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                                                                            Restauri infiniti 
			La documentazione fotografica (originale) più antica rinvenuta del 
			castello di Rosignano Marittimo risale al 1880 ca. quando l’orologio 
			era sempre collocato sul campanile della chiesetta;  
			- nel 1884 viene proposta la collocazione di un nuovo orologio 
			pubblico sul tetto della casa comunale, di esso rimane la 
			documentazione nell’Archivio Storico comprendente il carteggio tra 
			il Comune e la fabbrica fornitrice, i lavori di collocazione ed il 
			disegno del nuovo orologio.  
			- Nel 1908 vengono restaurati tutti gli infissi ed effettuate delle 
			modifiche interne come per esempio la demolizione di un caminetto.
			 
			- Nel 1915, con Delibera di Giunta Municipale del 4 aprile, viene 
			deciso di eseguire il nuovo intonaco e coloritura della facciata 
			comunale a seconda della perizia dell’Ing. Comunale Guerrini, dando 
			il lavoro al Sig. Monti Giulio; le cattive condizioni della facciata 
			sono facilmente riscontrabili in una foto del 1928. 
			- Nel 1932 con Delibera del 5 novembre 1932 decidono di fare un 
			restauro straordinario della Casa Comunale restaurando il tetto ed i 
			pavimenti. 
			- Nel 1933 con Delibera del 6 giugno si decide di intervenire 
			nuovamente sul muro effettuando il consolidamento ormai inclinato a 
			minaccioso, riportando anche la decorazione esterna alla forma 
			antica […]. Le opere murarie furono eseguite in economia (questa 
			spiega l’assoluta mancanza di relazioni e progetti allegati alle 
			deliberazioni) ed affidate dall’Ingegnere Comunale Guerrini ai 
			muratori locali Serredi Serredo, Brogi Ezio e Fignani Giulio. Fu 
			deciso di decorare il tetto con una merlatura prendendo spunto da 
			due merli antichi di forma ghibellina, ma alla fine il lavoro 
			risultò difforme, un muratore realizzò una serie di merli ghibellini 
			ed un altro una serie guelfa.  
			- Il 14 ottobre 1933 fu deliberato di sostituire anche il 
			vecchio orologio pubblico e per la messa a dimora del nuovo fu 
			edificata una torretta. Tale ristrutturazione si completò alla fine 
			del ’35. Dopo la Seconda Guerra Mondiale 
            il castello pur in condizioni di forte degrado ha costituito un 
            alloggio sicuro per tante famiglie assistite dall'Amministrazione 
            Comunale.  I danni di guerra da sanare sono elencati in 
				una relazione dell’ Ingegnere Comunale Alberto Michetti 
				(1915-1973) del 28 
				dicembre 1945 e nella suppletiva del 25 maggio 1946. I recenti 
			interventi di restauro hanno coinvolto la parte a levante del 
			castello, mentre la ex Mensa Arcivescovile rimane da allora 
			invariata pur essendo stata restaurata a seguito dei gravi danni 
			subiti dal  bombardamento del luglio 1944. Dopo il 1975 è stato impostato un graduale programma di 
            recupero, trasferendo i residenti in alloggi più idonei e iniziando 
            la ristrutturazione dei vari palazzi accorpati che lo costituiscono. 
            Il Palazzo Vestrini lato mare, 
            sede dell’Archivio Storico,
                il Palazzo Marini lato monte, sede di una galleria di arte contemporanea e della sala 
            dedicata allo scultore R. Filidei ed altra per il poeta anarchico Pietro Gori, ed infine
                il 
            Palazzo Bombardieri all'interno, adibito a Museo Archeologico. 
            Tutt'ora in corso il recupero della Fattoria Arcivescovile, dove 
			dovrebbe essere trasferita una parte dell'attività amministrativa 
			con la Sala 
			Consiliare e gli uffici più rappresentativi. Un lavoro lungo e 
			oneroso che ha consentito di dare nuova vita ad ambienti storici e 
			l'allestimento al suo interno di importanti strutture culturali. E' 
			inoltre prevista un'ala a foresteria. 
			L'inaugurazione della Fattoria Arcivescovile è avvenuta il 27 
			settembre 2008 (vedi)
 
            
                     1902 - Gara di asta per la 
			sistemazione della piazza del castello.
			 
			La gara era tenuta con il 
			sistema della candela vergine ovvero: su di una stecca in 
			legno appositamente bucherellata si allineavano in piedi diverse 
			candele e partendo dal prezzo della base d’asta si iniziava 
			l’accensione una dopo l'altra, di solito tre. Se nell'ardere di una 
			delle candele si sono avute offerte, si accenderà la successiva fino 
			a quando vi saranno offerte. Soltanto quando una candela si sarà 
			consumata naturalmente senza che vi siano state offerte, si 
			procederà all'aggiudicazione in favore dell'ultimo miglior 
			offerente. Nell'ipotesi che le prime tre candele si siano consumate 
			senza offerte, l'asta viene dichiarata deserta e rinviata ad altra 
			data. La candela poteva essere sostituita con fiammiferi per 
			accelerare i tempi. 
			 
			  
			  
			
			 
            
            1904 - Gara di asta per la costruzione di 
			fogne, per la riparazione del lastricato di via Lunga e sistemazione 
			dello scivolo del castello. 
			
			
			 
            
            1904 - Certificato di 
			ultimazione lavori di cui sopra da parte della ditta di Pilade 
			Serredi. 
			Comune di Rosignano M.o 
			Certificato di ultimazione di lavori. 
			In questo giorno 16 del mese di giugno 1904, sono ultimati i lavori 
			di costruzione di fogna in via del Castello e lastricatura del II° 
			tratto della Via Lunga accollati al Sig. Pilade Serredi e da oggi 
			s'intende debba decorrere il periodo di mantenimento firmato in 
			contratto. L'ing. Comunale Guerrini. 
			
			
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