Gabbro oggi
 
L'edicola sul sentiero che scende alla fonte di Ricaldo. Edicola presso la casa del podere 'Concezione', lungo l'antica strada di Poggio D'Arco Tabernacolo di Poggio D'Arco. Crocifisso lungo la strada dei Campi Chiusi che porta a Villa Poggio Piano. Crocifisso lungo la strada del Ristoro che collegava Gabbro con Castelnuovo in località La Villa Crocifisso lungo la via di Popogna. Epigrafe A RICORDO DEL LUOGO DOVE SORGEVA L'ANTICHISSIMA PIEVE DI CAMAIANO IL COMITATO PROMOTORE DEL PARCO CULTURALE DI CAMAIANO QUESTA CROCE PONEVA IL DI 1 MAGGIO 2017. Benedizione a cura del Diacono Carlo Vivaldi delegato del Vescovo Giusti.
Segni religiosi minori

 Foto 1 - L'origine di questo tabernacolo, posto lungo la strada che dal paese conduceva ai lavatoi pubblici, è sicuramente anteriore al 1682, in quell'anno, infatti, la Comunità del Gabbro deliberava uno "stanziamento di scudi 6 per far riparare una marginetta o cappellina sulla strada maestra del poggio Rigoncelli, cioè via di Ricaldo e via del Carrione e dipingere di nuovo l'immagine della Madonna, di san Michele e di sant'Antonio abate" (Palomba et al.1996) L'immagine sacra originale è oggi perduta e sostituita da una pittura su tegola in cotto. (In basso)
Foto 2 - Ristrutturata di recente dagli attuali proprietari, l'edicola è ubicata sul retro della casa e per questo non è visibile dalla strada. Non si hanno notizie sulla sua origine, il fabbricato che la ospita è rappresentato nella mappa del Catasto Toscano (1823).
Foto 5 - Sul piedistallo in pietra sono incise le lettre VMF. La croce in ferro è stata posta nel 1929, probabilmente in sostituzione dell'originale di legno, come riporta un'incisione sulla muratura.
Foto 7 - Il primo maggio 2017 è stato inaugurato e benedetto un nuovo crocifisso a ricordo dell'antica pieve di Camaiano. L'evento, promosso dal "Comitato per il Parco culturale di Camaiano", si è svolto al ponte romano, nella campagna collinare fra Castelnuovo della Misericordia e Gabbro. Riprendendo un'usanza introdotta dal Concilio Tridentino, quella di porre una croce dove sorgeva una chiesa rovinata e profanata, i componenti del Comitato ne hanno eretta una nel luogo dove si leggono ancora le tracce dell'antichissima pieve di Camaiano. Chiesa battesimale dedicata a S. Gerusalemme e a San Giovanni Battista, attestata per la prima volta in un documento del 958, ma con origini, sembra, paleocristiane.
L'antichissima pieve di Camaiano sorgeva sul fianco occidentale di una dolce collina posta fra i botri Sanguigna e Riardo. I due corsi d”acqua delimitavano un territorio di circa 80 ettari a forma di scudo, di proprietà della chiesa battesimale, che dalla Serra di Camaiano (individuabile presso l’odierno Podere Nuovo) andava a chiudersi al Puntone, luogo dove i due botri si congiungono poco prima del Chiappino. La chiesa si affacciava sulla via di Popogna, che da Vada giungeva a Porto Pisano (S. Stefano ai Lupi - Livorno). Questo antico tracciato - oggi riscoperto nell’ambito dei progetti “Ippovie del Mediterraneo” e “Occhi sulle Colline” rispettivamente come “Ippovia secondaria” e “Sentiero 199” (o Strada del Mille) - è riportato sulle carte del catasto moderno come “Strada vicinale vecchia del Gabbro”. 
Riferimenti storici
Dedicata a S. Gerusalemme e S. Giovanni Battista, la pieve battesimale di Camaiano è documentata per la prima volta nel 958, ma le sue origini vengono fatte risalire ad un periodo antecedente la dominazione longobarda. Nel secolo IX la pieve era compresa all'interno della curtis di Camaiano, di proprietà dell'Arcivescovo di Pisa. Con la crisi demografica del Trecento il grande edificio religioso entrò in una fase di decadenza, culminata con l’abbandono (secoli XV e XVI) ed il trasferimento del titolo di pievania alla vicina chiesa di S. Michele del Gabbro (fine del ‘500). Le visite pastorali di quegli anni ci descrivono il declino dell’antica chiesa madre, posta in luogo isolato e ormai distante dagli insediamenti principali: nel 1484 l’edificio era invaso dai rovi e risultava in parte distrutto, nel 1557 mancava del tetto, nel 1569 seppur scoperchiato aveva ancora i muri perimetrali ed il fonte battesimale, nel 1575 si decideva di murare le porte per impedire agli animali di entrarvi, nel 1597, ormai circondato dal bosco, aveva alcune pareti cadute a terra ed il suo restauro era giudicato antieconomico. Oggi il nome Camaiano è stato attribuito a un parco culturale di recente istituzione (Parco Culturale di Camaiano).  

 

 

 

 

 

 

 

 La pieve oggi non esiste più, le sue pietre squadrate furono infatti riutilizzate per edificare le case che la Pia Casa della Misericordia andava costruendo nei poderi della zona; tuttavia il sito dove essa sorgeva è stato individuato con precisione grazie all'abbonante presenza di detriti sparsi sul terreno (Fig. a sx). Su un'area di quasi mezzo ettaro, posta alla quota di circa 85 m s.l.m, le lavorazioni agricole portano sistematicamente in superficie resti di ceramica (Fig. a dx), ardesia e frammenti di ossa umane che confermerebbero l’esistenza di un antico cimitero annesso alla pieve.  (Da: "SITI MEDIEVALI DEL TERRITORIO LIVORNESE" di Roberto Branchetti, Luciano Cauli, Alessandro Cìampalini, Romano Galoppini, Franco Sammartino, RobertoTessari, Luigi Viresini) scaricabile dal sito.

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