Vada, il centro della produzione di sale durante l’Età del Ferro.
Un villaggio specializzato nella produzione di sale risalente all’ Età
del Ferro, vale a dire tra il IX-VIII secolo a.C., è emerso nel corso di
una campagna di scavi condotta quest’estate dall’Università di Pisa a
Vada. Gli scavi, che hanno visto la partecipazione dei giovani
archeologi allievi dei corsi di laurea in Beni culturali e Archeologia,
hanno portato alla luce i frammenti di numerosi grandi contenitori e
sostegni per focolari che servivano appunto per bollire l’acqua
salmastra e, quindi, ricavare il sale. «La scoperta rivela che le dune
costiere su cui poi vennero costruiti gli edifici romani erano in
precedenza occupate da un insediamento dove si produceva sale, a
conferma della lunga storia della vocazione produttiva di questo
territorio – ha spiegato la professoressa Simonetta Menchelli
dell’Ateneo pisano –. Infatti, quando Rutilio Namaziano nel 417 d.C.
visitò Vada documentò proprio la presenza di saline in piena funzione.
La produzione continuò anche in età medievale, menzionata in numerosi
documenti d’archivio. Il sale ha poi accompagnato la storia del
distretto volterrano sino ai nostri giorni, come dimostrano gli attuali
stabilimenti di Saline di Volterra». Le ricerche degli archeologi hanno,
inoltre, portato alla luce anche i resti di alcuni edifici di epoca
romana fra cui delle botteghe, in una delle quali è stato individuato un
forno da pane; è venuta alla luce persino una schola, vale a dire la
sede di rappresentanza di una delle corporazioni che gestiva le attività
economiche di Vada Volaterrana, costituita da più ambienti pavimentati
in marmo fra cui una grande esedra semicircolare. (Rivistanatura.com) |