Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 25-02-2003 di N. St.

«Lo invitai una volta a Castiglioncello e da allora fu amore per trent’anni»
Suso Cecchi D’Amico: «Era pigro e preferiva la piscina alla spiaggia»

«Sono un po’ responsabile anch’io dell’amore di Sordi per Castiglioncello: la prima volta che venne fu infatti nostro ospite insieme a Mario Monicelli». Così la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico ricorda quel periodo, fine anni 50, in cui l’attore scomparso ieri iniziò a frequentare e ad apprezzare Castiglioncello fino alla decisone di acquistare la splendida villa a punta Righini.  «Fra Alberto e la bellezza della Castiglioncello di allora - dice ancora Suso - fu un vero colpo di fulmine: s’innamorò del posto e decise di comprare la villa che era stata dal pittore Corcos e che era passata alla sua figlia che aveva sposato il marchese Strozzi. Tutti noi eravamo molto contenti di averlo lì - prosegue la sceneggiatrice - ma lui lavorava così tanto che i suoi periodi di vacanza, quasi sempre d’agosto, erano brevissimi. Per di più se ne stava quasi sempre a casa: usciva raramente e quasi mai veniva in spiaggia, anche perché era molto pigro. Poi - prosegue Suso - aveva un bellissimo giardino con la piscina e quindi preferiva restare lì a riposare il più possibile. Se qualcuno del nostro gruppo lo invitava a cena allora si muoveva volentieri, così come altrettanto volentieri ci ospitava lui a fare il bagno in piscina o a cena nella sua bella casa».  Il rapporto con Castiglioncello si interruppe piuttosto bruscamente e per certi versi drammaticamente all’inizio degli anni 90. «Proprio lì nella casa di Castiglioncello - ricorda ancora Suso Cecchi D’Amico - morì il fratello di Alberto e da allora lui non ha più rimesso piedi nella casa. Il fratello, al quale voleva un grandissimo bene, aveva praticamente dedicato tutta la sua vita per Alberto, che aveva anche due sorelle alle quali era legatissimo. Ma soprattutto questo fratello era indispensabile: faceva da capofamiglia, da amministratore, da tutto; per Alberto era stata una perdita gravissima sotto tutti i punti di vista e non riusciva più a stare in quella casa dove lui era morto».  «La morte di Sordi è una grande perdita per il cinema, ma anche per Castiglioncello - dice ancora Suso Cecchi D’Amico - oggi più che mai avrebbe fatto comodo uno come lui per difendere Castiglioncello da tutta questa voglia di cambiare, di costruire, di modificare. Castiglioncello - conclude - è bella così, piccola, semplice, non ha bisogno di piste ciclabili in pineta o di centri commerciali: sono sicura che anche Alberto sarebbe stato di questa idea».

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