Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 29-07-2003 di Alessandra Bernardeschi

Castiglioncello non dimentica l’Albertone e il bel Marcello
AMARCORD Prima giornata di celebrazioni

  A Marcello Mastroianni, la cui caratteristica era quella semplicità che gli permetteva di sentirsi a Castiglioncello un cittadino tra gli altri, e ad Alberto Sordi, più riservato, quasi schivo, che scelse la località come luogo di lavoro, sono state intitolate due strade; il tratto di lungomare che dalla pineta Marradi porta a Punta Righini passando da villa Corcos, fino a pochi anni fa di proprietà di Sordi, porta da ieri il nome di questo grande attore scomparso pochi mesi fa, mentre a Mastroianni è stato intitolato il largo che confluisce in via Fucini, davanti al club le “Quattro gomme lisce”, garage dei fratelli Ciucchi, dove l’attore ha trascorso molte ore durante le sue vacanze castiglioncellesi. Garage che forse mai, come ieri pomeriggio, è stato meta di curiosi; le settantacinque foto tessera dei soci del club sono ancora tutte lì, sotto una targa scolpita nel legno realizzata da Paolo Panelli. E, come ha ricordato poco dopo Masolino d’Amico, ospite alla Limonaia assieme a Suso Cecchi d’Amico, a Cosimo Ceccuti, all’assessore regionale alla comunicazione Chiara Boni, a Isotta Michetti, al sindaco Gianfranco Simoncini in un incontro coordinato dal giornalista del Corriere della Sera Ranieri Polese, furono Bice Valori e Paolo Panelli a portare a Castiglioncello Flora e Marcello Mastroianni e poi Alberto Sordi che dalla figlia del pittore Corcos acquistò la villa.  Tempi vicini eppure distanti perché diverso è il modo di fare vacanza, lontano dai riflettori e dai giornali scandalistici tipici invece dei nostri giorni. Ma Castiglioncello, ha ricordato Suso Cecchi d’Amico, era soprattutto un luogo dove “venivamo non per villeggiare ma per lavorare. E a villa Bologna, assieme a Flaiano, Monicelli, Zeffirelli e Visconti, sono nati tanti film”. Durante l’incontro le storie sono scivolate via tra i ricordi di molti presenti. E così si è scoperto che un uomo bello e famoso come Mastroianni, non amava andare al mare perché aveva il complesso delle gambe, da lui ritenute troppo magre; o quando durante una sera nel’57 in una Castiglioncello che non offriva distrazioni, Isotta Michetti decise di costruire, sopra un appezzamento di terreno di sua proprietà, il cinema; e dell’amore di Albero Sordi per il lavoro.  Tutti grandi personaggi ed artisti, come ha ricordato Cosimo Ceccuti, che avevano riconosciuto, in Castiglioncello, un habitat dove poter lavorare “e per loro lavorare voleva dire vivere”. E le parole del sindaco hanno fatto intendere che Castiglioncello non ha pagato interamente il suo debito ai grandi del cinema; il pensiero è così andato ad altri illustri ospiti scomparsi, come Bice Valori, Paolo Panelli e Renzo Montagnani.

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