Rosignano Solvay oggi

La scuola materna "Mater Misericordiae" gestita dalle Suore di Nostra Signora della Misericordia di Savona. A sinistra il tempietto in giardino, con le statue della Madonna e del contadino Botta secondo la tradizione savonese riportata sotto.

Con atto di donazione del 16 Aprile 1954, fatto ad Ixelles, la Società Solvay cede all'Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia un terreno della superficie di 15.000 metri quadri circa, destinato "per fondazione in Rosignano Solvay di un istituto che provvederà all'istruzione e all'educazione Cristiana della gioventù della località, per mezzo di asili infantili, corsi professionali, doposcuola, circoli ricreativi e altri mezzi analoghi". ( L'ordine delle Figlie della Misericordia fu fondato da S. Maria Giuseppa Rossello in Savona nell'anno 1837).

Precedentemente infatti il Comitato per l'educazione cristiana della gioventù aveva contattato vari ordini con esito negativo. Poi, la Madre generale delle Figlie della Misericordia, accettò, anche se con sacrificio, l'impegno. La prima parte dell'opera, portata a compimento su progetto dei signori Marchi e Franceschini, viene realizzata con il contributo del Santo Padre, della Soc. Solvay, con un notevole apporto finanziario delle Suore di Nostra Signora della Misericordia di Savona, a cui viene affidato l'istituto, delle donne di azione cattolica e dell'intera cittadinanza.

Le suore arrivano il 13 Luglio 1955, in forma privata, puliscono ed ammobiliano la casa. Questa l'impressione di suor Paola, suor Beatrice e suor Tarcisia al loro arrivo a Rosignano:

"Pittoresca e tipica è la sua configurazione topografica. Invece del solito agglomerato di case, intercorso da una rete di vie conducenti a piazze e ad edifici, presenta un susseguirsi di palazzine semplici e graziose. Le vie sono viali ombreggiati di grandi alberi, i cui rami congiungentisi formano un grande arco; qua e là pinete e giardini. E' tutto un verdeggiare di pini, di ippocastani, di palme e di oleandri. Quando vi si giunge per la prima volta, si ha l'impressi di trovarsi in un grande parco regale ".

Il 17 Luglio 1955 il Vescovo, monsignor Piccioni, taglia il nastro tricolore teso all'ingresso, benedice la costruzione ed i presenti inaugurando l'edificio, prima realizzazione di quel vasto progetto che sarà completato dopo alcuni anni, dichiarandosi lieto di trovarsi di fronte la realizzazione del progetto che ha seguito sin dalla posa della prima pietra e spera che in tutti sia "saldo il proposito di volere sicuramente, fortemente e presto completare l'opera ".
Presenti tutte le autorità locali, ricordiamo: il Vice Prefetto dr. Ercelli, il dr. Panebianco per il Questore, il Vice Sindaco Valori, il maresciallo dei CC Pepe, la sig.na Avellino Direttrice del Circolo Didattico per il Provveditore, il parroco Don Ezio Rivera, l'ing. Van Weyenbergh direttore Solvay, l'ing. Muzzati dell'Aniene, l'avv. Toni, l'ing. Azzali, il dr. Scabbia, il dr. Guidi, gli ingg. Argenta e Orlandi, il prof. Dell'Agnello Direttore dell'Avviamento, il sig. Ribecai titolare della stazione FF.SS., il sig. Papini Direttore della Cassa di Risparmio di Livorno, ed altri ancora.

Da allora migliaia e migliaia di giovani "hanno invaso i locali e il vasto giardino, facendovi risuonare cori di garrule voci argentine", richiamati dalle instancabili, magnifiche suore con competenza, profonda umanità e grande amore, si fanno insegnanti, animatrici, collaboratrici preziose per le varie attività parrocchiali. Ecco i vari campi della loro presenza: Scuola materna, scuola di taglio e cucito, doposcuola, scuola di catechismo, casa per ferie, ecc. (Da: "Quella chiesina del mare" di Carlo Mancini scaricabile dal sito).

                 Si inaugura l' "Istituto per l'assistenza alla gioventù"
A poco più di un anno dalla posa della prima pietra, il vescovo Monsignor Piccioni inaugura l'edificio dell'" Istituto per l'assistenza alla gioventù" utilissima realizzazione per il nostro paese, importante istituzione che permetterà di accogliere bambini in un asilo, i più grandi nel doposcuola e che tutti siano assistiti educati secondo sani principi e tutti imparino qualcosa. Si è cominciato ora dai più piccoli e l'edificio ora costruito accoglie una moderna scuola materna. Comprende tre aule, un refettorio, la direzione, alloggi per le suore, gli adeguati servizi igienici ed il fabbricato a due piani è lungo 15 m e largo 21 ed occupa una superficie di 315 m². L'edificio costruito dalla ditta Jacopini sorge nella zona retrostante la scuola tecnica, un posto tranquillo e tuttavia vicino al centro abitato, reso ancora più accessibile dalla nuova strada costruita appositamente da piazza della Repubblica di fianco alla Cassa di Risparmio. Questo che viene inaugurato non è che il primo lotto dei lavori, il progetto è vasto e alla sua realizzazione si arriverà per gradi, un po' per volta, con un lavoro paziente e continuo che si protrarrà per alcuni anni. L'edificio completo sarà composto da una parte centrale a due piani lunga 30 m e da due ali lunghe 43 m. Comprenderà una cappella, quattro vasti locali di soggiorno, quattro aule scolastiche, due refettori al piano terreno, altre quattro aule ed alloggi per le suore al primo piano. Completeranno l'istituto alcuni laboratori, un teatrino, un locale per le proiezioni cinematografiche e di servizi igienici. Lungo il cortile interno correrà un ampio loggiato ed i 14.600 m² di terreno donati dalla società Solvay verranno occupati da campi da gioco, giardini, in un complesso di opere che verrà a costare circa 80 milioni quando sarà completato. Ma come si è arrivati alla costruzione di questo confortevole istituto, come si arriverà alla realizzazione completa di un progetto così vasto? Grazie all'iniziativa e al lavoro tenace del "Comitato per l'educazione cristiana della gioventù" assistito dal reverendo Don Ezio Rivera, grazie alla collaborazione della popolazione, di enti e società, di personalità, uno sforzo comune per il quale ciascuno ha offerto la propria collaborazione secondo i propri mezzi, grazie all'alto intervento del Pontefice. L'iniziativa, il faticoso lavoro organizzativo, tutto è venuto e viene da quel comitato presieduto dall'ingegnere Staderini, attivamente aiutato dall'Associazione femminile dell'azione cattolica. Tutti contribuiscono alla realizzazione di quel vasto progetto pietra sopra pietra. L'Istituto "L'Immacolata" sarà retto dalle suore "Figlie di nostra Signora della Misericordia di Savona".
(La Nazione 17 luglio 1955)

Suor Paola si è spenta all’età di 80 anni, il 20 luglio 2007. Una delle figure religiose più amate dalla comunità di Rosignano. Suor Paola (Luigia Lubino), era nata a Savona nel 1927. Dagli anni Sessanta è stata attiva all’asilo “Mater misericordiae” locale ed è stata volontaria con don Sirio Vieri, suor Beatrice e suor Tarcisa. Il decesso è avvenuto a Livorno nel quartiere Corea al quale con le colleghe di sempre aveva dedicato la sua attività. (n.d.r.)

Benedetta la nuova strada intitolata a: "Suor Maria Giuseppa Rossello". Alla presenza delle autorità religiose e civili e dei parroci di S. Croce e S. Teresa di Rosignano Solvay, si è tenuta la cerimonia di benedizione della targa che dà il nome a una nuova strada intitolata a suor Maria Giuseppa Rossello (traversa di via Dante). La suora è stata fondatrice dell’Istituto Figlie di Nostra Signora della Misericordia, che ha sedi in tutto il mondo. Suor Rossello nacque ad Albissola il 27 maggio del 1811; trascorse la sua vita dedita ai fratelli più poveri e abbandonati di ogni razza e nazione. A Rosignano Solvay sono presenti ormai da 40 anni con l’asilo “Mater Misericordiae” le consorelle che accolgono i bambini dai 3 ai 6 anni preparandoli alla scuola elementare ed aiutando le loro famiglie nella preparazione religiosa. Da "Il Tirreno" del 21/10/2006.

                           La leggenda del del contadino Botta
Il 18 marzo 1536, nella valle del Letimbro, adiacente a Savona, un contadino Antonio Botta stava dirigendosi nella vigna di un suo parente per effettuare la potatura delle viti. Cammin facendo, recitava il Rosario. Giunto a un torrentello, affluente del Letimbro, si chinò per tuffare le mani nell'acqua limpida e fresca. Proprio in quell'atto, mentre era ginocchioni su di una pietra, vide discendere dal cielo come un grande splendore. Quella luce sfavillante prese forma di Donna, bianco vestita, coronata d'oro, con le braccia allargate verso terra in attitudine d'impetrazione.
— Non dubitare, io sono Maria Vergine; va dal tuo confessore, perché esorti il popolo a digiunare e a fare una processione per tre sabati consecutivi, in onore di Dio e della Madre sua. Accostati ai santi Sacramenti e ritorna qui tra quattro sabati. Detto questo la visione scompare. Antonio Botta obbedì alla Madonna e ritornò il giorno otto aprile, nel medesimo luogo. Di nuovo gli apparve la Santa Vergine, che accennò alla necessità di evitare il peccato e di fare penitenza per scongiurare i castighi di Dio. Dopo di ciò la Madonna alzò gli occhi e le mani verso il cielo e ripetè per tre volte rivolta a Gesù: «Misericordia, Figlio, voglio e non giustizia!», e scompare. Sul luogo dell'apparizione è sorto, ad opera delle popolazioni Liguri e Piemontesi, uno dei più illustri santuari d'Italia, arricchito di tesori d'arte e legato a ricorrenze religiose e civili. Il 10 maggio 1815, Papa Pio VII, liberato dalla prigionia napoleonica, per intercessione della Madonna della Misericordia, da lui con fervore invocata, nel suo passaggio da Savana, La incoronò nel massimo splendore. Innumerevoli folle accorrono ai piedi della Madonna della Misericordia che su tutti sparge a piene mani i suoi celesti favori.
(Per gentile concessione delle Suore di Nostra Signora della Misericordia)

    Le suore lasciano la gestione dell'asilo Mater Misericordiae ad un consorzio fiorentino

Un segno dei tempi che cambiano, ma anche una tradizione radicata nella memoria di tante famiglie rosignanesi che dopo oltre 60 anni proseguirà nel segno della continuità e di un rilancio in chiave imprenditoriale. Stiamo parlando della scuola materna “Mater Misericordiae” guidata sin dal 1955 dalle Suore di Nostra Signora della Misericordia di Savona che a partire da settembre cederanno ufficialmente la gestione dell’istituto al consorzio di cooperative sociali “Scuole per crescere” di Firenze. Spiega suor Clotilde, direttrice dal 2011, è arrivato il momento per le consorelle – oltre alla madre superiora ci sono anche suor  Annunziata e suor Mary Grace – di lasciare ad altri la conduzione dell’istituto. Anche se tuttavia le tre religiose non abbandoneranno l’asilo di via Pisacane, restando a disposizione dei nuovi gestori e proseguendo l’attività di catechesi e di visita agli ammalati. “Abbiamo raggiunto un’età – spiega suor Clotilde – che non ci consente di poterci ancora occupare di questo impegno così grande. Inoltre nella nostra congregazione non ci sono consorelle più giovani che possano sostituirci. Per questo la madre provinciale si è rivolta alla Fism (Federazione Italiana Scuole Materne) che ha provveduto alla nostra richiesta fornendo un elenco di cooperative che da tempo collaborano con congregazioni e parrocchie. La scelta è ricaduta su un soggetto che ha grande esperienza in questo ambito e che manterrà lo spirito di educazione cattolica che ci ha sempre contraddistinto oltre che i posti di lavoro delle sette dipendenti. Il nostro istituto ha una grande tradizione a Rosignano, credo che abbiamo lasciato un bel ricordo".  (La Nazione 19 gennaio 2017)

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