La pineta Marradi

12 febbraio 1963 - La fontana in pineta gelata come una torta nuziale 

          1956 - La pineta di Marradi - Lettera aperta al sig. Sindaco
Bisogna che Lei signor Sindaco ne convenga con me. L'Amministrazione Comunale da Lei presieduta, in concerto con l'Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, almeno fino ad oggi ha sempre messo il suo massimo impegno per togliere alla nostra pineta, quel suo carattere di maestà e solennità per il quale il Cantore di Castiglioncello, il Marradi l'ha resa con i suoi versi immortale. Il suo Viale è oggi ridotto ad una pista di autoveicoli, reso pericoloso per quanti passeggiano, maleodorante per i gas di combustione. La fiera di agosto di cui l'Amministrazione si picca volendo mantenere inamovibile la data, nonostante il parere contrario della popolazione è in aperto contrasto con la lotta contro i rumori e il dispregio per le caratteristiche del luogo creato dai nostri padri per la quiete e la tranquillità del corpo e dello spirito. Mi perdoni la disgressione torno subito sull'argomento. Dopo una lunghissima attesa finalmente il viale della pineta ha avuto un suo quarto d'illuminazione... e di disillusione della popolazione che ha visto la "Montagna partorire un topolino". Non solo a me, ma anche a molti altri sembra che per ispirarsi all'estetica di una illuminazione in pineta non ci si dovesse basare su quella del lungomare della Solvay o di Caletta, ma che bastasse avere presente la definizione che lo stesso Marradi da: ...la gran selva dei pini il grande viale - che sull'estatica anima pacata - si inarca austero come la navata - d'una selvaggia immensa cattedrale. Chi è compreso della grandiosità: della navata altissima romita - piena del sacro cantico del mare... non può non trovare che sono meschini quegli 8-9 lampioncini (anche se dovranno aumentare di numero) che giocano a nascondino fra secolari pini del Viale. Manca ogni concetto di grandezza e la stessa loro foggia modernizzante è in contrasto con "...la gran selva centenne". Che ne pensa Lei signor Sindaco? Non ritiene forse che un'illuminazione centrale del Viale, mentre tutto il resto della pineta avrebbe dovuto rimanere all'oscuro o essere leggermente illuminato da luci colorate, usufruendo dei riflettori di proprietà della Azienda Autonoma, non avrebbe reso un contrasto molto di suggestivo? E ora cosa fare? Purtroppo cosa fatta capo ha! Questo però dovrebbe persuadere Lei signor Sindaco, nell'ipotesi favorevole che Lei continui ad amministrare il nostro comune, che non si può più usare lo stesso metro per Castiglioncello  come per le altre frazioni. Castiglioncello come stazione turistica richiede, da chi è proposto ad amministrarla tutta una passione speciale, un senso estetico, un'intuizione e una sensibilità più che data dallo studio, innata in chi veramente sente il turismo. Nella certezza che Lei signor Sindaco condivida pienamente il mio modo di vedere e di pensare (sull'argomento turistico, si intende), La saluto. Luigi Pancaldi
(Lettera a Il Tirreno 4/1/1956)

Castiglioncello - La pineta