Un oste di campagna
Romolo Monti

Per quel senso indefinibile che sta fra la modestia ed il pudore, mai volli mettermi in mostra; in queste pagine ho creduto bene far uso delle tante conversazioni dirette avute, e fingere di essere interrogato da un amico immaginario, illuso che in tal modo venga fuori meglio quello che fui e che sono, e da ciò venire ritenuto, o meno, elemento idoneo a cui attingere pratiche nozioni di vita trascorsa, in specie per la gioventù nostra. Breve è l’epilogo; ho raggiunto la vecchiaia e con essa un moderato benessere; partecipo tuttora alle gioie naturali ed artistiche, perciò finché il cuore batte, esalterò Iddio che tanto mi sovviene nell’anima e nel corpo.

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