Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del  20-05-97 di Maria Meini

Quegli anni ruggenti nella pineta di Castiglioncello.
 I soci del garage Lui, Mastroianni, Alberto Sordi...

 Nel garage dei fratelli Ciucchi - dietro la Piazzetta - l'insegna di legno campeggia con le foto e i nomi dei «soci» del club delle Quattro gomme lisce. Il circolo che con Marcello Mastroianni, Beppe Chiappella e gli amici di Castiglioncello aveva ideato e messo su: un ritrovo informale in cui fermarsi a chiacchierare nei caldi pomeriggi d'agosto. Paolo Panelli, l'insegna l'aveva costruita nel laboratorio di falegnameria di Villa Valori, quello che gli amici ricordano lindo e preciso come uno studio dentistico. Qui le viti, là gli arnesi... Nella bella casa sul promontorio di Castiglioncello, dove ha trascorso le estati degli ultimi quarant'anni, Panelli aveva ricavato una dependance del grande laboratorio romano. Ma il legno - l'intaglio, i quadri, la scultura - non era la sua sola passione. Il «fuoco» del palcoscenico lo accompagnava anche fuori dalle scene. Anche in vacanza. A Castiglioncello Panelli era arrivato negli anni Cinquanta, insieme alla moglie Bice Valori, all'epoca d'oro della Perla: quella dei cinematografari, come li chiama Suso Cecchi D'Amico. Dei Monicelli, dei Sordi, dei Mastroianni, dei Visconti... La Castiglioncello del «Sorpasso», il film epoca di Risi. E a Castiglioncello è rimasto fedele, anno dopo anno. Un aneddoto? «E' difficile raccontarlo perché Panelli è tutto un aneddoto», risponde Alberto Lami, grafico e pittore castiglioncellese verace che fa la spola tra la «Perla» e Milano. Con Lami e Lello Bersani, Panelli trascorreva le serate estive. «Eravamo inseparabili - racconta Lami - e lui era l'anima del gruppo: ci faceva ridere a crepapelle, era tutto una scenetta, un divertimento. «Si alzava tardi, pranzava alle 3 del pomeriggio, passava qualche ora nel suo laboratorio. La sera usciva alle 10 e ci trovavamo in Gargotta, dove si trascorreva la serata con Lello e la signora Eugenia, che si univa a noi quando aveva finito in cucina». Il pomeriggio invece la tappa fissa era il garage dei Ciucchi: Walter e Ampelio, i tassisti storici di Castiglioncello. Che ogni estate lo andavano a prendere a Roma e ce lo riaccompagnavano a fine vacanza. Lì, un agosto di cinque anni fa, era nato il circolo delle Quattro gomme lisce. Atmosfera di casa, la brezza del mare che si confonde all'odore dell'olio di macchina. C'è un groppo alla gola tra i soci. «In pochi mesi se ne sono andati due di noi - dicono -: prima Mastroianni, ora Panelli». Com'era? «Come sulla scena: naturale». Una spontaneità che straripava nella passione del canto, quando in Piazzetta intonava l'Aida e la Bohème, incurante delle stecche, o quando per divertire gli amici dava i voti alle ragazze sulla passeggiata. Ma anche quando - ricorda Lami - «rimaneva in silenzio se al gruppo si aggiungeva qualcuno che non gli andava a genio». Due anni fa l'ultima uscita pubblica. Al castello Pasquini, il 6 agosto, presentò tre cortometraggi girati in Super 8 alla fine degli anni Cinquanta, riuniti in un titolo esplicativo ed ironico: «La Panelleide», ovvero «Castiglioncello e i suoi personaggi raccontati dal cineamatore Paolo Panelli». Tre brevi film («Selvaggio amore» del '57, «Vacanze a Castiglioncello» del '58, «Il dramma di Saturnia» del '61) di cui era autore, interprete e regista, con un cast irripetibile: Marcello Mastroianni e la moglie Flora Carabella, Suso Cecchi D'Amico, Luigi e Filippo D'Amico, Vasco Pratolini, Luchino Visconti, Lina Wertmuller, Bice Valori... Un ritratto di amici. Dipinto con affetto e humour.

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