Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 25-07-98 di Antonio Valentini

«La mia Castiglioncello» Suso Cecchi D'Amico
Avvenimenti e personaggi in 60 anni di rapporto ininterrotto

 Suso Cecchi D'Amico e la Perla. Flash su un legame che dura da sessant'anni. Il primo illumina un'estate caldissima: «Allora non c'era il frigidaire. Mi ricordo che mio padre, lo scrittore Emilio Cecchi, correva in paese a prendere il ghiaccio, che portava dentro a ceste gocciolanti». Il secondo disegna una scenetta familiare: «Io e mia sorella scoprimmo Castiglioncello di nascosto. Ci venimmo in bicicletta e, al ritorno, prendemmo pure qualche scappellotto». Il terzo sottolinea un disappunto: «Recentemente ad alcune nuove strade sono stati dati nomi di personaggi che con Castiglioncello non hanno mai avuto nulla a che fare. Come Fellini, ad esempio». Il filo dei ricordi è stato riannodato giovedì scorso a Castiglioncello, alla Torre Medicea, durante una serata organizzata dal Rotary Club. Protagonista, appunto, Suso Cecchi D'Amico, che ha parlato degli anni trascorsi nella Perla, di fronte a un pubblico attento e numeroso, tra cui si distinguevano Flora Mastroianni e Carlo Giuffrè. Un piacevole viaggio a ritroso nel tempo, condito da particolari che hanno tenuto viva l'attenzione di tutti. «A me e a mia sorella Castiglioncello apparve un posto mondanissimo. Per una ragione: a Quercianella, dove soggiornavamo, non c'erano le cabine. Qui invece c'erano i Bagni Ausonia». Un amore a prima vista. Tant'è che l'anno dopo Emilio Cecchi acconsentì che la famiglia venisse in vacanza nella Perla. «Allora - ha proseguito la sceneggiatrice - c'erano tre alberghi: noi alloggiavamo al Pineta, diretto da Pierattini, un uomo sempre vestito di bianco che si presentava molto bene. Poi c'era il Miramare, albergo chic. E, infine, l'albergo-pensione Guerrini, che d'estate veniva interamente affittato dai D'Amico, la famiglia del mio futuro suocero: ci venivano lui, la moglie, tre figli, il fratello avvocato assieme ai suoi tre figli e un amico». E poi l'amicizia con l'enfant-prodige Nino Rota, supportata dai rapporti tra le famiglie di origine. E l'incontro con Pirandello, avvenuto durante uno dei consueti spettacoli di beneficenza all'Arena Vittorio in pineta Marradi, divenuta con il tempo stazione dei carabinieri. «Quell'anno a Castiglioncello c'erano anche Marta Abba e Massimo Bontempelli. Pirandello venne a vedere lo spettacolo: io mi bloccai, fu un disastro. E vidi che lui rideva moltissimo». Una sequenza ininterrotta di flash, che non potevano non ritrarre il suo mondo, quello del cinema. Dai lavori con Flaiano alla scoperta della Loren («Era così alta e imperiosa da sembrarci un albero di Natale»), da «Rocco e i suoi fratelli» a «Notti bianche», banco di prova e sfida per lei, Cristaldi, Visconti e Mastroianni. Tanti flash per una foto da incorniciare. Come la firma di Suso Cecchi D'Amico.  

Torna all'indice cronache