.  Tempi lontani eppure vicini nei ricordi di coloro che li hanno vissuti; tempi che si scendeva in spiaggia e lì si attendeva il marinaio che portava giornalisti, politici e attori a fare il bagno al largo; tra questi, tutti a Castiglioncello si ricordano di Franco Becuzzi, meglio conosciuto come «Pallino», marinaio dal conte Bossi Pucci, portato alle luci della ribalta da un articolo apparso nel ’68 sul Corriere della Sera a firma di Indro Montanelli. E ancora a Castiglioncello c’è chi ricorda i nomi dei frequentatori di villa Bologna, dove di casa erano Mastroianni e Panelli; ma a Castiglioncello si poteva trovare anche Sofia Loren che spesso arrivava da Pisa in motoscafo assieme al marito Carlo Ponti. E si raccontano vizi e virtù: del complesso di Marcello Mastroianni, uomo sensibile e di cultura, amatissimo dalle donne, che non si recava mai in spiaggia perché afflitto, a suo dire, da gambe troppo magre; o di Paolo Panelli che non amava andare in spiaggia e si faceva costruire improbabili barche che rivendeva puntualmente l’anno successivo; ed ancora di Alberto Sordi, che frequentava Castiglioncello soprattutto in inverno, che usciva poco e lavorava molto. Ma sulla piccola spiaggetta davanti al Miramare, in quegli anni, si potevano trovare Vittorio Gasmann, Claudia Cardinale, Nino Manfredi, e il «viso d’angelo» delle annunciatrici Rai, Gabriella Farinon, anch’essa poi proprietaria di una splendida villa a Punta Righini. Ricordi conservati anche in piccoli e solo apparentemente insignificanti oggetti, come il portacenere in terracotta nel garage dei Ciucchi, qui portato una mattina d’estate da Marcello Mastroianni che vi passava diverse ore, per non buttare le «cicche» in terra. Piccoli aneddoti che tutti assieme fanno la storia della località; una storia che adesso Castiglioncello sembra voler ricordare per puntare sul futuro.  

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