Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 3-02-98 di Alessandra Bernardeschi

Con gli occhi di un turista virtuale. Tra moli, piazzole e cemento: com'è cambiata Castiglioncello

 
Per raggiungere la diga davanti al Circolo Nautico di Castiglioncello, quella che ha innescato una catena di proteste da parte di alcuni cittadini residenti nella frazione, ma anche da turisti del calibro della sceneggiatrice Suso Cecchi d'Amico, si percorre la passeggiata a mare che da Caletta porta fino a Castiglioncello. Un tratto di costa, calpestato ogni estate, da migliaia di turisti. Dunque, camminiamo e guardiamo con gli occhi del turista che scende da viale Marradi, a Caletta, e si trova ad ammirare la frastagliata costa che, verdeggiante, declina verso il mare. Scendendo sulla passeggiata, il primo molo che delimita proprio la cala di Caletta; il molo è quello dei Bagni Graziella, frequentatissimo sia in estate che in inverno da pescatori provetti o "della domenica". Il turista prosegue e, al posto della piccola spiaggia dei bagni Tirreno (una volta piccolo stabilimento balneare per pochi villeggianti) si trova davanti ad un altro molo e a massi posti a pochi metri dalla riva che hanno permesso il sorgere, in pochi anni, di una piccola darsena che ogni estate ospita imbarcazioni di vario genere. Il villeggiante prosegue, e passa attraverso il botro Jurco, anch'esso canalizzato con un'opera di cemento che si prolunga verso il mare. I "veterani" si ricorderanno che davanti al rimessaggio del più famoso pescatore di Castiglioncello conosciuto con il nome di "Pipi", c'era una discesa a mare per le imbarcazioni ora totalmente ricoperta di sabbia: i moli, grandi o piccoli che il turista ha trovato più a sud, hanno modificato le correnti del mare. Il villeggiante continua il suo percorso e arriva ai Pungenti: un tratto di scogliera che, assieme a quella di Crepatura, è unica per la sua particolarità e bellezza; unica ma non molto ospitale. Infatti,in questo tratto di mare, niente stabilimenti balneari e niente moli che invece si ritrovano, uno accanto all'altro, appena arrivati a Portovecchio. Bagni Belvedere, Salvadori, Etruria, Circolo Pescasportivi e Bagni Tre Scogli. Qui la situazione si complica. Tutti, chi più chi meno, sono intervenuti con opere in mare, per salvaguardare gli arenili, per ospitare al meglio il cliente, per mettere la struttura a norma di legge, per aumentare il posto degli ombrelloni; e chi, invece, ha creato delle darsene vere e proprie, sfruttando la carenza di posti per barche da diporto, come nel caso del circolo Pescasportivi e i Tre Scogli. Il percorso è sempre lo stesso, con una breve deviazione in pineta Marradi; anche qui, stabilimenti che si chiamano Bagni la Conchiglia, Vinicio, Ausonia fino ad arrivare al Circolo Nautico e più in là fino a Punta Righini; anche qui la passeggiata è stata prolungata ed ampliata dall'amministrazione comunale con una colata di cemento che, in alcuni tratti, ha preso il posto dei vecchi massi e scogli. Questo, all'incirca, è quello che si trova davanti agli occhi un turista. Le proteste di questi giorni riportano alla ribalta problemi storici, più volte segnalati dalle associazioni ambientaliste del Comune; problemi non solo di Castiglioncello, ma di tutte quelle località turistiche che hanno fatto del mare e dell'ambiente i loro punti di maggior richiamo. Tutti gli operatori del settore,chi più chi meno, (alcuni hanno soltanto subito) sono intervenuti per salvaguardare e ampliare le proprie attività. La risposta che viene data dagli operatori a coloro che protestano è: "Noi siamo nel giusto; la legge lo permette". E sotto la voce "manutenzione ordinaria" fin dagli anni '60, quelli del boom edilizio e del cemento, la costa è stata trasformata e modificata pesantemente. Ci sono pochi controlli? Un'eccesso di enti competenti? Chi? che doveva dare o negare i permessi? Chi doveva controllare? La Capitaneria? L'Amministrazione?, la Regione e i suoi Piani della Costa? Lo Stato? E difficile dire quando tutto ha avuto inizio; le modifiche sono state fatte un po' alla volta; ogni anno una pietra in più, una piazzola tra gli scogli, livellata dal cemento. "Siamo arrivati ad un punto insostenibile", dice Paolo Bini presidente della Pro Loco di Castiglioncello che sta organizzando, su questo problema,una tavola rotonda con i proprietari degli stabilimenti balneari e con i presidenti dei circoli nautici. Al turista, un po' incredulo, non rimane altro che aspettare.

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