Quarant’anni “in direzione ostinata e contraria”

Cronologico degli scritti di Maurizio Marchi, dagli anni ’70 ad oggi

Avevo 18/19 anni quando – nel 1966-67 – cercavo di far leggere ai miei compagni scout i libri di Don Milani e addirittura il Libretto rosso di Mao Tse Tung. Di Don Lorenzo Milani ricordo “L’obbedienza non è più una virtù” sull’obiezione di coscienza al militare e alle guerre e “Lettera ad una professoressa”, sul carattere selettivo e di classe della scuola italiana. Anche “La forza di amare” di Martin Luther King fu un libro fondamentale per la mia formazione giovanile. Ma non solo le letture: l’ambiente scout – al netto del bieco scimmiottamento militaristico (le divise) – mi insegnò molto, soprattutto il servizio al prossimo. Presi molto sul serio quell’insegnamento, che è rimasto il mio filo conduttore, anche lasciando ben presto quell’ambiente e la religione cattolica. Dopo il servizio militare, mi misi a studiare il marxismo (e non solo) all’Università, con Nicola Badaloni ed altri professori. “Nascita e avvento del fascismo” , il monumentale testo di Gaetano Salvemini , ed altre letture di sociologia e storia dettero una forma più strutturata alla mia cultura, fino ad allora frammentata. Entrai in DP alla fondazione, nel 1978, anche sull’onda delle lotte anti-nucleari e quelle per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per “lavorare meno, lavorare tutti, vivere meglio”. Da quel momento comincia un’archiviazione sistematica dei documenti e dei miei scritti. Qui ne riporto una parte.

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