La fabbrica

Panorama da est   (Foto Paolo Pagnini)

                                                      Il Parco Industriale
 Solvay è presente a Rosignano dal 1912, quando venne firmato il contratto d’acquisto relativo all’area designata per la costruzione del primo nucleo della fabbrica.
Oggi si estende all'incirca per 2400 m. in direzione est-ovest e 1200 m. in direzione nord-sud, occupando un'area effettiva di circa 140 ha.
Lo stabilimento di Rosignano, ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio Parco Industriale che conta complessivamente circa 650 addetti diretti e circa 400 addetti di imprese fornitrici di beni e servizi (per un totale di oltre 1.000 persone. 1500 con S.Carlo e Ponteginori), e mette a disposizione dei propri clienti utilities, competenze tecniche, servizi e infrastrutture.
Fanno parte del Parco industriale le seguenti Società:
- Solvay Chimica Italia S.p.A
Società per Azioni controllata al 100% da Solvay S.A., holding del Gruppo Solvay.
Produce carbonato di sodio e derivati, prodotti dorati e derivati, perossidati; svolge attività di
Ricerca nel settore dell’Elettrolisi; gestisce servizi tecnici e amministrativi. Nei cantieri di Ponteginori e San Carlo cura rispettivamente l’estrazione del salgemma e della pietra calcarea.
- Solval S.p.A.
Solvay Valorizzazione Alcali, una Società per Azioni, controllata al 100% da Solvay SA., che raggruppa le attività di recupero dei residui sadici derivanti dalla depurazione dei fumi industriali con tecnologia NEUTREC.
- Ineos Polyolefins
100% da tale gruppo, si occupa della produzione di Polietilene Alta Densità e dell’attività di Ricerca nel settore delle Poliolefine (che a Rosignano si svolge nell’unità di ricerca denominata FEX).
- Officina 2000 S.r.l.
Società nata nel settembre 2000 dalla Joint Venture tra Solvay e OMP (Officine Meccaniche di Precisione), si occupa della manutenzione degli impianti, di progettazione e realizzazione nel settore della meccanica e degli apparati per la macinazione del bicarbonato.
- Rosen S.p.A.
Fa parte del Gruppo internazionale Electrabel/Suez; gestisce la Centrale Turbogas, basata sui sistema a cogenerazione ad alto rendimento, che è entrata in funzione nel settembre 1997 con una potenza elettrica di 356 MW e una produzione nominale di vapore di 410 t/h, utilizzato nei processi dello stabilimento Solvay.
- Roselectra S.p.A.
Fa parte della joint venture AceaElectrabel fra la stessa Electrabel e Acea di Roma; gestisce la nuova Turbogas da 400 MW. La centrale, oltre a garantire allo stabilimento l’energia elettrica, fornisce la rete nazionale dando così un contributo alla domanda crescente di energia elettrica e portando ripercussioni economiche positive a livello locale.
Nel Parco industriale di Rosignano le attività produttive di Solvay e Innovene sono affiancate da un’intensa attività di ricerca, allo scopo di mantenere ai massimi livelli il grado di innovazione e competitività della tecnologia e dei prodotti, nonché di garantire livelli crescenti di compatibilità ambientale. Tra le diverse attività produttive, condotte nell’ambito dello stabilimento esistono delle forti interazioni: spesso il prodotto finito di una di esse costituisce la materia prima di un’altra. Questo rende il Parco Industriale di Rosignano un complesso a forte integrazione tecnica ed economica, per cui la presenza di ogni attività produttiva è funzionale al corretto ed economico funzionamento dell’attività dell’intero stabilimento.

                     2016 Solvay investe a Rosignano 115 milioni
Un piano, tra investimenti diretti, indiretti ed agevolazioni minsteriali, che vale 223 milioni di euro.  La Regione Toscana, il Ministero per lo sviluppo economico e il Gruppo Solvay hanno firmato  a Roma, presso il Mise, un protocollo di intesa che sancisce la permanenza della multinazionale a Rosignano e dà il via a investimenti per 115 milioni di euro, aprendo le porte del parco industriale ad altre imprese.

Solvay investirà 75 milioni di euro per rinnovare i propri impianti, 40 milioni saranno investiti nell'area da Siad spa, il gruppo italiano che produce gas tencici, mentre le agevolazioni pubbliche concesse alla Solvay da parte del Mise e della Regione ammonteranno a 108 milioni di euro (10,8 all'anno) da qui al 2026.

Il valore delle firme poste sul Protocollo dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, dal sottosegretario allo sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, e dall'amministratore delegato di Solvay Group, Jean Pierre Clamadieu, è quindi di 223 milioni di euro, tra investimenti e aiuti di Stato.

"Questa operazione alla quale abbiamo lavorato a lungo, concordemente e direi con efficacia – spiega il presidente Enrico Rossi – ci permette di cogliere tre obiettivi strategici: fare in modo che Solvay resti a Rosignano scongiurando il pericolo di delocalizzazione della produzione; mantenere i livelli occupazionali e continuare a dare lavoro ad almeno 1.500 addetti; pensare addirittura ad una crescita occupazionale e produttiva, favorendo l'insediamento di nuove imprese in questo polo produttivo".

"Direi - aggiunge Rossi - che siamo di fronte ad una delle operazioni più riuscite del nostro programma di rilancio della nostra costa. Abbiamo scongiurato una crisi generale del parco industriale di Rosignano, visto che dalla presenza della Solvay dipendono anche le attività di Ineos, Inovyn e dell'indotto".

Con il Protocollo il Gruppo Solvay si impegna a realizzare tre progetti energetico ambientali. Circa 40 milioni di euro verranno investiti per rifare la obsoleta centrale a cogenerazione Rosen con l'acquisto di una nuova turbina e il rifacimento impiantistico che aumenterà il rendimento della centrale destinata a produrre energia elettrica sufficiente ad alimentare l'intero polo industriale, e ne migliorerà l'impatto ambientale grazie al minor consumo di gas e ad una riduzione dell'anidride carbonica emessa pari a 540.000 tonnellate l'anno.

Richiederanno invece investimenti rispettivamente per 12 e 2,7 milioni di euro il cosiddetto "Progetto salina", ovvero la costruzione del nuovo impianto di trattamento degli effluenti liquidi, e la realizzazione di una nuova torre di raffreddamento.

Grazie a "Salina" sarà possibile abbattere il tenore di ammoniaca e i metalli pesanti emessi dalla sodiera, oltre a ridurre i consumi di vapore, sale e acqua dolce. La nuova torre di raffreddamento dell'acqua dolce sostituirà quella ormai obsoleta costruita negli anni Cinquanta, garantirà un minore impatto visivo, ridurrà il consumo di energia elettrica fino al 10% e consentirà all'impianto di consumare 470 tonnellate di vapore in meno all'anno.

Altri 20 milioni di euro Solvay li destinerà a realizzare due nuove linee per la produzione di acqua ossigenata purissima, destinata al mercato dell'elettronica. Andranno ad affiancarsi alle due linee già annunciate nell'estate scorsa.

"L'Accordo sottoscritto al Mise - ha spiegato il sindaco di Rosignano Alessandro Franchi - è importante soprattutto per due ragioni: perché consente di dare stabilità alla presenza dell'industria sul nostro territorio scongiurando l'eventualità di una crisi, e perché crea le condizioni per attrarre investimenti, quindi dà una nuova prospettiva all'occupazione e accresce la competitività". "Con la scadenza degli incentivi energetici nel 2017 - ha aggiunto Franchi - correvamo il rischio che il parco industriale di Rosignano perdesse competitività e si andasse verso la progressiva deindustrializzazione. Perciò il Mise, la Regione e il Comune hanno lavorato per dare continuità nei prossimi anni alla presenza dell'industria sul territorio, ma anche per creare le condizioni per l'insediamento di nuove imprese: con il bando di Invitalia

sono disponibili 10 milioni di inves timenti per realtà che vorranno lavorare nell'area, cui si aggiungono gli altri 10 milioni di investimento della Regione" (Il Tirreno 1 dicembre 2016)

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