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                        I castelli rappresentano la maglia 
      dell'insediamento rurale medievale. Nati come strutture fortificate 
      d'altura del potere statale, i castelli si svilupparono soprattutto nel X 
      - XI secolo, molto spesso su preesistenti villaggi di capanne. Gran parte 
      dei numerosi castelli esistiti nel territorio Livornese sono oggi 
      scomparsi, di alcuni rimangono poveri resti nascosti nella boscaglia, 
      altri costituiscono i centri storici dei paesi più antichi del Comune. 
                          
                          (Da: "I segni storici del paesaggio rurale" di Roberto 
                          Branchetti) 
						
                      
                      
                        Il possedimento di 
                Camaiano agli inizi del '500 appariva articolato in tre 
                possessioni, unite a livello amministrativo sotto l'unica 
                gestione della Fattoria di Castelnuovo (che proprio in quegli 
                anni venne impiantata all'interno del Palazzo della 
                Misericordia), ma distinte in riferimento alle tre diverse 
                comunità rurali all'interno delle quali i terreni erano ubicati. Si 
                aveva così il «tenimento di Castelnuovo» che era il più grande 
                per estensione ed il più importante in quanto comprendeva il 
                centro abitato più cospicuo della zona; entro i suoi confini 
                sorgeva anche il luogo di raccolta dei prodotti e dei censi, 
                nonché di residenza dei Governatori della Pia Casa durante le 
                loro visite alle tenuta. Dopo esso, in ordine di grandezza, 
                veniva il «tenimento di Gabbro», anch'esso comprendente un 
                villaggio e i resti di due antiche fortificazioni (Contrino e 
                Torricchi): si trattava, tuttavia, in maggior parte di pascoli, 
                prati e macchie, mentre i coltivi entro i confini della comunità 
                non erano molto estesi. 
                          
                          (Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado 
      pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X-XIX ) " di 
      Alessandra Potenti). 
						
                      
                       
                        
						A meridione di Villa Mirabella (Gabbro) si sviluppa un 
						rilievo di forma allungata con due alture distanti fra 
						loro circa 200 m. Quella più a Nord ospita la “Casina 
						del Poggetto” ed è conosciuta localmente come Poggio del 
						Pievano (193 m s.l.m.), in memoria della chiesa di San 
						Michele che anticamente vi sorgeva; mentre l’altura più 
						a Sud, nota come “I Carrai-Poggettone” (175 m s.l.m.), è 
						oggi coperta dal bosco e sul pianoro sommitale un tempo 
						sorgeva il castello di Contrino. La mappa d”impianto del 
						catasto moderno (1939) rappresenta la zona con il 
						toponimo Castellaccio. 
						 
						Riferimenti storici - “Contrino corrisponde all'antica 
						“villa ” Canturina menzionata in un documento del 7 
						dicembre 958 con chiesa dedicata a San Michele” 
						Questa chiesa compare negli elenchi delle Rationes 
						Decimarun del XIII secolo, dove sono riportati gli edifici 
						religiosi dipendenti dalla pieve di Camaiano ed ancora 
						nel 1371 pagava la decima a detta pieve. Nel 1461 la 
						chiesa rimaneva in luogo isolato “in quanto gli abitanti 
						erano andati ad abitare al Gabbro, una località poco 
						distante. Tuttavia, in occasione delle visite pastorali 
						nel 1485 e del 1537, la suddetta chiesa era descritta in 
						buone condizioni, “vi era l 'acqua per il battesimo e il 
						sacramento dell'Eucarestia”. Dopo questa data le 
						strutture architettoniche della chiesa cominciarono a 
						deteriorarsi e gli abitanti del posto, dato il loro 
						stato di indigenza causato da un’incursione piratesca 
						(1564) che aveva preso come schiavi la quasi totalità 
						degli uomini validi, non poterono sovvenzionare i 
						restauri. Nonostante i muri dell'edificio religioso 
						minacciassero rovina, alla fine del XVI secolo le fu 
						attribuito il titolo di pieve, che in precedenza era 
						appartenuto alla vicina chiesa di Camaiano, ormai 
						decaduta. Nel 1624 la chiesa di San Michele di Contrino 
						fu abbandonata e i divini uffici vennero celebrati 
						nell'oratorio della compagnia della B.V. Maria eretto 
						nel paese del Gabbro. Con la costruzione della nuova 
						chiesa di S. Michele Arcangelo in prossimità del paese 
						(ultimata nel 1761), l”antica chiesa parrocchiale 
						situata al Poggio, fu adibita a stanza mortuaria ed il 
						terreno adiacente a camposanto a sterro; il tutto appare 
						rappresentato in una pianta del 1783. Nel 1824 il corpo 
						di fabbrica in oggetto risultava utilizzato come tinaia. 
						Oggi al suo posto sorge una casa d’abitazione (Casina 
						del Poggetto). Per quanto riguarda il castello questo è 
						menzionato, come ricordato in precedenza, nella 
						concessione di terre poste in Camaiano che l’arcivescovo 
						di Pisa aveva fatto a Bonifazio Novello, conte di 
						Donoratico, il 13 giugno 1330. In una successiva 
						concessione (1456), ancora un appezzamento di terreno 
						era descritto “sul poggio del castello di Contrino e 
						confinava con lo stesso castello e con una vecchia via”, 
						verosimilmente l’antica strada pubblica di origine 
						romana (Via di Popogna) che aggirava il poggio sul fianco 
						di levante.   (Da: 
						"SITI 
						MEDIEVALI DEL TERRITORIO LIVORNESE" di Roberto 
						Branchetti, Luciano Cauli, Alessandro Cìampalini, Romano 
						Galoppini, Franco Sammartino, RobertoTessari, Luigi 
						Viresini) 
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