Gabbro oggi

 

                         Guai collettivi, individuali ed eventi da ricordare

Anche il Gabbro, nell'arco degli ultimi 63 anni, ha passato, come tutti i paesi, disavventure collettive e individuali.

Nel 1919-20 una malattia infettiva chiamata «la spagnola» si propagò tra gli abitanti provocando ben 67 morti distruggendo addirittura due intere famiglie. Per far fronte a questa calamità, fu allestito un ospedale provvisorio presso la villa Mirabella (oggi chiamata «il palazzo»), dove prestavano la loro opera, come infermieri, molti volontari del paese alle dipendenze del Capitano Medico Prof. Bicchierai e di una crocerossina appositamente inviati sul posto.

Dopo il 1916 furono ricoverati in manicomio tre paesani.

Tre persone furono morsicate da vipere, ma il veleno, fortunatamente, non fu per loro mortale.

Vi furono pure dei terremoti che provocarono molto spavento tra la popolazione. I più forti furono nel 1922 e nel 1950.

Quest' ultimo provocò anche lesioni a molte case che, prima di essere riparate, dovettero essere protette con grossi puntelli.

Nell' inverno del 1928 si ebbe un freddo eccezionale con abbondanti nevicate e nel 1938 nevicò il 21 aprile imbiancando colline e paese.

Negli anni 1974, 1977, 1978 e 1979 si ebbero incendi di boschi che prima di essere domati impegnarono molto i pompieri di Livorno e volontari del paese.

Col primo incendio bruciò una parte della pineta che si trova dietro il poggio, col secondo bruciò una parte della pineta di Poggio d'Arco, col terzo bruciò una parte della pineta nei pressi del campo sportivo sulla via livornese e infine con l'ultimo, che fu il più spaventoso, andò distrutto il bosco e le piante dei poggetti, con pericolo per le abitazioni della zona.

Tra i vari lutti che colpirono singole famiglie, sono da menzionare:

Nel 1923 morì Sandrino Marconi, annegato in un pozzo vicino a Orciano, dove si era recato a prendere polli.

Nel 1928 morì Consalvo Filippi, schiacciato da un cumulo di pietre mentre scavava del gabriccio nella cava, nei pressi del ponte di Tredicino.

Nel 1944 morì Clementina Marconi, schiacciata in paese da un autocarro americano.

Nel 1945 morì il giovane Lando Grassi, nei pressi della località Aiuccia, schiacciato dal trattore che si era capovolto.

Nel 1956 morì Pietro Chiesa, caduto dalla motocicletta nella piana di Popogna mentre tornava a casa da Livorno dove lavorava.

Nel 1975 morì Amino Carmignani, travolto da una auto in località Malavolta, mentre di notte tornava alla propria casa.

Nel 1973 morì il giovane Mario Collecchi, caduto dalla bicicletta, nella discesa della Malavolta.

Nel 1977 morì il giovane Luciano Vernaccini in un incidente automobilistico in località Solvay.

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