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      Ricavato nella bottega di maniscalco
                            della famiglia Balzini, dove Olinto, 
				classe 1897, ferrava i cavalli dal 1930, oggi c'è un piccolo 
				ristorante, ma senza rinunciare ai ricordi di quegli anni, 
				quando l'attività di 
                mascalcia era il quotidiano 
				lavoro comprendente tutta la gamma di metodiche e di materiali 
				concernenti la cura del piede del cavallo, non solo nella 
				applicazione, all’orlo plantare dello zoccolo, di una spessa 
				lamina ricavata da una barra diritta di ferro piatto e sagomata 
				con forgia e incudine, ma che assumeva caratteristiche e 
				connotazioni diverse a seconda del tipo di lavoro più o meno 
				pesante, che il cavallo 
				doveva svolgere. Quando Roma conquistò la Gallia e quindi i 
				Celti, con la lunga campagna di Giulio Cesare tra il 58 e il 50 
				a.C., tra l’altro, si appropriò di questa particolare tecnica, 
				migliorata poi dai Romani stessi. L’attività di mascalcia in 
				sostanza comprende anche oggi tutte le cure che mirano ad una 
				buona conservazione 
				degli zoccoli del cavallo sia esso atleta o semplicemente 
				adibito ad attività agrituristiche. La ferratura, momento 
				saliente dell’attività del maniscalco, può essere fatta “a 
				caldo”, se il ferro viene tenuto rovente sopra l’unghia per 
				qualche minuto, oppure “a freddo”, previo pareggiamento 
				dell’orlo dell’unghia con appositi strumenti taglienti. Una 
				ferratura eseguita con professionalità 
				permette un bilanciamento migliore del cavallo sugli arti 
				anteriori e posteriori e consente di preservare lo zoccolo 
				specialmente nei casi in cui l’animale svolga la propria 
				attività su terreni duri e accidentati. Negli anni sessanta 
				l’attività passò in mano al figlio di Olinto, Marino Balzini, 
				che però non volle seguire la professione paterna, e continuò a 
				lavorare, nello stesso fondo, solo come fabbro. Nel 2001, una 
				nuova generazione di Balzini, Vinicio, classe 1958, e Paolo, 
				classe 1963, con la passione per la Buona Cucina che coinvolgeva 
				equamente anche le loro rispettive mogli, iniziarono i lavori di 
				ristrutturazione del fondo di famiglia, per trasformarlo in un 
				Ristorante. Con grande entusiasmo affrontarono i lavori e in 
				gran parte se li fecero da se, sacrificando molto tempo e 
				riposo, dato che avevano anche altre attività lavorative. Il 25 
				Aprile 2004, finalmente l’inaugurazione tanto desiderata, il 
				nuovo locale non poteva che chiamarsi: “La Mascalcìa”.   |