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         L'epoca della costruzione 
      di questi mulini non è nota. Per certo, quello di Cima esisteva già fin 
      dal 1795 mentre il mulinetto di Mezzo 
      presenta un'architettura riconducibile al periodo ottocentesco e si mostra 
      del tutto simile alla "ripresa" del mulino di Bucafonda. I due opifici 
      sono rappresentati nella mappa catastale del 1823. Nel 1876 gli impianti 
      erano censiti fra le proprietà della famiglia Spinelli che, nel 1925, li 
      vendeva a Carlo Tabet; tuttavia, già dal 
      1911 risultavano smantellati ed in rovina. La mappa del N.C.T. (1939) 
      individua l'ex-mulino di Cima alla particella 121 del
      Fg. 10 di Rosignano Marittimo, mentre il 
      mulinetto di Mezzo è rappresentato come 
      rudere all'interno della particella 244. 
      
       
       (Da: "Strade di pietra, vie d'acqua e di vento" di Giuseppe Milanesi e  
      Roberto Branchetti)  |