Vada S. Gaetano
Pianta degli scavi di S.Gaetano aggiornata al 1996 (Da "Vada Volaterrana")

  In località S. Gaetano sono stati effettuati scavi dal Gruppo Archeologico (anni '70: piccole tenne e settore Ovest degli horrea) e dal Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell'Università di Pisa (dal 1982: indagini strati grafiche nelle piccole terme; settori Sud ed Est degli horrea: grandi terme; macellum (?). Se ne ricava quanto segue: nel corso della seconda metà del I sec. d.C., sulla sabbia del cordone costiero, vennero costruiti, in base ad un piano organico, un edificio termale (piccole terme: A), in prossimità della riva antica; horrea (magazzini: B), ad Est delle precedenti; un macellum (?) (mercato (?); C); ai primi decenni del II sec. d.C. si data un grande edificio termale (D), inserito nel medesimo piano organico e ubicato a Sud-Est degli horrea e a Sud del macellimi (?). La tecnica edilizia appare omogenea in tutti gli edifici citati. Le fondazioni sono lineari continue, costituite da conglomerato cementizio (opus caementicium) gettato entro trincee scavate nella sabbia umida. Il conglomerato è composto da caementa (ciottoli fluviali di calcilutite, scaglie di panchina e scarsissimi frammenti laterizi) legati da malta biancastra a grana fine. In tutte le fondazioni perimetrali e in alcuni settori di quelle interne, il piano di appoggio è costituito da grossi ciottoli (cm 20x30 circa) giustapposti, che davano alla struttura maggiore elasticità e resistenza, nonché efficace drenaggio nel caso di acque sotterranee. L'alzato dei muri, conservato per un'altezza massima di circa 50 cm, è in opus vittatum (nucleo in opus caementicium) e paramento in blocchetti parallelepipedi di panchina (cm 24x12x12 circa) disposti in filari regolari.
- Nei settori conservati per la massima altezza, i muri presentano sulla sommità un piano costituito da tegole lunghe 60 cm, riempite con grossi frammenti di tegole fratte, legate con malta. Su tale piano, che evidentemente serviva come isolante dall'umidità, poggiava la parte superiore dell'alzato, di cui però non rimangono resti nella collocazione originaria: la parte più alta dei muri, infatti, era costituita da argilla messa in opera pressata entro cassaforme o, più probabilmente, sotto forma di mattoni "semicotti", cioè lasciati indurire al sole e non cotti in fornace. Poiché costituito da materiale deperibile, l'alzato è andato distrutto nel corso del tempo, soprattutto in seguito all'azione degli agenti atmosferici: da tale distruzione derivano i consistenti strati di argilla informe di colore grigio-giallastro, individuati nel corso degli scavi. La copertura dei vani quadrangolari degli horrea era in travi lignee a doppio spiovente, su cui poggiava il manto di tegole e coppi. Gli edifici termali dovevano essere coperti, a seconda dell'uso dei vani, in parte con la stessa tecnica, in parte con volte.
ll macellum (?), con tutta probabilità, aveva una copertura a volta, che insisteva su pilastri.

Dal fascicolo: "Vada Volaterrana"   coordinamento scientifico della prof.ssa Marinella Pasquinucci. 

Vada S. Gaetano