Mezzadria

In un mondo come quello rurale, attraversato da grandi cambiamenti, tra gli anni '60 e '70 si esauriva definitivamente, tra le altre cose, il modello socio-economico che aveva contrassegnato per secoli alcune importanti regioni italiane e la Toscana in primo luogo: quello della mezzadria e della fattoria suddivisa in poderi. I provvedimenti legislativi in materia di contratti agrari del 1964 (con il divieto di stipulare nuovi contratti mezzadrili), del 1971 e del 1982 sancirono il superamento della mezzadria nel suo complesso. Lo sgretolarsi dell'universo mezzadrile con le sue arretratezze di stampo medievale, ha provocato effetti diversi, sui quali storici e sociologi stanno ancora interrogandosi: un certo numero di mezzadri sono riusciti a diventare affittuari e/o proprietari delle terre su cui erano insediati; molti altri si sono spostati cambiando mestiere; taluni hanno messo a frutto nel settore artigianale o industriale un senso di imprenditorialità e di autonomia produttiva maturato attraverso la conduzione dei poderi e mai completamente sopito, andando ad alimentare in altri settori il panorama delle imprese su base familiare. “Si ha l'impressione - scriveva lo storico dei contratti agrari Giorgio Giorgetti all'inizio degli anni '70 - che una evoluzione millenaria stia per avvicinarsi alla propria conclusione”. Intanto si esauriva anche nella provincia di Livorno la parabola di quelle lotte contadine che Elvio Collu descrive in questo volume e che nel dopoguerra avevano rappresentato un capitolo significativo della storia sociale e politica di questa parte della Toscana come di altre zone del Paese.  Rossano Pazzagli

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